Preghiera e Liturgia

Beata Vergine Maria del Monte Carmelo 2023 - 1 -

MadMonteCarmelo«Gloria Libani data est ei,
decor Carmeli et Saron».

Nello scenario della Galilea, in un piccolo promontorio sopra il Mare, si eleva il Monte Carmelo, rifugio di molti Santi che, nell’Antico Testamento, si ritiravano in quel luogo solitario per pregare. Ma nessuno di loro impregnò di tante virtù quelle rocce benedette quanto il profeta Elia, che si ritirò lassù, verso il IX sec. a.C. Erano tre anni che un’implacabile siccità chiudeva i cieli della Palestina. Mentre pregava con fervore, chiedendo che finisse la mancanza di acqua, Elia mandò un servo sulla vetta del monte, e gli ordinò: «Vai e guarda dal lato del mare». Ma il servo non vide niente. E, scendendo, disse «Non c’è nulla». Il profeta gli fece fare sette volte la scalata. Alla fine il servo ritornò dicendo: «Ecco, una nuvoletta come una mano d’uomo, sale dal mare». Infatti la nube era tanto piccola e chiara, che sembrava destinata a scomparire al primo soffio dell’infuocato vento del deserto. Ma a poco a poco crebbe, si allargò nel cielo fino a coprire tutto l’orizzonte e precipitò sulla terra sotto forma di abbondante acqua 1 Re 18, 43-44. Fu la salvezza del popolo di Dio. La tradizione afferma che la piccola nuvola era una figura di Maria.

Il Profeta Elia aveva scorto nella sua contemplazione il ruolo di mediatrice della Madre del Messia atteso.
Sull’esempio di Elia, vi furono sempre sul Monte Carmelo eremiti che lassù vissero e pregarono, trasmettendo ad altri lo spirito del profeta. Quel luogo, santificato da uomini contemplativi, richiama altri contemplativi. Verso il secolo IV le pendici rocciose del Monte Carmelo accolsero una cappella, nello stile delle comunità bizantine, le cui tracce si vedono ancora oggi e verso il secolo XII, nuove vocazioni, aggiunsero nuovo fervore al movimento. Subito venne edificata una piccola chiesa dove la comunità si dedicava alla vita di preghiera sempre animata dallo spirito di Elia. La piccola «nuvoletta» cresceva sempre più. La crescita dei fratelli della Madonna del Monte Carmelo rendeva necessaria un’organizzazione più perfezionata. Nel 1225 una delegazione dell’Ordine andò a Roma per richiedere alla Santa Sede l’approvazione di una Regola, concessa da Papa Onorio III nel 1226.

Viviamo oggi questa eucaristia in preparazione alla memoria di Maria Santissima, venerata con il titolo di «Madonna del Monte Carmelo». Chi ha compiuto il pellegrinaggio in Terra santa non dimenticherà mai la visita al Monte Carmelo. Questa montagna, che domina di 170 metri la città di Haifa e il Mar Mediterraneo, è una delle più celebri e delle più belle della Palestina. Quando lo Sposo del Cantico dei Cantici vuole esprimere la bellezza della sua Sposa, non crede di poterla celebrare meglio se non dicendo che il suo capo è bello come il Carmelo: «Caput tuum ut Carmelus». Quando Isaia vuole rappresentare lo splendore e la maestà del futuro Messia, lo dipinge circondato dalla gloria del Libano e rivestito di tutte le bellezze del Carmelo: «Gloria Libani data est ei, decor Carmeli et Saron». Di questo monte il profeta vuole ancora mostrarci la più alta stima quando aggiunge che la giustizia abiterà nella solitudine e che la santità regnerà sul Carmelo: «Habitabit in solitudine iudicium, et iustitia in Carmelo sedebit». 

Ma ciò che innalza ancor più la gloria di questa montagna è, insieme con il soggiorno che vi fece Elia, la vittoria che egli vi riportò sui profeti di Baal, che ci viene descritta nel Primo Libro dei Re. Il profeta Elia sul Monte Carmelo combatté le false divinità cananee e difese la concezione del vero Dio. In altri termini, difese il Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe, il Dio Padre provvidente e misericordioso, contro le pratiche pagane di superstizione religiosa ed il culto del dio Baal. Un pericolo di sempre, quello di crearsi delle divinità fai da te, delle divinità a proprio uso e consumo, a propria immagine e somiglianza. È, quindi, un’esigenza di sempre, quella di purificare la concezione di Dio, di purificare l’esercizio della propria fede. Infatti, bisogna sempre chiedersi: in che Dio crediamo? Crediamo nel Dio Padre di Gesù? Quando preghiamo Dio e la sua Madre Maria? Quando siamo nel bisogno o quando siamo nella prosperità? Il Dio in cui crediamo e che preghiamo non deve essere l’orologiaio dell’universo, il giudice che condanna, l’onnipotente che dispone le cose del mondo a suo arbitrio, bensì il Dio Padre di Gesù Cristo, «lento all’ira e ricco di misericordia», che perdona, dà la vita, crea speranza.

Oggi, alla Madonna del Monte Carmelo, sono dedicate Chiese e Santuari sparsi in tutto il mondo e la sua devozione è diffusa ben oltre l’Ordine dei Padri Carmelitani e delle Sorelle Carmelitane. La sua ricorrenza liturgica è stata fissata il 16 luglio, giorno in cui nel 1251, la Vergine Maria con il Bambino in braccio, apparve al primo Padre Generale dell’Ordine del Carmelo, Simone Stock, al quale consegnò lo «scapolare», detto anche «l’abitino della Madonna».

Il messaggio spirituale della Festa è ben indicato nelle parole pronunciate da San Giovanni Paolo II, molto devoto della Madonna, nell’Angelus del 16 luglio 2000.
Era in una località di montagna e diceva queste parole: «Guardando queste montagne, il mio pensiero va oggi al Monte Carmelo, cantato nella Bibbia per la sua bellezza. Celebriamo la Beata Vergine del Monte Carmelo. Su quel monte, che si trova in Israele vicino ad Haifa, il santo profeta Elia difese strenuamente l’integrità e la purezza della fede del popolo eletto nel Dio vivente. Il Carmelo indica simbolicamente il monte della piena adesione alla volontà divina e della nostra eterna salvezza. Tutti siamo chiamati a scalare questa montagna spirituale con coraggio e senza sosta. Camminando insieme alla Vergine, modello di piena fedeltà al Signore, non temeremo ostacoli e difficoltà. Sostenuti dalla sua intercessione, potremo realizzare pienamente, come Elia, la nostra vocazione di autentici profeti del Vangelo nel nostro tempo».

I tanti titoli con i quali si venera la Madonna ci fa vedere i modi con cui lei interviene nella storia della nostra salvezza. Lei interviene garantendoci il conforto spirituale, la salute del corpo e dell’anima, la pace in famiglia. Per sua intercessione, Dio interviene in tutte le stagioni della vita, nella nascita e nella morte, nei momenti del dolore e in quelli della gioia, nei momenti della speranza e in quelli della desolazione. Sappiamo bene che il Signore ci chiama alla santità, ognuno secondo la sua vocazione, ognuno nel proprio stato di vita. Siamo consapevoli anche delle difficoltà che rendono arduo il raggiungimento di questo obiettivo soprattutto ai giorni nostri segnati dall’ individualismo che tende ad allontanarci dalle cose spirituali che ci avvicinano a Dio. Diventare santi non è facile: è come scalare il monte la cui vetta è Cristo Signore. Ci vuole impegno, volontà, ma soprattutto un cuore docile e perseverante nell’ascolto della Parola di Dio, che è come lampada che illumina i passi del nostro cammino. In questo cammino, che durerà quanto la nostra vita, rivolgiamoci di frequente alla Vergine Maria, venerandola con il titolo di Madonna del Carmelo, per chiedere a lei di condurci per mano incontro al Signore.
 
Sia lodato Gesù Cristo.

Preghiera di consacrazione
alla Beata Vergine del Monte Carmelo.

O Maria, Madre del Monte Carmelo,
a Te consacro oggi la mia vita,
quale piccolo tributo di gratitudine
per le grazie che, attraverso la tua intercessione,
ho ricevuto da Dio.
Ti supplico di sostenere la mia fragilità con le tue virtù,
d’illuminare con la tua sapienza le tenebre della mia mente,
e di ridestare in me la fede, la speranza e la carità,
perché possa ogni giorno crescere
nell’amore di Dio e nella devozione verso di Te.
Ti prego, donami lo sguardo tuo materno
e la tua protezione nella lotta quotidiana,
sì che possa restare fedele al Figlio tuo Gesù e a Te,
evitando il peccato e imitando le tue virtù.
Desidero offrire a Dio, per le tue mani,
tutto il bene che mi riuscirà di compiere con la tua grazia;
la tua bontà mi ottenga il perdono dei peccati
e una più sicura fedeltà al Signore.
O Madre amabilissima,
il tuo amore mi ottenga che un giorno sia concesso a me
di indossare l’eterna veste nuziale
e di abitare con te e con i Santi del Carmelo
nel Regno beato del Figlio tuo,
che vive e regna per tutti i secoli dei secoli.
Amen.

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