Dopo le grandi Solennità che abbiamo celebrato, riprende da oggi la lettura del Vangelo di Matteo e ci accompagnerà fino alla Festa di Cristo Re. Che Vangelo straordinario ci offre la Chiesa, in questa domenica! Ogni volta che lo riascolto mi emoziono, perché è veramente una pagina preziosa: ci permette di ascoltare una preghiera detta da Gesù, ci fa essere presenti mentre Gesù prega! Tutti cerchiamo ogni giorno di pregare come meglio possiamo e il Maestro ci ha insegnato la preghiera stupenda del Padre Nostro. Stavolta non sta insegnando a noi a pregare: sta pregando proprio Lui!
«Dimmi, amico, che sta succedendo? Per tutta Roma si corre e si esulta». Questo lo scenario che, al primo impatto, si propone alla vista e all’immaginazione di un pellegrino illustre, recatosi da Calagurris, odierna Calahorra in Spagna,a Roma per le celebrazioni del Dies Natalis, il giorno del martirio, di Pietro e Paolo.
È il poeta Prudenzio che, ritornato in patria dopo la visita ad limina Petri et Pauli, rievoca in versi una straordinaria esperienza vissuta in prima persona: le liturgie, la processione dal Vaticano alla via Ostiense, e soprattutto le due Basiliche Apostoliche che, nel loro imponente e suggestivo impatto memoriale, diventano tema dominante della sua ispirazione: «La regione destra, il Vaticano, ha raccolto e custodisce Pietro in una splendida dimora... sul lato opposto, dove il fiume bagna i campi della riva sinistra, la via Ostiense conserva la tomba di Paolo».
Oggi questa nostra chiesa diventa come il Cenacolo: tutti noi, siamo in attesa dello Spirito Santo, chiediamo a Dio questo grande dono.
Lo Spirito è vita nuova, dinamismo, novità, slancio, vitalità dirompente. La grande rivelazione dello Spirito avviene il giorno di Pentecoste.
Lo Spirito fa diventare gli Apostoli da uomini pieni di paura a dei formidabili evangelizzatori: ora non hanno più paura e osano, vanno oltre, dicono senza timore la loro fede e la loro speranza. È la Pentecoste: la Chiesa prende forza, apre le porte del Cenacolo e annuncia. Già solo in questo breve brano, lo Spirito Santo è come il fragore di un tuono, come un vento pieno di energia, come un fuoco danzante, come la forza di comunione che cancella le differenze di lingua. È forza, coraggio, consolazione e forza; è novità, come il vento che spazza via la polvere; è calore, bellezza, luce, come le lingue di fuoco.
Pochi ingredienti: farina, acqua, lievito, sale. E l'arte di impastare, di attendere, poi di cuocere…
Giovanni, scrivendo il suo Vangelo, ha dalla sua un ingrediente in più nello stendere il racconto su Gesù. Da piccolo impara ad osservare sua madre mentre impasta: per fare un buon pane non ci vogliono ingredienti strani. Pochi, ma ben impastati.
In Giovanni ritornano sempre gli stessi ingredienti, parole e verbi ripetuti e stra ripetuti: vedere, credere, amare, rimanere, cercare, conoscere, vita, luce, segno, pastore, pane, carne…
Così Giovanni impasta alcuni semplici ingredienti di qualità e ci sforna delle pagine incredibilmente gustose.