«Te Deum laudamus, Te Dominum confitemur».
«Te hominem laudamus».
Nell’ultimo giorno di quell’anno il Buon Dio era in Cielo e guardava in giù, in una piccola chiesa dove la gente si accingeva a cantare il «Te Deum» di ringraziamento. La chiesa non aveva più campanile né campane e il vecchio parroco aveva dovuto tappare alla meglio i grossi buchi delle mura e del tetto, perchè i fedeli, nei giorni di pioggia e di neve non si bagnassero troppo. Laggiù c’era Leone: la sua casa era stata bruciata e ora abitava in una fredda soffitta...
Gesù è Dio e scende con noi.
«Scese dunque con loro...» Lc 2,51.
Oggi è la festa della Santa Famiglia di Nazareth, e dunque, la festa di tutte le famiglie. Luca è l'unico a riportare una scena di vita familiare che ha come protagonisti Maria, Giuseppe e Gesù. Io potrei parlare della mia famiglia di origine a cui voglio un mondo di bene, potrei dirvi qualcosa della mia mamma, del mio papà, di mio fratello…questa è la mia esperienza di famiglia ancora oggi che sono arrivato a 60 anni di età. Sono Sacerdote del Signore e della Chiesa… quindi che per la mia scelta ho deciso di non formare una mia famiglia. Ci sono però alcuni pensieri che mi nascono dall'ascolto della Parola e che mi piace condividere con voi. Intanto, celebrando questa festa, ci accorgiamo che quella di Nazareth non è una famiglia perfetta. E qui possiamo tirare un sospiro di sollievo: non è una famiglia priva di problemi e di incomprensioni, proprio come tutte le nostre famiglie. «Tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo» e, unite a queste, le parole dell'evangelista che sottolinea che Giuseppe e Maria non comprendono le parole di Gesù.
È Lui la nostra salvezza…Gesù!
«E il Verbo si fece carne» Gv 1,14.
«In principio era il Verbo». Le grandi parole con cui inizia la proclamazione del Vangelo di Giovanni ci riportano subito al fondamento di tutto ciò che esiste: del mondo, dell’uomo, di ciascuno di noi. Ci riportano al principio di tutto. Che cosa sta al principio di tutto? Nel principio sta il Verbo, cioè una suprema Verità che dà senso a tutto, poiché «tutto è stato fatto per mezzo di Lui». La stoffa di cui è intessuta la realtà non può essere il non senso, poiché questo Verbo «sostiene tutto con la potenza della sua parola».
«Gaudete in Domino» Esortazione apostolica di Sua Santità Paolo VI - Maggio 1975
«Rallegratevi sempre nel Signore» Fil 4,4-5.
«Rallegratevi sempre nel Signore» Fil 4,4-5.
Dopo venti secoli, questa sorgente di gioia non ha cessato di zampillare nella Chiesa, e specialmente nel cuore dei Santi. È necessario che noi, ora, facciamo sentire qualche eco di tale esperienza spirituale, che, secondo la diversità dei carismi delle vocazioni particolari, illumina il mistero della gioia cristiana. Al primo posto ecco la Vergine Maria, piena di grazia, la Madre del Salvatore. Disponibile all'annuncio venuto dall'alto, essa, la serva del Signore, la sposa dello Spirito Santo, la Madre dell'eterno Figlio, fa esplodere la sua gioia dinanzi alla cugina Elisabetta, che ne esalta la fede: «L'anima mia magnifica il Signore, e il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore... D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata» Luc. 1,46-48. Lei ch'è madre dei dolori. Ma essa è anche aperta senza alcun limite alla gioia della Risurrezione.