Preghiera e Liturgia

Natività della Beata Vergine Maria 2022

MadPopolo antico«Ecclesia sanctae Dei genitrix Mariae» o «Matricularis».
Storia della Festa della Madonna del Popolo.


Il culto mariano della città di Verona ha trovato lungo i secoli un punto di riferimento privilegiato all’interno della Chiesa Cattedrale. Il titolo di «Madonna del Popolo» dato alla Vergine dalla pietà popolare dei Veronesi ci riporta alla Cattedrale, primo Santuario mariano della Diocesi. Con questo titolo, durante i secoli, i Veronesi hanno celebrato la festa della Natività di Maria l’otto settembre. Per la verità la Chiesa Cattedrale è dedicata all’Assunzione di Maria, ma la solennità liturgica della Natività ha attirato nei secoli la venerazione dei fedeli, che hanno esaltato il particolare patrocinio che la Vergine ha accordato ai devoti nei secoli specie nei tempi di maggiore calamità.

Santa Maria, prega per il popolo di Verona.


 
La Festa della Natività di Maria nacque in Oriente probabilmente a Gerusalemme, verso la metà del quinto secolo, dove sempre era rimasta viva la tradizione della casa natale di Maria. Come prima testimonianza di questa festa abbiamo un inno di San Romano, il famoso innografo greco, da lui composto fra il 536 e il 566 che parafrasa quanto narrato nel protovangelo di Giacomo. In Occidente la natività di Maria non fu celebrata prima del secolo VII. Tale festa si trova inizialmente menzionata nel «Missale Ghoticum» e nei vari calendari e lezionari di epoca carolingia. Il «Sacramentario Gelasiano» contiene tre orazioni della Messa. A Roma la festa è attestata alla fine del secolo VII, poiché fu prescritta da Papa Sergio I una processione che raggiungesse la Basilica di Santa Maria Maggiore. 

È assai significativo che nella diocesi veronese la devozione mariana abbia avuto, fin dai primi secoli, la propria sede nella Cattedrale dedicata alla Santa Madre di Dio: «Ecclesia sanctae Dei genitrix Mariae» o «Ecclesia Matricularis». Fin dal X secolo la Cattedrale di Verona appare dedicata a «Santa Maria Mater Domini». Da un codicillo del Vescovo Notkero 911-928 veniamo a conoscenza che già nel secolo X esisteva nella Chiesa di Santa Maria Matricolare un «Consortium Virginis Mariae», mentre dal calendario liturgico detto «Carpsum», del secolo XI, risulta che vi fosse un altare dedicato a Maria, davanti al quale si cantavano preci ed antifone. Quando l’antica Chiesa Cattedrale, databile verso l’VIII secolo, fu distrutta dal terremoto del 1117, si cominciò, nel 1138, la costruzione dell’attuale Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta e consacrata da Papa Urbano III il 13 settembre 1187, onorando in tal modo la città nella quale era stato eletto Papa. Alcuni secoli dopo venne aggiunto un altro titolo che esalta la maternità di Maria e la sua protezione con un particolare riferimento alla città di Verona: «incolarum Veronensium defensatrix» cioè «difenditrice del popolo veronese». Tale appellativo si trova ufficialmente in un documento pubblico del 1310, nel quale Alboino della Scala, signore di Verona, promettendo la propria protezione al Capitolo della Cattedrale di Verona, ne adduce, come motivo precipuo, il fatto che i Canonici sono addetti al culto della Chiesa della Madonna «quae est incolarum Veronensium defensatrix». Nel 1286 l’Arciprete del Capitolo Canonicale aveva già decretato che ogni sabato, in Cattedrale, si celebrasse una Santa Messa in onore di Santa Maria.
 
Il Canonico Malaspina costruì in seguito la cappella della Madonna del Popolo, di cui predispose pure l’arredo nel testamento del 1440. Nel 1510 la Confraternita di Santa Maria Novella ammodernò la struttura della Cappella, donando al complesso architettonico una connotazione rinascimentale. L’iscrizione che sovrasta l’ingresso della Cappella dice che essa è dedicata, oltre che alla Madre di Dio, anche ai santi Girolamo, Sebastiano e Teodoro: «Dei genitrici Mariae et Divis Jeronimo, Sebastiano, Theodoro Pia Societas» - La Pia Società di Maria, Madre di Dio e del divino Girolamo, Sebastiano e Teodoro. La successiva trasformazione in senso barocco avvenne nel 1745 ad opera degli stessi Malaspina e della Confraternita. L’altare custodisce le reliquie del Vescovo San Teodoro 502 - 522 ventitreesimo Vescovo di Verona secondo la odierna cronotassi dei Vescovi Veronesi, e custodisce anche la Sacra Spina del martirio dei Santi Fermo e Rustico.
Durante i secoli la Madonna fu invocata con vari titoli: Santa Maria delle Grazie, Santa Maria del Duomo e Santa Maria Novella. L’appellativo di «Madonna del Popolo» fu coniato dal Vescovo Marco Giustiniani 1631 - 1649 il 15 aprile 1635 durante una celebrazione liturgica in onore della Madonna in ringraziamento per la fine del contagio della peste scoppiata in Italia nell’anno 1630. Il Vescovo Giustiniani, commosso per il numero dei fedeli e per la devozione dimostrata in quella occasione, uscì con la felice espressione «Madonna del Popolo», invocazione che ancora oggi anima la preghiera e la lode dei fedeli. Fu in questa occasione che si ebbe la prima solenne incoronazione del simulacro della Vergine. I Pontefici, durante i secoli, concessero privilegi e benefici spirituali ai devoti, tra cui l’assoluzione in punto di morte dei peccati riservati alla Santa Sede elargita da Papa Callisto III e l’indulgenza plenaria concessa a tutti gli iscritti alla Pia Unione della Madonna del Popolo da Papa Paolo Quinto il 13 settembre 1616.
 
Nel 1770 il Vescovo Nicolò Antonio Giustiniani, volendo incrementare la devozione dei Veronesi per quella sacra effige, ottenne dal Capitolo Vaticano la facoltà di incoronare la Madonna e il Bambino con altre corone d’oro, ancor più onorifiche dette «Imperiali», riservate alle immagini più antiche e venerate. Assai solenni furono le celebrazioni dal 4 al 9 settembre 1770. La Cattedrale, addobbata fastosamente, splendida per illuminazione, accolse migliaia di fedeli, mentre, circa 40.000 lumi nella sola Piazza delle Erbe, accompagnarono in processione la statua della Madonna. In seguito a questo evento, in Cattedrale, alle Litanie Lauretane fu aggiunta l’invocazione «Regina coronata, ora pro nobis». La solenne incoronazione ebbe tale risonanza che 50 anni dopo, nel 1820, furono indette speciali celebrazioni in onore della Madonna. Anche il primo Centenario dell’incoronazione, nel 1870, fu ricordato con particolare solennità. Per l’occasione fu preparata una stampa che riproduce l’interno della Cattedrale con un alto e ricco trono su cui siede la Vergine con il Bambino.

Nell’anno 1920, 150 anni dopo la seconda incoronazione, l’antica statua della Madonna del Popolo venne sostituita. Questa statua, che si ritiene databile alla prima metà del 400, era dapprima nella scomparsa chiesa di Santa Maria Novella, poco discosta dal Duomo verso il fiume Adige. Ancora nel 1920, secondo la testimonianza di Mons. Giuseppe Turrini, prefetto della Biblioteca Capitolare, sul basamento del simulacro della Madonna poteva leggersi chiaramente il titolo di Santa Maria Novella. Fu in seguito al crollo di quella chiesa che la statua fu collocata nella Cattedrale, ove probabilmente esisteva una effige più antica di cui non possediamo notizia alcuna. La statua del 400, durante i cinque secoli di permanenza in Cattedrale, fu fortemente rimaneggiata e di conseguenza danneggiata per adattarvi i vestiti e gli ornamenti con cui, di volta in volta, la pietà popolare e la munificenza di nobili adornavano la statua. La sostituzione fu dettata da esigenze di avere una effige che fosse più semplice e maggiormente rispondente alla sensibilità moderna. Il Vescovo di Verona, il cardinale Bartolomeo Bacilieri, inaugurò la nuova statua, opera dello scultore Vincenzo Cadorin di Venezia durante la tradizionale novena del 1920, mentre la precedente statua fu depositata in un ripostiglio del palazzo vescovile. Non tutti furono d’accordo con tale sostituzione. Lo stesso Mons. Giovanni Battista Pighi nei «Cenni storici della Chiesa Veronese» si lasciò sfuggire parole di amaro disappunto. Solo anni più tardi, nel 1958, la statua del 400, opportunamente restaurata per l’interessamento di Monsignor Pietro Albrigi, fu recuperata e collocata nella cappella delle Suore di Don Mazza, dove si trova tutt’ora. La sera dell’8 settembre 1943, durante la festa della Madonna del Popolo, mentre la guerra imperversava sempre più minacciosa e devastatrice, nella Cattedrale, davanti ad una incontenibile folla, il Vescovo Monsignor Girolamo Cardinale 1875 - 1954 a nome di tutti i fedeli faceva voto alla Vergine di erigere in suo onore un tempio se avesse risparmiato, per sua intercessione, la città dalle offese dei rigori bellici. A guerra finita il voto venne mantenuto: sul piazzale antistante la stazione ferroviaria sorse il Tempio Votivo a ricordo della Protezione accordata dalla Vergine e della devozione che il popolo di Verona da secoli rivolge alla propria Madonna, la Madonna del Popolo, la Madonna di tutti i Veronesi.


Supplica alla Madonna del Popolo.                     
O Madre e Regina del popolo,
per quella fede che ti guidò nella tua altissima missione
di cooperatrice nella redenzione del genere umano
e per quella assoluta fedeltà con cui hai compiuto la tua opera di umile serva,
ottienici dal Signore una profonda e sicura fede
che illumini la nostra vita terrena e ci guidi al cielo.
 
SANTA MARIA, PREGA PER IL POPOLO DI VERONA.
 
O Madre e Regina del popolo,
per quella incrollabile speranza
che ti sorresse nei momenti più gravi della tua vita terrena:
dalle ansie di Nazareth allo squallore di Betlemme,
dalla persecuzione di Erode allo smarrimento di Gesù,
fino ai piedi della croce, ottienici dal Signore una piena fiducia nella Provvidenza,
perché la nostra vita superi vittoriosamente
le prove del combattimento spirituale e sia fatta degna della ricompensa eterna.
 
SANTA MARIA, SOCCORRI IL POPOLO DI VERONA.
 
O Madre e Regina del Popolo,
per quell’immenso amore che nutristi verso il Signore,
accettando con generosità ogni prova per la salvezza dell’umanità,
ottienici un ardente amore verso Dio e una sincera carità verso il prossimo,
perché figli dello stesso Padre e uniti al tuo cuore di Madre,
possiamo accettare la croce che il Signore ci affida come fonte di meriti per la vita eterna.
 
SANTA MARIA, INTERCEDI PER IL POPOLO DI VERONA.

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Giorni Feriali
Linea 70 (fermata Piazzale del Cimitero)
Linee 11-12-13-51 (fermata Chiesa di San Paolo) - 300m a piedi
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Linea 94 (fermata Piazzale del Cimitero)
Linee 90-92-98 (fermata Chiesa di San Paolo) - 300m a piedi