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Daniele ComboniUun binomio indissolubile: Comboni e l'Africa.
Padre Antonio Furioli MCCJ – Verona, Casa Madre dei Missionari Comboniani,
10 ottobre 2017, in die natalis Patris Fundatorisque nostri Danielis Combonii.


Daniele Comboni, debilitato dalle fatiche e dalle ricorrenti febbri malariche, nel 1879, due anni prima di morire, fu costretto a rientrare in tutta fretta in Italia per ristabilirsi in salute. Ma voleva ritornare in Africa appena possibile, perché sarebbe stato un disonore per lui morire lontano dalla sua patria di adozione e dal suo popolo di appartenenza: «Me erubescebam in Europa mori – arrossii a morire in Europa» così egli scriveva a P. Janseen, fondatore dei Padri Verbiti. Fece testamento, certo che lo attendeva, ormai vicina prossima, la morte e ripartì per il Sudan, da dove questa volta non avrebbe fatto più ritorno. Si spense a Khartum il 10 ottobre 1881 alle 10 di sera, ad appena 50 anni. Nel 1831, precisamente l’anno in cui Comboni nasceva a Limone sul Garda, il grande filosofo tedesco Hegel, aveva sostenuto che l’Africa era un continente senza storia. Era l’espressione della più totale mancanza di conoscenza, oltre che di ogni considerazione, che si aveva allora per l’Africa, questo continente che pur essendo geograficamente il più vicino all’Europa, ne rimase, fino alla seconda metà del XIX sec., anche il più lontano.

madonnapompeiO augusta Regina dele vittorie, 
o Sovrana del cielo e della terra,
o Regina gloriosa del Rosario... Dalla Supplica alla BVM di Pompei.

In questa prima domenica di ottobre, è una grande gioia oggi poter celebrare la memoria della Beata Vergine Maria del Santo Rosario, venerata in tutto il mondo, ma in modo particolare nel bellissimo Santuario di Pompei. Al termine di questa celebrazione, anche noi eleveremo la tradizionale Supplica, una corale preghiera alla Madonna per invocare la sua protezione e per presentare a Dio, attraverso Maria, i desideri profondi del nostro cuore.

San Francesco affresco
«Signore, che cosa vuoi da me?».
«Va', Francesco, e ripara la mia casa,
che come vedi va in rovina!».
 
Assisi nell'anno 1182... Una piccola, stupenda città dell'Italia, distesa al sole dell'Umbria, adagiata su verdi colline, tra vigne e oliveti, alle pendici del monte Subasio. Nel mese di settembre del 1182, nasce in questa città un bel bambino. La madre, donna Pica, gli impone il nome di Giovanni. Il marito, Pietro di Bernardone, era assente. Al ritorno vuole cambiargli il nome: «Mio figlio si chiamerà Francesco!». Pietro di Bernardone è un mercante di stoffe. È un ricco borghese, spesso in viaggio per il suo commercio, abile negli affari. Nella sua mente vede già il figlio dietro il bancone della bottega, occupato a vendere i preziosi tessuti a ricchi signori. Francesco nasce al tempo dei cavalieri erranti, delle crociate, dei trovadori; tempi in cui si costruiscono le grandi cattedrali...

Sono passati quasi ottocento anni da allora.
La morte e il tempo non hanno cancellato il nome di Francesco.

San Pio da PietrelcinaDio è misericordioso e ascolterà la tua preghiera - Padre Pio.
«Quanto a me... non ci sia altro vanto
che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo»
Gal 6,14.

 
Padre Pio, al secolo Francesco Forgione, è nato a Pietrelcina, diocesi di Benevento, il 25 maggio 1887. Entrato come chierico nell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini il 6 gennaio 1903, fu ordinato sacerdote il 10 agosto 1910, nella cattedrale di Benevento.
 Il 28 luglio 1916 salì a San Giovanni Rotondo, sul Gargano, dove, salvo poche e brevi interruzioni, rimase fino alla morte, avvenuta il 23 settembre 1968.
 La mattina di venerdì 20 settembre 1918, pregando davanti al Crocifisso del coro della vecchia chiesina, ricevette il dono delle stimmate di Gesù, che rimasero aperte e sanguinanti per mezzo secolo. Durante la vita, attese allo svolgimento del suo ministero sacerdotale, in modo particolare nella celebrazione della Santa Messa e del ministero della Confessione. Fondò i «Gruppi di preghiera» e un moderno ospedale, a cui pose il nome di «Casa sollievo della sofferenza».
 Fu beatificato il 2 maggio 1999 e canonizzato il 16 giugno 2002 da Giovanni Paolo II.

Autobus ATV

Giorni Feriali
Linea 70 (fermata Piazzale del Cimitero)
Linee 11-12-13-51 (fermata Chiesa di San Paolo) - 300m a piedi
Giorni Festivi
Linea 94 (fermata Piazzale del Cimitero)
Linee 90-92-98 (fermata Chiesa di San Paolo) - 300m a piedi