Io sono la vite, voi siete i tralci. Gv 15,5
Il Vangelo è il Libro della Vita, ma anche della… vite.
Il Vangelo è il Libro della Vita, ma anche della… vite.
Se vogliamo sentire fluire in noi la sua vita dobbiamo rimanere nella vite: "Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete fare nulla". È solo rimanendo in Lui che si porta frutto! Staccati da Lui possiamo anche fare cose portentose e avere successi strepitosi, ma siamo come il ramo secco che viene buttato via e poi bruciato nel fuoco...
"In nessun altro c'è salvezza" At 4,12.
Lui ci ha creati e Lui solo ci salva!
Lui ci ha creati e Lui solo ci salva!
Nella prima parte degli Atti degli Apostoli, i primo otto capitoli, Luca narra la diffusione dell’annuncio del Vangelo a Gerusalemme. Dopo la Pentecoste cap. 2, la guarigione di uno storpio offre l’occasione per un secondo discorso di Pietro cap. 3 al termine del quale Pietro e Giovanni vengono arrestati e condotti davanti al sinedrio. Di fronte a questo tribunale sono interrogati dai sacerdoti, che vogliono sapere con quale potere e in nome di chi hanno fatto quel miracolo.
“Essi narravano come l'avevano riconosciuto
nello spezzare il pane”. Lc 24,35.
Nella tua vita Lui c'è!
nello spezzare il pane”. Lc 24,35.
Nella tua vita Lui c'è!
Nella tua vita Lui c'è! Quando noi pensiamo alla parola "apparizione", pensiamo a qualcosa di straordinario, ad un evento raro e per pochi eletti, a qualcosa di così incredibile che solamente alcuni eletti, santi e scelti possano sperimentare. Così pensiamo alle apparizioni di Lourdes o di Medjugorie, ecc. E chi non riesce ad averle, cerca "segni" nel cielo e tracce nella terra, di queste "apparizioni" speciali.
«Celebrate il Signore perché è buono,
perché eterna è la sua misericordia» Sal 117,1.
«L'uomo non troverà pace, finché non si rivolgerà
con fiducia alla divina misericordia» Diario di Santa Faustina, p. 132.
perché eterna è la sua misericordia» Sal 117,1.
«L'uomo non troverà pace, finché non si rivolgerà
con fiducia alla divina misericordia» Diario di Santa Faustina, p. 132.
Riviviamo questo momento con grande intensità spirituale. Anche a noi quest'oggi il Signore mostra le sue piaghe gloriose e il suo cuore, fontana inesauribile di luce e di verità, di amore e di perdono. Il Cuore di Cristo! Il suo "Sacro Cuore" agli uomini ha dato tutto: la redenzione, la salvezza, la santificazione. Da questo Cuore santa Faustina Kowalska vide sprigionarsi due fasci di luce che illuminavano il mondo. "I due raggi – secondo quanto lo stesso Gesù ebbe a confidarle - rappresentano il sangue e l'acqua" Diario, p. 132. Il sangue richiama il sacrificio del Golgota e il mistero dell'Eucaristia; l'acqua, secondo la simbologia dell'evangelista Giovanni, fa pensare al Battesimo e al dono dello Spirito Santo cfr Gv 3,5; 4,14. Attraverso il mistero di questo cuore ferito, non cessa di spandersi anche su di noi il flusso ristoratore dell'amore misericordioso di Dio. Chi anela alla felicità autentica e duratura, solo qui ne può trovare il segreto.