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SanGiuseppe«Patris corde».
Celebriamo l'Anno di San Giuseppe.

«Patris corde» Con cuore di padre: così Giuseppe ha amato Gesù e così Papa Francesco ha iniziato il documento che indice l’Anno di San Giuseppe. Dopo Maria, Madre di Dio, nessun Santo occupa tanto spazio nel Magistero pontificio quanto il suo Sposo. San Giuseppe è l’uomo della fede, del silenzio e della presenza discreta e nascosta, l’uomo giusto che compie la volontà di Dio. È un intercessore, un sostegno e una guida nei momenti di difficoltà. San Giuseppe ci ricorda che tutti coloro che stanno nascosti o in seconda linea sono protagonisti nella storia della salvezza.


Salve, custode del Redentore, e sposo della Vergine Maria.
A te Dio affidò il suo Figlio; in te Maria ripose la sua fiducia;
con te Cristo diventò uomo.

O Beato Giuseppe, mostrati padre anche per noi, e guidaci nel cammino della vita.
Ottienici grazia, misericordia e coraggio, e difendici da ogni male. Amen.

«La vostra tristezza si cambierà in gioia» Gv 16,20.
«Sovrabbondo di gaudio in mezzo alle tribolazioni» San Paolo.

Lavostratristezzadiventer gioiaLe misteriose parole del testo evangelico di questa Domenica furono pronunciate da Gesù nell’ultima notte della sua vita terrena e proprio sul punto di abbandonare il Cenacolo, per recarsi nell’orto degli Ulivi ad incominciare la sua Passione. Si comprende quindi, per quanto parlino di gioia, quel tono di mestizia che vi è diffuso. Di lì a poco Gesù avrebbe detto di essere preso da una tristezza addirittura mortale, quella che avrebbe turbato fino al sudore di sangue l’equilibrio della sua natura fisica e come attanagliato lo spirito nella morsa del dolore. Forse erano destinate ad essere per gli Apostoli...

«Io sono il buon pastore»  Gv10,11.
L'ovile di Cristo è la Chiesa.

BuonPastoreQuindici giorni dopo Pasqua, la Chiesa ci presenta Cristo sotto l'avvincente figura del pastore delle nostre anime. Dopo l'epistola in cui San Pietro ricorda ciò che il Salvatore ha sofferto per ricondurci, pecorelle smarrite, al suo ovile, il Vangelo ci ripete la meravigliosa parabola in cui Gesù stesso si presenta come il buon pastore che conosce ciascuna delle sue pecore, che da la vita per esse e le strappa al lupo divoratore.
Egli è il vero pastore che realizza la profezia di Ezechiele che annuncia per l'Israele della fine dei tempi un liberatore del suo popolo. L'ovile di Cristo è la Chiesa. Nel suo seno Egli ci dà la sua vita con i Sacramenti, la sua Parola con gli insegnamenti e tutte le ricchezze della sua grazia per rischiarare la nostra strada e sostenere i nostri passi nel cammino verso il cielo. Per mezzo suo Egli esercita presso di noi il compito dell'unico pastore. Pietro, posto a capo del gregge, diede la sua vita per coloro che erano affidati alle sue cure e da allora il ministero sacerdotale continua ad assicurare nella Chiesa la presenza perenne di Colui che rimane il vero pastore delle anime.

«Ricevi la veste candida che porterai immacolata...

affinché tu abbia la vita eterna».

SanTommasoDi dove viene il nome Domenica in Albis? È noto che i catecumeni ricevevano al fonte battesimale una candida tunica e un cero acceso; con questi uscivano dal battistero ed entravano in chiesa per assistere, per la prima volta, alla Messa. La veste bianca era il simbolo dell'innocenza e della grazia battesimale (i primi cristiani tenevano strenuamente a conservare la grazia battesimale fino alla morte). Anche oggi nell'amministrazione del Battesimo si è conservato l'uso di porre sopra il bambino battezzato una vesta candida, mentre il sacerdote dice queste parole: «Ricevi la veste candida che porterai immacolata al tribunale del Signore nostro Gesù Cristo, affinché tu abbia la vita eterna».

Autobus ATV

Giorni Feriali
Linea 70 (fermata Piazzale del Cimitero)
Linee 11-12-13-51 (fermata Chiesa di San Paolo) - 300m a piedi
Giorni Festivi
Linea 94 (fermata Piazzale del Cimitero)
Linee 90-92-98 (fermata Chiesa di San Paolo) - 300m a piedi