Le tre parabole di Gesù proclamate oggi sono le ultime di sette che Matteo raccoglie tutte assieme nel capitolo 13 del suo Vangelo. Qualche capitolo prima Matteo aveva riportato, uno in fila all'altro, dieci miracoli di Gesù. In questo modo l'evangelista non pretende di esaurire il resoconto dell'attività e dell'insegnamento di Gesù, ma ce ne presenta un campione significativo.
Il paesaggio è sempre lo stesso: siamo in riva al mare. Gesù è sulla barca e ci sono tante persone che ascoltano sedute sulla spiaggia. La sua fama ormai si è sparsa un po' dovunque e, quando parla, si raccoglie attorno a lui una gran folla che vuole ascoltare il suo messaggio di salvezza.
Nel cuore dell'estate parliamo della Parola. Parola che riempie, che scuote, che converte, che rianima, che scrolla, che consola. Parola che penetra come una spada a doppio taglio fino nelle profondità di noi stessi, fino negli abissi dei cuori, per illuminare, per svelarci il vero volto di Dio. Parola che ascoltiamo tutte le domeniche, Parola solennemente riconsegnata al popolo di Dio dopo il Concilio ma che, purtroppo, ancora resta sconosciuta, anche ai cristiani.
Dopo le grandi Solennità che abbiamo celebrato, riprende da oggi la lettura del Vangelo di Matteo e ci accompagnerà fino alla Festa di Cristo Re. Che Vangelo straordinario ci offre la Chiesa, in questa domenica! Ogni volta che lo riascolto mi emoziono, perché è veramente una pagina preziosa: ci permette di ascoltare una preghiera detta da Gesù, ci fa essere presenti mentre Gesù prega! Tutti cerchiamo ogni giorno di pregare come meglio possiamo e il Maestro ci ha insegnato la preghiera stupenda del Padre Nostro. Stavolta non sta insegnando a noi a pregare: sta pregando proprio Lui!