Attrai anche noi, Gesù, alle acque del Giordano.
«O voi tutti assetati venite all’acqua» Is 55,1.
Si conclude il Tempo di Natale e la liturgia ci fa tornare là dove, nel tempo di Avvento eravamo partiti: al fiume Giordano. I primi due versetti del Vangelo li avevamo già ascoltati proprio la seconda domenica di Avvento. Oggi si compie un cammino che dal desiderio, dall’attesa nella quale Giovanni Battista ci aveva introdotto ci conduce alla conferma che Gesù è il Figlio di Dio mandato nel mondo: «Tu sei il figlio mio, l’amato!». È una nuova Epifania, è una nuova manifestazione, quindi è necessario continuare a cercare, a rimanere in ascolto, per non perderci nulla di quello che il Padre ci vuole rivelare di suo Figlio. Il Natale è rivelazione, come lo sono l’Epifania, il Battesimo al Giordano, le nozze di Cana... ma, ripeto, è necessario continuare a cercare perché ogni domenica, ogni giorno Gesù fa come allora al Giordano, viene per fare nuovi incontri, nuove immersioni nell’umanità. Quanti incontri per Gesù, dopo quell’incontro con l’umanità in cammino, in ricerca di qualcosa di nuovo, uomini e donne disposti ad un cambio per diventare migliori, carichi della propria verità ma non schiacciati dai propri errori, anzi!