Preghiera e Liturgia

Il Tabernacolo 2

CappellaSSConfessoriCasaProfessaPalermoIl senso e il significato teologico
del Tabernacolo.

 
L’identità e il ruolo del tabernacolo eucaristico non possono attingere soltanto ad una indagine storica, ma è necessaria soprattutto una riflessione teologica, che può mutare, correggere, perfezionare sia le scelte storiche del passato, sia quelle della liturgia attuale. Senza teologia eucaristica, infatti, si è facilmente esposti ad errori come il dare importanza solo a che le cose funzionino in ambito pastorale. L’altare e il tabernacolo, a livello di principio, sono inseparabili.

Questa affermazione, a prima vista, potrebbe creare difficoltà, ma, alla luce di una serena argomentazione si comprenderà la verità.L’altare è il luogo santo sul quale si compie in modo sacramentale il Mistero pasquale della nostra Redenzione. Nello stesso tempo nel cuore della Preghiera Eucaristica si attualizza la Presenza del Signore, il suo atto sacrificale e la sua forma di cibo e bevanda. Presenza, Sacrificio e Convito sono tre aspetti indissolubili del grande Mistero che è donato alla Chiesa con la Consacrazione.

L’altare è anche il simbolo più qualificato, che esprime con la sua stessa struttura le tre dimensioni del Mistero che su di esso si compie. Infatti: la sua dignità e centralità è il segno di Cristo presente nella Chiesa quale Capo dell’assemblea liturgica; come ara in pietra ed elevata richiama il Sacrificio della Croce, attualizzato nella celebrazione dei santi misteri; la sua mensa ricoperta con la tovaglia ricorda il sacro convivio in cui ci è dato il Pane santo della vita eterna e il calice dell’eterna salvezza. L’altare in tal modo porta impresse su di sé simbolicamente le coordinate fondamentali dell’Eucaristia.

Separare dall’altare il SS. Sacramento, a celebrazione conclusa, crea qualche disagio, sia all’altare come al tabernacolo. Infatti, l’altare improvvisamente si spegne e la sua vita passa al tabernacolo. Se in antico l’altare era l’incontestato luogo sacro al quale tutti si volgevano durante e dopo la celebrazione, essendo il SS. Sacramento custodito nella sacrestia, con il tabernacolo in chiesa, ma separato dall’altare, si crea una bipolarità, che dopo la celebrazione va decisamente a favore del tabernacolo, perché i fedeli, istruiti dal dogma della fede, accorrono lì dov’è la realtà, lasciando in disparte il simbolo. La statua o il ritratto scompaiono quando la persona viva è presente. Ecco perché il papa Paolo VI potrà affermare del tabernacolo e non dell’altare che è il cuore vivente di ciascuna delle nostre chiese Credo del popolo di Dio 1968 e Benedetto XVI dirà che la presenza eucaristica nelle nostre chiese in qualche modo assicura che la liturgia sia sempre celebrata. Già il beato Card. Ildefonso Schuster espresse il medesimo concetto: «La SS. Eucaristia conservata perennemente nelle chiese dà carattere di perennità al Sacrificio incruento dell’altare…» Liber sacramentorum, Casale Monferrato, ed. Marietti, 1932, vol. I, p. 24. Infatti Cristo, anche dopo l’offerta del sacrificio, allorché viene conservata l’Eucaristia nelle chiese o negli oratori, è veramente l’Emmanuele, cioè «Dio con noi». Giorno e notte resta in mezzo a noi, e in noi abita, pieno di grazia e di verità RCCE2.

Ma anche il tabernacolo subisce un danno dalla separazione dall’altare. Infatti esso richiama soprattutto la reale presenza, ma non altrettanto quella «virtus sacrificalis», che non abbandona mai l’Agnello immolato; e neppure quella «forma convivialis» che rimane insita nel Sacramento, il quale, prima o poi, dovrà essere assunto nella comunione. In altri termini, l’altare è il miglior interprete del tabernacolo, perché garantisce l’espressione simbolica di tutti gli aspetti del Mistero. L’autentica formazione eucaristica del cristiano implica una triplice attenzione: la percezione adorante della Presenza del Signore, l’unione al suo Sacrificio e il nutrirsi degnamente del suo Corpo e del suo Sangue. L’insufficienza di uno o l’altro di questi aspetti o la loro non adeguata composizione ha portato talvolta a visioni dottrinali, a prassi pastorali o  a itinerari spirituali non sempre conformi alla completezza del Mistero nell’equilibrio delle sue parti: «Per ben orientare la pietà verso il SS. Sacramento dell’Eucaristia e per alimentarla a dovere, è necessario tener presente il mistero eucaristico in tutta la sua ampiezza, sia nella celebrazione della Messa che nel culto delle sacre specie, conservate dopo la Messa per estendere la grazia del sacrificio» RCCE4.

Per questo le norme liturgiche stabiliscono che l’esposizione del SS. Sacramento avvenga normalmente sull’altare, affinchè il senso del Sacrificio e il rimando alla Comunione sacramentale non siano estranei dall’Adorazione: «Nelle esposizioni si deve porre attenzione che il culto del SS. Sacramento appaia con chiarezza nel suo rapporto con la Messa» RCCE90 e «La pisside o l’ostensorio si colloca sulla mensa dell’altare» RCCE110. Questa forte relazione tra l’altare e la SS. Eucaristia è affermata anche dall’invocazione tradizionale: «Benedetto Gesù nel SS. Sacramento dell’altare» RCCE237.

Si comprende allora come il rapporto altare-tabernacolo non sia questione secondaria, ma coinvolga la teologia, la catechesi, la liturgia, la spiritualità e la retta devozione del popolo di Dio. Siccome la storia ci offre soluzioni variabili e la teologia ci richiama all’unità del Mistero, si dovrà essere aperti a normative diversificate, ma sempre attenti a non posporre la presenza personale – vera, reale e sostanziale – del Signore ai suoi simboli. «Nessun dubbio quindi che tutti i fedeli, in linea con la pratica tradizionale e costante della Chiesa cattolica, nella loro venerazione verso questo SS. Sacramento, rendano ad esso quel culto che è dovuto al vero Dio. E se Cristo Signore ha istituito questo sacramento come nostro cibo, non per questo ne è sminuito il dovere di adorarlo» RCCE3.

Il nostro impegno di cristiani diventa allora quello non solo di partecipare alla Santa Messa e di nutrirci del Corpo e del Sangue di Gesù… ma anche quello, quando passiamo davanti ad una chiesa, di trovare alcuni minuti per entrare e adorare il SS. Sacramento, che ci aspetta in ogni momento della nostra giornata.

Sia lodato Gesù Cristo.

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