Mese di Maggio 2022 seconda Domenica
Processione Madonna dell’Angelo - Caorle 10 luglio 2010.
Una testimonianza personale...
Tre anni fa sono venuto per la prima volta a Caorle.
Avevo un mese libero dagli impegni estivi con i miei Scout di Verona e il Vescovo Ausiliare di Venezia mi ha detto: «Ti manderei al Duomo di Caorle da Mons. Manzato… perché là sicuramente serve la tua presenza e il tuo aiuto». Un Duomo? Un Monsignore come Parroco? Una città che d’estate conta migliaia di persone in più… non sapevo cosa mi aspettasse ed avevo anche un po’ di paura all’inizio. L’accoglienza però è stata molto cordiale e il Monsignore era un prete come me, anche se con qualche anno in più e ovviamente con più esperienza di me. La mattina dopo mi dice con semplicità: «Vai al Santuario a celebrare la Messa». Anche un Santuario c’è in questa città… e mi avvio a piedi. Arrivo al Santuario della Madonna dell’Angelo: trovo delle scritte e delle pietre che mi raccontano qualcosa di questo luogo sacro, trovo un sacco di gente per la Messa feriale, trovo persone che pregano con fede e accendono il loro cero davanti a questa immagine, trovo anche dei canti nuovi che io non ho mai sentito – e si che anch’io sono nato in una Parrocchia che è un Santuario dedicato alla Madonna -. Ma al termine della celebrazione, seduto per ringraziare il Signore, trovo forse la cosa più bella e più importante per me: trovo due occhi di Mamma che mi guardano con tanto amore e dai quali non riesco a staccare il mio sguardo.
Ecco la prima riflessione che mi viene stasera: Maria è stata scelta da Dio, si è sentita amata personalmente da Lui e quindi ama ognuno di noi con questo amore forte e potente di Mamma… Mamma del Figlio di Dio e Mamma oggi per ognuno di noi. Dio ci ha scelti e ci ama di un amore unico e originale, ci chiama per nome e ha un progetto personale per ognuno di noi. Attraverso Maria, quindi, possiamo rivolgerci a Lui chiamandolo Padre ed avendo nel cuore la certezza di essere suoi figli.
Quei primi giorni incontro qualche persona e giro un po’ per prendere confidenza con le vie della città… visto che il mio servizio sarà anche quello di visitare gli anziani e gli ammalati nelle case. Percepisco fin da subito che Caorle e i suoi abitanti sono come «avvolti» dalla Madonna dell’Angelo che guida la loro fede in Dio e in Gesù: alcuni nomi delle vie e delle calli ricordano fatti di fede; i discorsi, il parlare delle persone, il ricordare i fatti del passato… sono legati alla Madonna; le celebrazioni liturgiche sono ben preparate e curate nei minimi particolari. E poi in ogni famiglia che vado a visitare non manca mai l’andare quasi ogni giorno dalla «Madonnina» – come la chiamano qui - e in tutte le case c’è la sua immagine bene in vista che quindi si può vedere spesso durante la giornata e che tutti quelli che entrano possono vedere quasi subito.
Ecco la seconda riflessione: ancora occhi, ma stavolta i nostri occhi e il nostro sguardo di fede con cui possiamo vivere gli eventi di ogni giorno. Una fede che è la mia riposta, la nostra risposta allo sguardo di amore di Dio e di Maria. Come viviamo oggi la nostra fede in Gesù e nella Madonna? Sappiamo valutare gli eventi che succedono con uno sguardo di fede? Come viviamo la Messa domenicale?
Passano i giorni e scopro che al Santuario tutte le mattine c’è un sacerdote che, dopo la Messa, è disponibile per la Confessione e il dialogo spirituale, per ascoltare le sofferenze delle persone che vogliono affidarle a Dio e a Maria… «Prete in ascolto» c’è scritto sulla porta del Santuario. In questi giorni, tutte le mattine, questo meraviglioso servizio l’ho sperimentato anch’io: ho vissuto quanto sia importante dare del tempo per ascoltare le persone e quanto sia fondamentale donare loro il perdono del Signore con la il Confessione e vedere la persona rialzarsi e ripartire serena, con la gioia ritrovata e con un cuore nuovo.
Ho già iniziato la terza riflessione di stasera: «Il Signore ha soccorso Israele suo servo, ricordandosi della sua misericordia». Maria, intercedi presso il Signore perché si ricordi sempre della sua misericordia e del suo amore verso di noi. Aiutaci a porre gesti di perdono e di riconciliazione nella nostra vita di ogni giorno e con le persone che camminano accanto a noi. Sappiamo che non è facile perdonare, ma dove noi siamo deboli e fragili, prega Dio per noi, perché nulla è impossibile con il suo aiuto e con la sua grazia. E aiutaci anche a celebrare con gioia e con disponibilità la Confessione, questo Sacramento tanto importante e tanto bello.
Stamattina mi sono seduto in Santuario e ho sfogliato il quaderno dove ognuno può scrivere delle preghiere, delle riflessioni o anche un semplice grazie a Maria. In pochi giorni le preghiere scritte sono tante e anche molto belle… se avete un po’ di tempo andate a leggerne qualcuna. Poi ogni sera in Santuario si recita la preghiera del Rosario e in Duomo tutte le mattine la preghiera delle Lodi.
Ho tratto due piccole riflessioni da questi momenti: io e forse tutti noi dobbiamo riscoprire il valore della preghiera nella nostra giornata, trovare il tempo ma soprattutto il gusto di fermarci alcuni istanti per dialogare con il nostro Dio e con Gesù davanti al tabernacolo in chiesa.
Sentirci veramente figli di un Papà e di una Mamma che sono sempre accanto a noi e ci accompagnano nelle nostre difficoltà e nelle nostre gioie di ogni giorno. Le preghiere scritte sul quaderno al Santuario hanno proprio questo tono: come in una famiglia… «Mamma e Papà, vi presento le mie gioie e le mie pene… siatemi vicino sempre».
Il Santo Padre Benedetto XVI alcune settimane fa a Roma ci ha detto: «Proprio in questo anno di gioia grande e di riscoperta del grande valore del Sacerdozio, sono uscite anche le debolezze e i peccati dei sacerdoti». Mi permetto allora di chiedervi stasera, alla fine di questo Anno Sacerdotale che abbiamo da poco terminato, una preghiera forte a Maria per tutti i Sacerdoti, perché siano fedeli testimoni del Signore Gesù nella sua Chiesa.
E tutto questo nel clima della gioia, della festa e di una fede semplice e genuina… come la processione di stasera.
Come la semplicità dei canti in onore della Madonna dell’Angelo che io sto imparando qui a Caorle anno dopo anno: il canto del pescatore che la mattina presto, «quando il primo sole si desta e risuona la dolce campana vicina, passa e si inchina alla sua Madonnina e le dice: - Madonnina del mare, non ti devi scordare di me, vado lontano a vogare, ma il mio dolce pensiero è per te. Madonnina del mare, con Te questo cuore sicuro sarà». Oppure gli altri due ritornelli bellissimi e carichi di fede e di speranza: «O dell’Angiol Vergin bella, dei tuoi figli abbi pietà».
«A noi del mare ti portar l’onde: abbi tu care le nostre sponde».
E allora ti preghiamo: «Madonna dell’Angelo, sotto la tua protezione cerchiamo rifugio.
Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, ma liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta».
Sia lodato Gesù Cristo.
Colloquio Spirituale.
Chiunque tu sia,
che ti vedi trascinato dalla corrente di questo mondo,
e ti sembra di navigare fra tempeste burrascose,
piuttosto che camminare sulla terra,
non distogliere gli occhi dal fulgore di questa stella,
se non vuoi essere travolto dalle difficoltà.
Se si levano i venti delle tentazioni,
se incorri negli scogli delle tribolazioni,
guarda la stella, invoca Maria…
Se, turbato dal pensiero dell’enormità dei tuoi peccati,
cominci ad essere sommerso nel baratro della tristezza,
o nell’abisso della disperazione… pensa a Maria.
Nei pericoli, nelle angustie, nei dubbi…
pensa a Maria, invoca Maria.
Non uscirai dal cammino se la segui,
non dispererai se la preghi,
non ti perderai, pensando a Lei.
Se Ella ti tiene per mano, non cadrai,
se ti difende, non avrai nulla da temere,
se Ella ti è guida, non ti affaticherai,
con la sua protezione giungerai facilmente al porto.
San Bernardo di Chiaravalle