Canti

Requiem aeternam - Introitus

Requiem Aeternam Introito

Rèquiem aetèrnam,
dona eis, Domine,
et lux perpètua lùceat eis.
Requiéscant in pace. Amen.


Te decet hymnus Deus in Sion;

et tibi reddetur votum in Ierusalem.


Exaudi orationem meam,

ad te omnis caro veniet.

Missa da Requiem.
Wolfgang Amadeus Mozart. 

L'eterno riposo,
dona loro, o Signore,
e splenda ad essi la luce perpetua.
Riposino in pace. Amen.


A Te si deve lode, o Dio, in Sion,

a Te si sciolga il voto
in Gerusalemme.

A Te che ascolti la preghiera,
viene ogni mortale.




La «Missa da Requiem» rimasta incompiuta per la morte dell'autore, avvenuta il 5 dicembre 1791, fu completata successivamente da un suo allievo nel 1792
La Messa dei Defunti «In commemoratione omnium fidelium defunctorum», prevede l'introito «Requiem æternam». I versetti sono tratti dal Salmo 64, invece il testo dell'antifona ci è assai familiare, in quanto costituisce la più diffusa preghiera che si recita in suffragio dei morti. I temi del riposo e della luce sono tra i più antichi della cristianità e ricorrono in tutte le più antiche iscrizioni funerarie, come quella della necropoli di Ain Zara del IV secolo, dove su una tomba fu incisa ventisei volte la formula «Requiem aeternam det tibi Dominus et lux perpetua luceat tibi». Tuttavia l'utilizzo più antico della nostra antifona è quello liturgico; risale infatti almeno al VI secolo nella Messa dei Defunti, che proprio da questa antifona prese poi il nome corrente di «Requiem». La devozione popolare, poi, per creare la preghiera, aggiunse la conclusione «requiescant in pace», formula che concludeva tutti gli Uffici della Liturgia delle Ore francescana. L'antifona gregoriana è di rara bellezza, di tessitura semplice ma equilibrata, luminosa e tranquilla, che infonde dolcezza e senso reale di riposo.

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