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Papi27Aprile1Al centro di questa domenica che conclude l’Ottava di Pasqua, e che San Giovanni Paolo II ha voluto intitolare alla Divina Misericordia, ci sono le piaghe gloriose di Gesù Risorto. Egli le mostrò già la prima volta in cui apparve agli Apostoli, la sera stessa del giorno dopo il sabato, il giorno della Risurrezione. Ma quella sera, come abbiamo sentito, non c’era Tommaso; e quando gli altri gli dissero che avevano visto il Signore, lui rispose che se non avesse visto e toccato quelle ferite, non avrebbe creduto. Otto giorni dopo, Gesù apparve di nuovo nel cenacolo, in mezzo ai discepoli: c’era anche Tommaso; si rivolse a lui e lo invitò a toccare le sue piaghe. E allora quell’uomo sincero, quell’uomo abituato a verificare di persona, si inginocchiò davanti a Gesù e disse: «Mio Signore e mio Dio!» Gv 20,28.

Pasqua2014Nel buio della notte ardono dei fuochi nuovi sui sagrati delle nostre chiese. Il sacerdote benedice quel fuoco e da esso accende un grande cero. Con quella luce è stato squarciato il buio, è la luce di Cristo, è il cero pasquale. Seguendo quella luce, siamo entrati festanti nella chiesa, da quel cero abbiamo attinto la nostra luce, la fede che ci fu donata nel giorno del nostro Battesimo. Ora tutta la Chiesa splende, tutta la Chiesa canta la gioia del Cristo risorto.

Lauda Jerusalem2Cosa c’era nel cuore della gente, di Maria, di Pietro e dei discepoli, di Giuda? Cosa c’era nel cuore di Pilato, dei soldati romani, del centurione che lo aveva proclamato Figlio di Dio? Cosa c’era nel cuore dei sommi sacerdoti e degli scribi che lo avevano condannato a morte? Lascio andare la riflessione, ma le parole mi sembrano povere per esprimere i sentimenti che c’erano a Gerusalemme quel giorno, soprattutto i sentimenti del cuore.

5DomQuaresimaA2014Ci si arriva uscendo da Gerusalemme, scendendo nell'avvallamento del Cedron per poi risalire sulla collina, attraverso i polverosi sentieri che solcano i poderi coltivati del Monte degli Ulivi. Tre km che Gesù percorre spesso per incontrare Lazzaro, Marta e Maria. Betania è un nome fortemente evocativo. Anche se ai nostri giorni visitare la tomba di Lazzaro a Betania lascia un po’ delusi: un cartello e una cavità raggiungibile attraverso stretti gradini… e la guida ti dice che non si sa se il posto sia realmente quello giusto!

Autobus ATV

Giorni Feriali
Linea 70 (fermata Piazzale del Cimitero)
Linee 11-12-13-51 (fermata Chiesa di San Paolo) - 300m a piedi
Giorni Festivi
Linea 94 (fermata Piazzale del Cimitero)
Linee 90-92-98 (fermata Chiesa di San Paolo) - 300m a piedi