Preghiera e Liturgia

Il Credo - Simbolo degli Apostoli

CredoSimboloApostoliIl «Credo» è la bandiera che dobbiamo
portare alta con santa fierezza.
 

Quante volte nella nostra vita abbiamo recitato il «Credo», questa lunga litania di verità teologiche e dogmatiche, dal linguaggio arido e pressoché incomprensibile, che snoccioliamo tutte le domeniche alla Santa Messa un po’ annoiati, talvolta assenti, talvolta guardando impazienti l’orologio, pensando alle cose che ci aspettano di lì a poco. Insomma, una noiosa tiritera di cui faremmo volentieri a meno e che tutto sommato non sentiamo più di tanto nostra. 
Al di là dell’arido linguaggio, proprio di una enunciazione dogmatica, questa formulazione di fede, il «Credo», nasconde dentro di sé un dramma umano, che ha appassionato e coinvolto in prima persona non soltanto i teologi, che l’hanno formulata, ma l’intera popolazione di un impero, quello romano d’Oriente, con capitale Costantinopoli, sede dell’impero a partire dall’ 11 maggio 330 d.C., creando al suo interno divisioni, lotte, persecuzioni, sforzi di inutili conciliazioni, concili ecumenici, che avrebbero dovuto sancire la pace religiosa, sociale e politica, ma che, al contrario, svilupparono ulteriori polemiche, accentuando sempre più le lotte e le divisioni in campo teologico, politico e sociale. Il tutto fu frutto di una grande passione religiosa, che investì in pieno anche le classi sociali più umili, come quella dei pescivendoli, dei macellai, delle massaie e simili. Discussioni che animavano le piazze e le strade dell’impero. Un appassionato dibattito che portò intorno al 5° e 6° secolo alla frantumazione della stessa Chiesa d’Oriente, che tuttora persiste, nonché alla definitiva spaccatura tra la Chiesa d’Oriente e quella d’Occidente a partire dal 1057 dopo Cristo, preceduta da altre due spaccature, poi rientrate, tra il 404 e il 415, una prima volta; poi, una seconda volta, e fu un vero e proprio scisma tra Oriente e Occidente, tra il 484 e il 534.
 
Da dove ha avuto origine il «Credo»? Come e quando si è formato? Perché il «Credo»? Chi lo ha composto? Che cosa ci sta dietro a tutte quelle formulazioni dottrinali e teologiche? E che cosa significano esattamente?
Quando sentiamo scandire queste parole: «Io credo in Dio Padre…» esse acquistano per ogni credente il dolce suono familiare delle mura domestiche della propria fede, in cui è stato cresciuto e che ancor oggi è chiamato in prima persona a testimoniare con la propria vita, da cui deve sgorgare e trasparire la verità della fede, perché questa fede non sia soltanto una arida esposizione dottrinale di verità.
Il «Credo» è la professione della fede cattolica.
La professione dell’unica fede è quel vincolo soprannaturale che tiene uniti fra di loro i membri del popolo di Dio, che è la Chiesa. È necessario che essi la possano esprimere col medesimo linguaggio, semplice e chiaro, con cui afferrare l’essenziale del messaggio cristiano. È infatti la professione della medesima fede che crea i presupposti per una autentica comunione nella carità. I cristiani, che pure provengono da popoli, nazioni e culture diversi, si sperimentano come un unico popolo, in primo luogo, aderendo alle medesime verità rivelate. Ovunque tu vada nel mondo e partecipi alla Santa Messa, non provi una gioia particolare recitando il «Credo» con un’assemblea ben diversa da quella della tua comunità? Non trovi commovente e meraviglioso che delle persone di lingua e nazioni diverse dalla tua aderiscano alle medesime verità e facciano la tua medesima professione di fede?
L’esigenza di esprimere e trasmettere la propria fede in formule brevi e obbligatorie per tutti è emersa nella Chiesa fin dalle origini. Gli stessi Vangeli, scritti alcuni decenni dopo la morte e resurrezione di Gesù Cristo, contengono già delle brevi professioni di fede. Ben presto però la sollecitudine pastorale, soprattutto quella riguardante la preparazione al sacramento del Battesimo, ha fatto sì che la Chiesa riunisse l’essenziale della fede in formule concise e articolate. Esse venivano chiamate «Credo» a motivo della prima parola, perché incominciavano con l’espressione «Io Credo».
Venivano anche chiamate «Simboli della Fede», perché la parola greca «Symbolom» indicava la metà di un oggetto spezzato (per esempio un sigillo) che veniva presentato come segno di riconoscimento. Le parti rotte venivano ricomposte per verificare l’identità di chi le portava. Il Simbolo della fede è quindi un segno di riconoscimento e di comunione fra i credenti» Catechismo della Chiesa Cattolica 188. La stessa parola «Symbolon» passò poi a significare «raccolta», «collezione» o «sommario». Quindi il «Simbolo della fede» significa la raccolta delle principali verità della fede.
La prima professione ufficiale di fede veniva fatta al momento del Battesimo. Anche adesso è così: invece del bambino, a professare la fede sono chiamati i genitori, i padrini e le madrine. Siccome il Battesimo veniva conferito «Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo», le verità che sono raccolte nel Simbolo sono riferite alle tre Persone della Santissima Trinità. Ne consegue che i vari Simboli della fede sono divisi in tre parti: «la prima è consacrata allo studio di Dio Padre e dell’opera ammirabile della creazione; la seconda allo studio di Gesù Cristo e del mistero della redenzione; la terza allo studio dello Spirito Santo, principio e sorgente della nostra santificazione» S. Ireneo di Lione.
 
Il «Simbolo degli Apostoli»
e il «Simbolo niceno-costantinopolitano».
A partire dalle origini e lungo il corso dei secoli, si sono avute numerose professioni o simboli della fede, in risposta alle necessità delle diverse epoche. La sostanza è sempre la medesima, anche se ci sono approfondimenti e adattamenti nel linguaggio. Fra tutti i Simboli della fede due occupano un posto specialissimo nella Chiesa. Sono: il «Simbolo degli Apostoli» e il «Simbolo niceno-costantinopolitano». Il primo è quello che si recita ogni giorno nelle preghiere del buon cristiano. Il secondo è quello che viene recitato durante la Santa Messa nella domenica e nelle festività. 
Il «Simbolo degli Apostoli» è chiamato così perchè rappresenta una sintesi fedele della dottrina insegnata dagli Apostoli. Esso è il più antico dei Simboli e deriva la sua grande autorità dal fatto d’essere l’antico Simbolo battesimale della Chiesa di Roma, dove la fede è stata testimoniata, fino al martirio, dagli Apostoli Pietro e Paolo. Il «Simbolo niceno-costantinopolitano» trae la sua grande autorità dal fatto di essere il frutto dei primi due concili ecumenici della chiesa, tenutisi negli anni 325 anni a Nicea e nel 381 a Costantinopoli. È più ampio e ne approfondisce le tematiche fondamentali. Ha il grande vantaggio di essere comune alle chiese dell’Oriente e dell’Occidente.
Queste formulazioni del «Credo» hanno un’autorità dottrinale grandissima. La Chiesa vi riconosce un documento ufficiale della sua Fede e sono l’espressione del suo insegnamento infallibile. I punti dottrinali che vi si affermano si impongono come di Fede Cattolica e perciò sotto pena di eresia. «Questo simbolo è un sigillo spirituale, è la meditazione del nostro cuore e ne è come una difesa sempre presente: senza dubbio e il tesoro che custodiamo nel nostro animo» Sant'Ambrogio.
 
Nelle nostre meditazioni domenicali seguiremo il «Simbolo degli Apostoli», completandolo con puntuali riferimenti al «Simbolo niceno-costantinopolitano». Come detto si tratta del Simbolo battesimale della Chiesa di Roma che qualcuno ha definito il più antico «catechismo Romano». 
In quanti articoli si struttura questo complesso organico e unitario? Dodici. Perché è stato scelto il numero dodici? Per il numero degli Apostoli, perché è articolato in dodici formule sintetiche. Nell’arte occidentale è invalsa la prassi di dipingere i dodici Apostoli con i dodici articoli del Credo e in molte chiese medioevali, ancora fino al 400 o 500, gli Apostoli reggono un cartiglio con il Credo. Si comincia da Pietro che dice il primo articolo e si va avanti fino all’ultimo, Mattia, che regge la vita eterna. In tutte le chiese consacrate ci sono dodici croci che sono le croci della dedicazione della chiesa. Cercatele negli edifici dove andate, le trovate sulle pareti perimetrali; in genere devono essere murate, sono di marmo o di altro materiale ed inserite nella costruzione. Le croci rappresentano i dodici Apostoli e ognuna rappresenta un articolo della fede; questo per indicare che la Chiesa è strutturata sulla comunione apostolica e l’adesione a questi articoli.
 
Il Credo» o «Simbolo degli Apostoli» è così formulato nei suoi 12 articoli: 
1. Io credo in Dio Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra.
2. E in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore,
3. il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine,
4. patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto;
5. discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte;
6. salì al cielo, siede alla destra di Dio, Padre onnipotente:
7. di là verrà a giudicare i vivi e i morti.
8. Credo nello Spirito Santo,
9. la santa Chiesa cattolica, la comunione dei Santi,
10. la remissione dei peccati,
11. la risurrezione della carne,
12. la vita eterna. Amen.
La fede cristiana è una grande luce che illumina la vita e ne mostra la grandezza e la bellezza. I grandi interrogativi dell’uomo di tutti i tempi trovano in essa la risposta più profonda e più esauriente. Il cristiano deve essere consapevole che la sua fede non è «umana» ma è «divina». È la risposta di Dio al suo bisogno di certezze e di verità. La fede richiede uno sforzo di approfondimento da parte nostra, soprattutto mediante la preghiera, la meditazione e l’apertura del cuore. Essa deve diventare carne della nostra carne e sangue del nostro sangue. Deve però essere vigilante nei confronti di quelle forme di secolarizzazione e di negazione di Dio che la snaturano e la svuotano. Il cristiano deve anche guardarsi dall’illusione che la sua fede sia bene accetta al mondo. Il nucleo della fede cristiana è uno scandalo» non solo per la cultura dominante, ma anche per le religioni non cristiane. La centralità dell’incarnazione e della croce rende la fede cristiana non accettabile a chi non ha la grazia e inutilmente si cercherà di sminuirne la carica esplosiva. Affermare che Dio si è fatto uomo nel grembo di una donna ed è morto sulla croce è per il mondo una provocazione inaccettabile e persino irritante. 
Gesù di Nazareth, il Figlio di Dio, è l’unico Salvatore del mondo, è il Signore della storia ed è il Giudice che giudicherà i vivi e i morti: il cristianesimo sta o cade su questa professione di fede. 
Il nostro compito è di rendere più decisa e consapevole questa testimonianza di credenti di fronte al mondo.
 
Che cosa è il «Credo» o «Simbolo apostolico?».
Il «Credo» o «Simbolo apostolico» è una professione dei misteri principali e di altre verità, rivelate da Dio per mezzo di Gesù Cristo e degli Apostoli e insegnate dalla Chiesa.
 
Il «Credo» o «Simbolo apostolico?» è una professione?.
Professare significa manifestare all’esterno con segni, parole, gesti, scritti ciò che si pensa e si crede. Il «Credo» è la professione esterna della fede interiore, cioè dell’adesione della mente alle verità rivelate da Dio. Il «Credo»  riassume le verità fondamentali della rivelazione, le principali delle quali si chiamano «misteri» come l’Unità e Trinità di Dio, l’Incarnazione, passione e morte di nostro Signore Gesù Cristo, la maternità verginale di Maria Santissima, la presenza è l’azione dello Spirito Santo nella chiesa e nelle anime. La Rivelazione Divina comincia nell’Antico Testamento per mezzo dei Patriarchi e dei Profeti e viene compiuta e perfezionata nel Nuovo Testamento da Gesù Cristo, vera via maestra della rivelazione, e dai suoi Apostoli. Le verità rivelate furono raccolte e fissate nella Sacra Scrittura per opera degli agiografi ispirati e assistiti da Dio, e furono tramandate dagli Apostoli fino a noi con la tradizione ecclesiastica. Gesù Cristo affidò la verità rivelata, la Scrittura e la Tradizione agli Apostoli e questi alla Chiesa, col compito di custodirla, tramandarla, spiegarla, difenderla e diffonderla nel mondo intero. 
Il «Credo» è la bandiera che dobbiamo portare alta con santa fierezza, difendere, professare in privato e in pubblico. 
 
Che cosa è il «mistero?».
«Mistero» significa cosa nascosta, sconosciuta, incomprensibile. Nessuna intelligenza umana o angelica potrà mai comprendere, ad esempio, come in un solo Dio vi possano essere tre persone uguali e distinte, e ciascuna sia Dio. È un mistero che si deve credere, ma che nessuna creatura può capire, neppure dopo che è stato rivelato. Noi lo crediamo perché Dio l’ha rivelato. Il bambino crede alla mamma e al maestro, perché è sicuro che non possono sbagliare, e per la loro bontà non lo vogliono ingannare. Noi crediamo ai misteri soprannaturali perché Dio li ha rivelati e perché siamo sicuri che Egli, come infinita Sapienza, non ci può ingannare. 
 
Quali sono i misteri principali della fede professati nel «Credo?». 
I misteri principali della fede professati nel «Credo» sono due: l’Unità e la Trinità di Dio; l’Incarnazione, Passione e Morte del nostro Signore Gesù Cristo. L’edificio della nostra fede comprende verità più importanti e altre meno. Quelle più importanti sono come il fondamento e il sostegno di tutte le altre. I misteri dell’Unità e Trinità di Dio, dell’Incarnazione, Passione e Morte di nostro Signore sono l’ossatura su cui si reggono le altre verità del «Credo». Ripetiamo spesso e devotamente il «Credo» e  l’Atto di Fede, che riassumono tutte le principali verità della religione cattolica.

I due misteri principali della Fede li esprimiamo li professiamo ed esprimiamo anche in altra maniera? 
Professiamo ed esprimiamo i due misteri principali della Fede anche con il segno della Croce, che perciò è il segno del cristiano. Il «Credo» è l'espressione verbale, esplicita e chiara dei misteri principali della nostra fede. Il segno di Croce esprime i due misteri principali del «Credo» servendosi di parole e di gesti. Il segno distintivo del cristiano è il segno della croce.
Il «Simbolo della Fede» è il nostro tesoro, è l’Evangelo accolto dalla Chiesa e da ciascuno di noi; il Simbolo è l’espressione concreta della comunione tra di noi, con tutti quelli che ci hanno preceduto, con gli Apostoli garanti della fede di Gesù Cristo.
 
Sia lodato Gesù Cristo.
 
ATTO DI FEDE.
Mio Dio, 
perché sei verità infallibile, 
credo fermamente tutto quello che tu hai rivelato 
e la santa Chiesa ci propone a credere. 
Ed espressamente credo in te, 
unico vero Dio in tre Persone uguali e distinte, 
Padre, Figlio e Spirito Santo. 
E credo in Gesù Cristo, Figlio di Dio, 
incarnato e morto per noi, 
il quale darà a ciascuno, secondo i meriti, 
il premio o la pena eterna. 
Conforme a questa fede voglio sempre vivere. 
Signore, accresci la mia fede.

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