SS. Trinità 2018
In questa festa liturgica della SS. Trinità, che cade spesso nel mese di maggio, mediteremo sulle tre Persone divine, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo attraverso Maria, che è la via migliore per comprendere l’operazione che ciascuna delle tre Persone compie verso le creature… e la risposta che le creature devono dare alle tre persone divine che operano in noi, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo….in Maria. Un noto patrologo del 900 Ugo Rahner, ha scritto un testo che ha fatto storia nella teologia del 900, che porta il titolo: “Maria und die Kirche – Maria e la Chiesa”. Lui riporta tutti gli scritti dei Padri della Chiesa, che fanno un paragone tra Maria e la Chiesa.
L’atteggiamento di Maria nei confronti delle tre Persone divine, deve essere l’atteggiamento che la chiesa deve avere nei confronti della SS. Trinità.
Mi faccio aiutare - anche perchè da solo non sono molto capace – da San Luigi Maria Grignion de Montfort, che ha approfondito bene il rapporto tra Maria e le tre Persone divine. Nel suo “Trattato della vera devozione a Maria” parla proprio del rapporto tra Maria, la Vergine Figlia di Sion, l’umile ancella del Signore, la Madre del Redentore e ciascuna delle tre Persone divine. I numeri del Trattato sarebbero dal 16 al 44, ma un po’ tutto lo scritto è permeato dell’afflato trinitario. Ciò che Maria riceve da ciascuna delle tre Persone divine, e la maniera con cui risponde con la sua vita alle tre persone divine… è ciò che la Chiesa riceve e risponde alla SS. Trinità. Non c’è alcuna discordanza tra la risposta della Chiesa e la risposta di Maria.
Cominciamo allora con il rapporto tra Maria e la prima Persona divina: Dio Padre.
I Padri della Chiesa, in particolare Gregorio Nazianzeno, chiamava Dio Padre ”sorgente della divinità”, prima Persona divina, colui che nell’Apocalisse sta seduto sul trono, con un arcobaleno ai suoi piedi. E dice il Montfort che “Dio Padre – e cita qui Sant’Agostino -, poiché il mondo non era degno di ricevere il Figlio di Dio direttamente dalle mani del Padre, Egli lo ha donato a Maria, perché il mondo lo ricevesse da Lei”. E questo perché il mondo è segnato dal male, c’è il peccato originale… e il male non è una fiaba o un mito…ma c’è ed è reale. E la Chiesa esiste per portare le anime in Paradiso. Dio Padre, poi, ha comunicato a Maria la sua fecondità, per darle il potere di generare il suo Figlio. È in Maria che il padre vuole avere il Figlio fatto uomo…e in Maria non viene generato solo il Figlio, ma anche tutti noi. Il Figlio di Dio si è fatto uomo per la nostra salvezza, ma lo ha fatto in Maria e per mezzo di Maria. Lo Spirito Santo Dio ha formato Gesù Cristo in Maria, ma dopo aver chiesto il suo consenso e tutti conosciamo la sua bellissima riposta: “Eccomi, sono la serva del Signore. Si compia in me la tua parola”. Questa affermazione potete coglierla nella sua profondità, rispetto alla prima Persona divina. La Chiesa, i documenti, il magistero, soprattutto il Catechismo della Chiesa Cattolica e anche l’enciclica Dei Verbum ci insegnano che a Dio che si rivela, si presta l’obbedienza della fede. Ecco Maria! È colei che ha detto sì a Dio. E l’enciclica Lumen Gentium afferma che il sì di Maria è stato totale, completo ed incondizionato. Maria ci insegna, come noi dobbiamo rapportarci, come Chiesa, a Dio Padre: con l’obbedienza della fede. La Chiesa è chiamata a prestare obbedienza a Dio che si rivela…e Dio si rivela nella Sacra Scrittura e poi in altri modi nella storia della salvezza: i segni dei tempi, la natura, le rivelazioni private - quando sono approvate - . Di fronte a questo ci può essere o la riposta di Maria o la risposta del diavolo che non vuole servire Dio. Maria comanda nei cieli, sugli angeli e suoi beati. Come premio della sua grande umiltà, Dio le ha dato il potere e l’incarico di riempire di Santi i troni lasciati vuoti dagli angeli ribelli, caduti per superbia. Questo è il volere dell’Altissimo, che esalta gli umili… che il cielo, la terra e gli inferi si pieghino, volenti o nolenti, ai comandi dell’umile Maria, costituita sovrana del cielo e della terra, comandante dei suoi eserciti, tesoriera delle sue ricchezze, dispensatrice delle grazie, operatrice delle sue grandi meraviglie, riparatrice del genere umano, mediatrice degli uomini, vincitrice dei nemici di Dio e fedele compagna delle sue imprese grandiose e dei suoi trionfi. E un posto verrà riservato in paradiso agli innamorati di Maria. Ama la Madonna, Lei che è mamma, che è l’amore fatto carne, l’amore che si dona e l’amore che si vede. Il Montfort dice: “Se mettete insieme l’amore di tutte le mamme del mondo, non sarà che una pallida idea dell’amore che Dio dà a Maria, come Madre per ciascuno di noi”. “Siamo stati creati per essere gloria del Dio vivente!” dice con forza Sant’Ireneo di Lione, uno dei primi Padri della Chiesa. E Santa Elisabetta della Trinità dice: “Lode della Gloria!”.
E passiamo alla terza divina Persona: lo Spirito Santo.
Il Montfort, sempre nel Trattato della vera devozione a Maria, approfondisce il rapporto tra Maria e lo Spirito Santo. Al n. 25 dice così: “Dio Spirito Santo ha comunicato a Maria, sua sposa fedele, i propri doni ineffabili; l’ha scelta come dispensatrice di tutto ciò che possiede. Ella distribuisce a chi vuole, nella misura che vuole, come e quando vuole ogni dono e grazia”. Lo Spirito Santo è comunicazione, è la Persona divina più comunicativa, quella che agisce in noi. Allora immaginate che comunicazione sovrabbondante c’è stata tra lo Spirito Santo e Maria. I Padri orientali, soprattutto quelli russi, hanno studiato a fondo questo legame forte tra Maria e lo Spirito Santo. Bulgavov parla di “roveto ardente”: Maria è diventata così piena di Spirito Santo che la sua vita è tutta Spirito Santo. Il Montfort, ma anche il Catechismo della Chiesa Cattolica affermano che lo Spirito Santo avrà un ruolo primario proprio in questi tempi di smarrimento, di grande confusione nella Chiesa, quando l’antichiesa, l’anticristo, l’antivangelo sapranno coinvolgere la stragrande maggioranza degli uomini che sono sulla terra. Rimarrà un piccolo resto, che resterà cattolico, secondo la tradizione e che verrà perseguitato. Di questo piccolo resto un’altra parte sarà condannata moralmente…però resisteranno. E l’ultima radice viva di questi pochi sarà Maria. Sempre il Montfort dice che “… giammai chi si affida a Maria, sarà preda degli attacchi di Satana e cadrà nell’eresia”.
Infine concludiamo con la seconda Persona divina: Gesù il Verbo incarnato.
Ma incarnato dove? In Lei, in Maria! Un poeta francese dice che tutti noi uomini e donne dobbiamo passare dal carnale allo spirituale. Maria invece è passata dallo spirituale al carnale, perché in Lei Dio prende forma. Quel Dio irraggiungibile, inscrivibile, eternamente grande…in Lei si è fatto piccolo ed è andato ad abitare nelle sue viscere di madre. Che grande mistero è Maria! Quindi come possiamo definire il rapporto tra Maria e Gesù? Quello con il Padre è l’obbedienza nella fede. Quello con lo Spirito Santo è la docilità a lasciarsi plasmare dalla forza dello Spirito. Ci vuole molto coraggio ad entrare in questi campi molto impegnativi e molto profondi. Come possiamo definire il rapporto tra Maria e Gesù? Vorrei dirvelo con una sola parola: il rapporto tra Gesù e Maria è un rapporto “eucaristico”. Maria si è fatta adoratrice di Gesù, suo Figlio. Una suora mistica spagnola, vissuta nel 1600, ha detto che Maria le ha raccontato la sua vita. E in questo racconto la mistica dice che poco prima della sua Passione, Gesù ha raccontato a Maria l’istituzione dell’Eucaristia. Gesù ha parlato per la prima volta dell’Eucaristia alla Madonna. E il racconto prosegue dicendo che Maria, appena Gesù le dice che sta per istituire il Sacramento della Sua presenza reale nella Chiesa e in tutti i tempi… sapete come reagì la Madonna? Forse in un modo con il quale non siamo più capaci di reagire noi. Il dramma dei nostri tempi è la disaffezione eucaristica. L’Angelo è apparso ai tre pastorelli di Fatima nel 1916 mostrando un’ostia grondante sangue e dicendo ai tre pastorelli: “Riparate agli oltraggi subiti da Gesù nell’Eucaristia”. E l’Angelo si è prostrato con la faccia a terra. Noi oggi non sappiamo più stare in ginocchio. Nel racconto della mistica la Madonna si prostra proprio con la faccia a terra per adorare Gesù suo Figlio. E Maria Valtorta racconta che dopo che lo ha allattato, lo mette nella culla e, dopo che Gesù si addormenta, Lei si prostra in adorazione. E quando Giuseppe riceve l’ordine di fuggire in Egitto di notte e dormiva in una stanza attigua a quella di Maria, bussa alla sua stanza, ma Maria non risponde. Allora lui leggermente apre lo spiraglio e vede la Madonna che sta prostrata a terra, serva di Jahwè, ancella del Signore che sta adorando Gesù. Allora se da Maria impariamo l’obbedienza della fede al Padre; se da Maria impariamo la docilità all’azione dello Spirito Santo, che a volte ci scalpella per farci santi…e a volte lo scalpello comporta la croce, la malattia, il dolore, da Maria impariamo l’amore, l’adorazione, per Gesù Eucaristia. Questo la Chiesa deve riscoprire oggi. “Marta, Marta, tu ti preoccupi per tante cose… Maria si è scelta la parte migliore che non le sarà mai tolta!”. Abbiamo consapevolezza, fratelli e sorelle, che Gesù è sempre con noi, vivo e vero nei nostri tabernacoli. Non siamo soli e nella Santa Comunione Gesù viene in noi. Noi non abbiamo mai fatto l’esperienza di Maria, siamo segnati dal peccato. Sant’Agostino diceva di Maria che Ella accolse il Verbo Gesù “prius in corde, quam in utero” cioè Maria, ha accolto, prima ancora che nel grembo, ha accolto Gesù prima col suo cuore, con il suo amore, con il suo desiderio di adorarlo, di unirsi a Lui. Quando noi facciamo la Santa Comunione dovremmo accogliere Gesù “prius in corde, quam in ore”, prima di tutto con il nostro cuore, con il nostro amore. In questo senso anche il mettersi in ginocchio, le mani giunte, il comportamento devoto e raccolto, è molto importante. La Santa Messa non è una rappresentazione teatrale dove ogni parroco si inventa qualcosa di nuovo per attirare i fedeli… la Messa è il sacrificio pasquale di Cristo.
Maria ci aiuti, come i Santi, ad amare Gesù. Questo ci resta… alla fine dei nostri giorni, questo ci resta! L’amore per Gesù e l’amore di Gesù per noi. Tutto passa, ma resta solo questo: l’amore che tu hai per Gesù e l’amore di Gesù per te! Chiedetelo anche voi per me, perché io sappia amare Gesù, in questa Chiesa, in questa fede cattolica, così disorientata. La ragione vera è perché abbiamo decentrato Gesù Eucaristia. Che la Chiesa torni ad essere tutta eucaristica. E allora con Maria riscopriremo la bellezza dell’Amore di Gesù e della SS. Trinità.
Sia lodato Gesù Cristo!