«Ave o piena di grazia».
«Io sono l’Immacolata Concezione».
In una fredda mattina del gennaio 1849 Pio IX si affaccia dal balcone del palazzo che lo ospita e vede il mare in tempesta. È preoccupato. Gli è accanto il cardinal Lambruschini suo compagno di esilio nella fortezza di Gaeta. Erano fuggiti da Roma in seguito alla rivolta che già aveva fatto delle vittime. Il cardinale dice al Papa: «Vostra Santità non guarirà il mondo dai mali che l’opprimono… se non proclamando articolo di fede l’Immacolata Concezione della Madonna».
Pochi giorni dopo Pio IX diffonde un lettera in cui chiede ai Vescovi di prendere posizione sul dogma dell’Immacolata. L’esito è quasi plebiscitario e l’8 dicembre del 1854 il Papa può dichiarare il solenne dogma di fede secondo cui «La beatissima Vergine Maria sin dal primo istante del concepimento, per singolare grazia e privilegio di Dio e in vista dei meriti di Gesù Cristo, fu preservata immune da ogni macchia di peccato originale».
La mattina di quell’8 dicembre, nella Basilica di San Pietro, al momento della lettura del testo ufficiale, Pio IX è investito da un fascio di luce proveniente dall’alto, fenomeno sorprendente, perché in nessun periodo dell’anno, e tanto meno alla vigilia della stagione invernale, da nessuna finestra un raggio di luce poteva raggiungere l’abside dove si trovava il Papa. È una sorta di «approvazione del cielo», l’auspicio di un più lieto avvenire nell’allora tormentata vita della Chiesa. E la proclamazione dell’Immacolata ridà nuove risorse spirituali alla comunità dei credenti. Tre anni e pochi mesi dopo quell’8 dicembre, precisamente l’11 febbraio del 1858, la Madonna apparendo a Lourdes, con tono solenne, a Bernardette che le chiedeva con insistenza chi fosse dice: «Io sono l’Immacolata Concezione» a conferma del pronunciamento papale.
La festa dell’Immacolata si intona perfettamente con lo spirito dell’Avvento; mentre l’anima si prepara alla venuta del Redentore, è giusto pensare a Colei, «la tutta pura», che gli fu Madre. Proprio in vista del sublime privilegio che farà di lei la Madre del Verbo Incarnato, Maria, unica fra tutte le creature, fu preservata dal peccato originale. Nell’Immacolata però non vediamo solo la preservazione dal peccato originale, l’assoluta assenza da ogni minima ombra di imperfezione, ma vediamo anche un altro punto di vista di questo mistero che la rese, fin dal primo momento della sua esistenza, «piena di grazia». L’Immacolata si presenta a noi come la purissima Sposa dello Spirito Santo, non solo in rapporto alla sua maternità divina, ma ancora in rapporto a tutta la sua vita nella quale si muove unicamente sotto il di Lui impulso.