Preghiera e Liturgia

Santa Maria Maddalena 22 Luglio

MariaMaddalena«Le dice Gesù: "Maria!"».
Maria annunzia: «Io ho visto il Signore"».


La Chiesa ha sempre riservato una somma riverenza a Santa Maria Maddalena, la prima testimone della risurrezione del Signore. Questa donna, nota come colei che ha amato Cristo ed è stata molto amata da Cristo... può essere oggi compresa dai fedeli come modello del compito delle donne nella Chiesa. 
Perciò il Sommo Pontefice Francesco ha stabilito che la celebrazione di Santa Maria Maddalena, da ora in poi, debba essere iscritta nel Calendario con il grado di festa invece che memoria, come è ora. (Robert Card. Sarah, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, 3 giugno 2016).

Il 22 Luglio è stata dichiarata per l’intera Cristianità la Festa di Santa Maria Maddalena. Ciò forse potrà sorprendere chi ricorda, di questa Santa, soltanto l’aspetto leggendario della sua vita di penitente nel deserto, dopo i peccati di gioventù. Ma non è per questa leggenda, fiorita in Oriente e solo più tardi accolta dalla devozione in Occidente, e anche dalla letteratura e dall’arte, che Maria Maddalena merita oggi la memoria e la preghiera della Chiesa.

La figura di Maria Maddalena è stata infatti complicata da sovrapposizioni non sempre giustificate ed attendibili. È accaduto cioè che di tre donne del Vangelo, quasi certamente distinte, è stata fatta una donna sola, con i tratti perciò non veri, ma alterati, o per lo meno compositi. La prima, diciamo così l’autentica, è Maria di Magdala, paese sulla riva del lago di Tiberiade, in Galilea. L’evangelista Luca dice che Gesù l’aveva liberata da sette demoni. Ciò non significa che ella fosse una peccatrice. Forse, ingannato dal numero sette, qualcuno ha creduto che quei sette demoni rappresentassero i sette peccati mortali, ma ciò non è vero. La seconda Maria, spesso identificata con la Maddalena, sarebbe stata la sorella di Lazzaro, ma essa non era di Magdala, era di Betania, dove Gesù l’incontrò in casa dell’amico Lazzaro e di Marta.
La terza sarebbe la peccatrice, che lavò i piedi di Gesù con l’aroma, asciugandoli con i suoi capelli, colei che aveva molto peccato e molto aveva amato. Ad essa il Maestro disse: «I tuoi peccati sono perdonati. La tua fede ti ha salvato. Va’ in pace».
Ma di questa donna veramente peccatrice il Vangelo non dice il nome. E non è probabile che fosse Maria Maddalena, la miracolata, colei che seguiva Gesù per riconoscenza. La peccatrice irrompe improvvisamente dinanzi a Gesù, mentre Maria di Magdala era presente, discreta e fedele, nel gruppo delle donne che accompagnano sempre la Madre, Maria di Nazareth, cioè la Madonna.

E per conoscere Maria Maddalena non alterata dalle sovrapposizioni che la fanno peccatrice e penitente piena di rimorsi, bisogna entrare nel gruppo delle coraggiose e pie donne presenti alla Passione di Gesù. Così la troviamo sul Calvario, secondo la testimonianza di Giovanni Evangelista, che dice: «Presso la Croce di Gesù stavano la madre e la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria Maddalena». La troviamo presente alla sepoltura di Gesù. Il Vangelo di Matteo dice: «C’erano là Maria di Magdala e l’altra Maria, seduta di fronte al sepolcro». E infine la ritroviamo all’alba del nuovo giorno, con le altre donne, pronta per recarsi nuovamente al sepolcro. E presso il sepolcro vuoto, con la pietra rovesciata, avviene il riconoscimento del Risorto: Maria Maddalena è colei che per prima rivede e riconosce Gesù resuscitato dalla morte.
Ecco il racconto miracolosamente bello e poetico di San Giovanni: «Or Maria stava fuori, presso il sepolcro, e piangeva E mentre piangeva, si chinò a guardar il sepolcro, e vide due angeli vestiti di bianco, seduto uno al capo e l’altro ai piedi, dove era stato deposto il corpo di Gesù. Essi le dicono "Donna, perché piangi?". «Risponde loro: "Perché han tolto il mio Signore e non so dove l’abbiano posto".  Detto questo si volse indietro e vide Gesù che stava là in piedi, ma non sapeva che fosse Gesù. Gesù le disse: "Donna, perché piangi? Chi cerchi? ed essa, pensando che fosse l’ortolano, gli risponde: "Se sei stato tu a portarlo via, dimmi dove l’hai messo, ed io andrò a prenderlo". «Le dice Gesù: "Maria!" Ed ella voltatasi esclama in ebraico "Rabbuni!" che significa "maestro!". «Gesù le dice: "Non mi toccare, perché non sono ancora risalito al Padre, ma va a dire ai miei fratelli: Io salgo al Padre mio è Padre vostro, al mio Dio e vostro Dio". Maria di Magdala va ad annunziare ai discepoli: "Io ho visto il Signore"».

Per questo fatto, che illumina in maniera meravigliosa la sua figura, Maria di Magdala è stata detta l’Apostolo degli Apostoli. Fu lei ad annunziare ad essi che il Salvatore era risorto, ed ella per prima l’aveva veduto coi suoi occhi, che ora non piangevano più.

Maria Maddalena viene ricordata con il nome di «mirrofora» perché si reca al sepolcro di Gesù portando gli aromi: il suo emblema infatti è un vaso per unguenti. Ella è la fede fatta amore appassionato, estranea ai sentimenti tiepidi, a un cuore diviso fra tanti; il suo è solo per il Maestro.

In Borgogna, una straordinaria Cattedrale romanica custodisce, secondo la tradizione, le spoglie mortali di Maria Maddalena. Quel luogo è diventato il tempio del perdono e della tenerezza, della misericordia e della compassione. Attraverso un percorso simbolico, il pellegrino sperimenta la misura della bontà di Dio. Maria di Magdala continua a ricordarci la misura senza misura dell’amore infinito di Dio. Lei che ha sperimentato il perdono senza condizioni, ancora ci invita a diventare discepoli della compassione.

Sia lodato Gesù Cristo.

Colloquio Spirituale.
Dalle Omelie sui Vangeli di San Gregorio Magno Papa.

«Maria stava all’esterno vicino al sepolcro, e piangeva».
In questo fatto dobbiamo considerare quanta forza d’amore aveva invaso l’anima di questa donna, che non si staccava dal sepolcro del Signore, anche dopo che i discepoli se ne erano allontanati. Cercava colui che non aveva trovato, piangeva in questa ricerca e, accesa di vivo amore per Lui, ardeva di desiderio, pensando che fosse stato trafugato. Accadde perciò che potè vederlo essa sola che era rimasta per cercarlo; perché la forza dell’opera buona sta nella perseveranza, come afferma la voce stessa della Verità: «Chi persevererà sino alla fine, sarà salvato» Mt 10,22. Cercò dunque una prima volta, ma non trovò; perseverò nel cercare, e le fu dato di trovare. Avvenne così che i desideri col protrarsi crescessero, e crescendo raggiungessero l’oggetto delle ricerche. I santi desideri crescono col protrarsi. Se invece nell’attesa si affievoliscono, è segno che non erano veri desideri. Ha provato questo ardente amore chiunque è riuscito a giungere alla verità. Così Davide che dice: «L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente, quando verrò e vedrò il volto di Dio?» Sal 41,3. E la Chiesa dice ancora nel Cantico dei Cantici: «Io sono ferita d’amore» Ct 4,9. E di nuovo dice: «L’anima mia è venuta meno» Ct 5,6.
«Donna, perché piangi? Chi cerchi?» Gv 20,15. Le viene chiesta la causa del dolore, perché il desiderio cresca e chiamando per nome Colui che cerca, si infiammi di più nell’amore di Lui. «Gesù le disse: Maria!» Gv 20,16. Dopo che l’ha chiamata con l’appellativo generico del sesso, senza essere riconosciuto, la chiama per nome, come se volesse dire: Riconosci Colui dal quale sei riconosciuta. Io ti conosco non come si conosce una persona qualunque, ma in modo del tutto speciale. Maria dunque, chiamata per nome, riconosce il Creatore e subito grida: «Rabbunì» cioè Maestro: era Lui che ella cercava all’esterno, ed era ancora Lui che la guidava interiormente nella ricerca del cuore.

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