Il Santo Rosario
è il distintivo del vero cristiano.
Il Profeta Isaia dice: «Manifestate tra i popoli le sue meraviglie» Is 12,4. San Girolamo, traducendo in latino, allude più alle invenzioni di Dio che alle sue meraviglie: «Notas facite in populis adinventiones eius». Si potrebbe tradurre dunque: «Fate conoscere tra i popoli le sue invenzioni», che sono immense, infinite. Ogni creatura è un’invenzione di Dio e merita il nostro stupore e la nostra gratitudine. Di fronte a Cristo, Dio e uomo, di fronte a Maria, Madre di Dio e di fronte al SS. Sacramento viene da dire insieme con S. Tommaso: «Tibi se cor meum totum subicit quia te contemplans totum deficit» - Il mio cuore si sottomette a te interamente perché, contemplandoti, tutto viene meno. Ma oltre alle invenzioni di Dio, vi sono anche le invenzioni di Maria, che la Chiesa, mutuando l’espressione della Sacra Scrittura, venera come la Madre del bell’amore, del timore, della scienza e della santa speranza Sir 24,24. Fra tutte, una delle più eccellenti è il Santo Rosario.
Processione Madonna dell’Angelo - Caorle 10 luglio 2010.
Una testimonianza personale...
Tre anni fa sono venuto per la prima volta a Caorle.
Avevo un mese libero dagli impegni estivi con i miei Scout di Verona e il Vescovo Ausiliare di Venezia mi ha detto: «Ti manderei al Duomo di Caorle da Mons. Manzato… perché là sicuramente serve la tua presenza e il tuo aiuto». Un Duomo? Un Monsignore come Parroco? Una città che d’estate conta migliaia di persone in più… non sapevo cosa mi aspettasse ed avevo anche un po’ di paura all’inizio. L’accoglienza però è stata molto cordiale e il Monsignore era un prete come me, anche se con qualche anno in più e ovviamente con più esperienza di me. La mattina dopo mi dice con semplicità: «Vai al Santuario a celebrare la Messa». Anche un Santuario c’è in questa città… e mi avvio a piedi. Arrivo al Santuario della Madonna dell’Angelo: trovo delle scritte e delle pietre che mi raccontano qualcosa di questo luogo sacro, trovo un sacco di gente per la Messa feriale, trovo persone che pregano con fede e accendono il loro cero davanti a questa immagine, trovo anche dei canti nuovi che io non ho mai sentito – e si che anch’io sono nato in una Parrocchia che è un Santuario dedicato alla Madonna -. Ma al termine della celebrazione, seduto per ringraziare il Signore, trovo forse la cosa più bella e più importante per me: trovo due occhi di Mamma che mi guardano con tanto amore e dai quali non riesco a staccare il mio sguardo.
Per un’intero mese le chiese
si riempiono di devoti, di canti, di preghiere.
Chiunque tu sia, che ti vedi trascinato dalla corrente di questo mondo,
e ti sembra di navigare fra tempeste burrascose,
piuttosto che camminare sulla terra,
non distogliere gli occhi dal fulgore di questa stella,
se non vuoi essere travolto dalle difficoltà.
Se si levano i venti delle tentazioni,
se incorri negli scogli delle tribolazioni,
guarda la stella, invoca Maria…
Se, turbato dal pensiero dell’enormità dei tuoi peccati,
cominci ad essere sommerso nel baratro della tristezza,
o nell’abisso della disperazione… pensa a Maria.
Nei pericoli, nelle angustie, nei dubbi…
pensa a Maria, invoca Maria.
Non uscirai dal cammino se la segui, non dispererai se la preghi,
non ti perderai, pensando a Lei.
Se Ella ti tiene per mano, non cadrai,
se ti difende, non avrai nulla da temere,
se Ella ti è guida, non ti affaticherai,
con la sua protezione giungerai facilmente al porto.
San Bernardo di Chiaravalle.
Dobbiamo essere molto grati all’Apostolo del dubbio!
Invece di toccare, fu Lui ad essere toccato nel cuore.
Domenica in Albis. Il Signore ci sta davanti vivo e ci aspetta sempre. Egli si rivela così che anche noi possiamo essere illuminati dalla novità della sua Risurrezione. Da alcuni anni la Domenica in Albis è denominata anche la «Domenica della Divina Misericordia», come disse Gesù a Santa Faustina Kowalska a Vilnius, capitale della Lituania, nel 1935. No, non abbiamo più bisogno di vedere e di toccare per credere. Cristo Risorto ci raggiunge e ci tocca. La misericordia e la santità ci salvano.
«Celebrate il Signore perché è buono,
perché eterna è la sua misericordia» Sal 117,1.
Ecco l’esclamazione che abbiamo cantato nel Salmo: eterna è la misericordia del Signore! Lasciamoci condurre dalla liturgia nel cuore dell’evento di salvezza, che unisce la morte e la risurrezione di Cristo alla nostra vita. Questo prodigio di misericordia ha radicalmente mutato le sorti dell’umanità. È un prodigio in cui si dispiega in pienezza l’amore del Padre che, per la nostra salvezza e redenzione, non indietreggia neppure davanti al sacrificio del suo Figlio.