«Perchè Dio si è fatto uomo?».
«Il Verbo si è fatto carne per salvarci».
In questo articolo del «Credo» l’attenzione si concentra anzitutto sull’evento dell’incarnazione, che, è il momento centrale dell’opera divina della creazione e della redenzione e costituisce nel medesimo tempo l’inizio del cristianesimo, perché non vi è dubbio che esso incominci con l’unione della natura divina con la natura umana nella Persona del Verbo. Anche la Chiesa è già presente con la fede ardente e umile della Vergine Maria. Come Dio possa essere vero uomo, pur restando vero Dio, è l’interrogativo che si sono posti i pensatori cristiani dei primi secoli e, pur fra dispute appassionate ed errori fermamente combattuti, la Chiesa, guidata dallo Spirito Santo, nei primi sei Concili ha fissato in formule semplici, ma in un certo senso immortali, la sua fede cristologica.
«Per Dominum Nostrum Jesum Christum».
Gesù è il nome più caro al cuore di ogni cristiano.
Il cuore del Cristianesimo è la persona di Gesù Cristo. Il cristiano non è colui che crede in Dio, ma colui che crede che Gesù Cristo è Dio. Ciò che rende il cristianesimo scandaloso e costituisce una pietra d’inciampo per l’uomo è l’affermazione che una persona concreta, Gesù di Nazareth, è il Figlio eterno di Dio che ha assunto una natura umana. La «follia», come si esprime San Paolo, non è tanto la morte in croce, quanto il fatto stesso dell’incarnazione, di cui la croce è l’epilogo Fil 2,5-11.
«In principio Dio creò il cielo e la terra» Gn 1,1.
«Il mondo è stato creato per la gloria di Dio» Concilio Vaticano I.
Dio Padre onnipotente. Gli attributi divini sono molteplici: l’onniscienza, la bontà, la sapienza, la santità, la giustizia, la misericordia e molti altri. La Sacra Scrittura è una fonte inesauribile per la conoscenza del volto di Dio. Tuttavia il «Credo» fra tutti cita l’onnipotenza, non per escludere gli altri o per sminuirli, ma perché riconoscerla è di grande importanza per la nostra vita. È un termine tradotto dal greco: «pantokràtor». Mentre per noi, che abbiamo la lingua e la mentalità latina, onnipotente significa soprattutto che può tutto, «pantokràtor» indica piuttosto colui che regge tutto. «Kratèo» è il verbo tenere, tenere con forza, è colui che ha il potere universale, è il responsabile di tutto il mondo. Vuol dire che nulla è impossibile a Dio. «Noi crediamo che tale onnipotenza è universale, perché Dio, che tutto ha creato, tutto governa e tutto può; amante, perché Dio è nostro Padre; misteriosa, perché soltanto la fede la può riconoscere» CCC 268. Descrivere l’onnipotenza di Dio non è facile, perché essa supera ogni capacità umana di rappresentazione. San Tommaso d’Aquino al riguardo ha un’espressione incisiva ed efficace. «La volontà di Dio - e gli dice - si realizza sempre».
«Crediamo e confessiamo che uno solo è il vero Dio...
Padre, Figlio e Spirito Santo» Concilio Laternanse IV.
La nostra professione di fede incomincia con Dio, perché Dio è il primo e l’ultimo, il principio e la fine di tutto. Il Credo comincia facendo riferimento a Dio Padre, perché il Padre è la prima Persona della Santissima Trinità, fonte della vita, origine delle altre Persone. Il Simbolo comincia con la creazione di tutto, del cielo e della terra...