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btyLe due notti di don Giovanni Calabria.
 
Ricorrono quest’anno 150 anni dalla nascita di San Giovanni Calabria e le Congregazioni da lui fondate sono in festa, insieme con tutta la città. Nella vita di Don Calabria troviamo due notti che sono piene di luce e vita; due notti che hanno cambiato la sua vita rendendola nuova: da quella esperienza, da quelle due notti è nata l’ Opera dei Buoni Fanciulli. Due notti che fanno scoprire il volto di Dio Padre scritto tra le righe del Vangelo e dipinto nel volto di un bambino. Queste due notti ci dicono che spesso la benedizione di Dio Padre arriva nella nostra vita in forma di persone fragili e bisognose di affetto, pane e pace.

(Venice) Allegoria della balaglia di Lepandao - Gallerie AccademiaIl Santo Rosario è una catena e un incontro d’amore
in cui diciamo alla Madonna: «Ti amo, Ti amo, Ti amo».

 
La Corona del Rosario è il vincolo più caro che ci unisce alla Vergine Maria. Il Rosario è una catena, è un incontro d'amore in cui diciamo tante volte alla Madonna: «Ti amo, Ti amo, Ti amo». Tenere la corona in mano è come tenere la mano della Madonna nella nostra mano, è come avere un fascio di rose da offrire alla nostra Sovrana Regina e dolcissima Madre. Il Rosario può essere recitato da tutti, sia dagli anziani che dai bambini, dai dotti e dai semplici. Ogni luogo è indicato per la recita del Santo Rosario, ma il luogo ideale è davanti all'altare di Maria Santissima o presso il Tabernacolo. Né va dimenticato che si guadagna l'indulgenza plenaria, quando il Rosario è recitato in chiesa o in famiglia o in gruppo, purché si sia confessati e comunicati.
 
La Madonna ha promesso che chiunque reciterà devotamente il Rosario non sarà oppresso da disgrazie, non sarà punito dalla giustizia di Dio, ma si convertirà, se peccatore; e si conserverà in Grazia, se è giusto; non perirà di morte improvvisa e sarà fatto degno della vita eterna.

Francesco CimabueDa «Colle dell’inferno»
a «Colle del Paradiso».

Per più di 100 anni i Fratelli di San Francesco hanno retto questo tempio e hanno donato il loro servizio in questo Cimitero Monumentale di Verona. Ancora oggi queste mura e queste pietre sono intrise dello spirito francescano.
Da una giovinezza spensierata e felice, Francesco prende alla lettera le parole del Vangelo e fa della sua vita una imitazione di Gesù, proteso a compiere la volontà del Padre. Insieme ai fratelli che lo seguono, attratti dalla forza del suo esempio, predica l’amore del Signore  e contribuisce al rinnovamento della Chiesa. Innamorato di Cristo, centra nella contemplazione del Presepe e del Calvario la sua esperienza spirituale. Porta nel suo corpo i segni della Passione di Gesù, con il dono che Dio gli fece delle stimmate. Per questo Francesco può dire, come san Paolo: «Quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo» Gal 6,14. San Francesco fu ispiratore e padre delle famiglie religiose maschili e femminili, che da lui prendono il nome. Pio XII lo proclamò, con Santa Caterina da Siena, patrono d’Italia.

Partiamo per un itinerario archittetonico e spirituale. Ci avviciniamo dalla Piazza all'esterno della Basilica di San Francesco. Entreremo in punta di piedi nel luogo più santo e più visitato dai pellegrini ad Assisi: la Cripta che contiene la Tomba del Santo e dei suoi primi quattro compagni. Mettiamo anche noi l'olio della nostra preghiera nella lampada alimentata dai Comuni d'Italia, davanti alla Tomba del Santo Patrono della Nazione.

Autobus ATV

Giorni Feriali
Linea 70 (fermata Piazzale del Cimitero)
Linee 11-12-13-51 (fermata Chiesa di San Paolo) - 300m a piedi
Giorni Festivi
Linea 94 (fermata Piazzale del Cimitero)
Linee 90-92-98 (fermata Chiesa di San Paolo) - 300m a piedi