"Dalla mangiatoia al tabernacolo".
Carissimi fratelli e sorelle, amati da Dio! È il Santo Natale. In questo giorno santo lasciamoci anche noi avvolgere, se non addirittura travolgere dalla luce e dalla gloria del Signore che viene, che viene a salvarci. Vorrei intitolare l’omelia di questo giorno di Natale: “Dalla mangiatoia al tabernacolo”. Anzitutto vorrei dirvi tutta la mia emozione quando, anche quest’anno, poco fa, abbiamo accolto in mezzo a noi Gesù Bambino. E si contempla il mistero di Dio che si fa piccolo, che si fa umile per non spaventarci Un monaco medioevale, Guglielmo di Saint Thierry dice così: “Dopo che Adamo ha peccato, dopo che ha offeso Dio, la sua prima reazione quando lo sente camminare nell’Eden, sente i passi di Dio… è la paura”. Quando noi commettiamo il peccato abbiamo paura di Dio, perché proiettiamo in Dio la nostra infedeltà. “Allora… - continua Guglielmo di Saint Thierry - Dio ha visto che la sua grandezza, la sua onnipotenza, provocava in Adamo, paura! Così Dio ha scelto una nuova via…è diventato Bambino!”. Guardiamolo, fratelli e sorelle, in questo giorno santo… tutta la Chiesa lo guarda!