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CappellaSSConfessoriCasaProfessaPalermoIl senso e il significato teologico
del Tabernacolo.

 
L’identità e il ruolo del tabernacolo eucaristico non possono attingere soltanto ad una indagine storica, ma è necessaria soprattutto una riflessione teologica, che può mutare, correggere, perfezionare sia le scelte storiche del passato, sia quelle della liturgia attuale. Senza teologia eucaristica, infatti, si è facilmente esposti ad errori come il dare importanza solo a che le cose funzionino in ambito pastorale. L’altare e il tabernacolo, a livello di principio, sono inseparabili.

ChiesaMonacheSSTrinitAndriaIl Tabernacolo:
la normativa vigente.

 
Dopo il Concilio Vaticano II la disposizione liturgica del tabernacolo è condizionata da due scelte specifiche: la celebrazione della Messa verso il popolo e il significato del segno. Sulla base di queste due condizioni si comprendono le normative vigenti che definiscono il posto per la custodia della SS. Eucaristia. È evidente che il tabernacolo sulla mensa dell’altare, soprattutto se monumentale, non consente di celebrare rivolti al popolo. La diffusione universale di questo modo di celebrare ha portato prevalentemente alla separazione dei due luoghi liturgici.

SantoSepolcroLe radici dell'altare cristiano:
Mensa, Ara e Croce.

 
Per comprendere in profondità la natura e la funzione dell’altare nella liturgia cattolica è indispensabile una adeguata indagine storica sulla sua origine e sul suo coerente sviluppo. Essa tuttavia non basterà. Infatti, si potranno capire le successive scelte storiche in ordine all’altare,  approfondendo la teologia sottesa, in base alla quale l’altare assunse forme e arredi consoni alla visione teologica che si voleva trasmettere.

CiborioSanGiovLateranoLe radici dell'altare cristiano:
caratteristiche e peculiarità.

 
L’altare sta in alto e se non eleva perde la sua natura più vera. Si può in tal modo affermare una semplice regola: all’altare si ascende come al battistero si discende. Se l’etimologia alta-ara può essere ancora discussa e non da tutti è accettata, la storia dell’altare cristiano e ancor prima di quello ebraico e pagano, afferma la sua posizione elevata. In particolare, non potendo accedere all’altare mediante i gradini per questioni di purità cultuale, nel tempio di Gerusalemme si saliva mediante una rampa Es 20,24-26. Ma è soprattutto nell’approfondire l’atto liturgico che si celebra sull’altare, il sacrificio, che emerge in tutta chiarezza la necessità della posizione alquanto elevata dell’altare. Nell’offerta del sacrificio si cerca il rapporto con Dio, ci si eleva a Lui e tutta la ritualità porta a proiettarsi verso il cielo, lì dove l’intuito religioso universale contempla il trono di Dio: il corpo sale i gradini dell’altare, le mani si elevano verso l’alto, lo sguardo fissa le profondità sideree dei cieli. Ecco le movenze più spontanee che il sacerdote assume nell’azione sacrificale, ed è logico che tale spinta interiore sia tradotta visibilmente nei gesti del corpo e fissata materialmente nella posizione alta e maestosa dell’altare.

Autobus ATV

Giorni Feriali
Linea 70 (fermata Piazzale del Cimitero)
Linee 11-12-13-51 (fermata Chiesa di San Paolo) - 300m a piedi
Giorni Festivi
Linea 94 (fermata Piazzale del Cimitero)
Linee 90-92-98 (fermata Chiesa di San Paolo) - 300m a piedi