Preghiera e Liturgia

Beata Vergine Maria Addolorata 2021

MadonnaAddolorataPer noi è stata crocifissa nello spirito.
«una spada ti trafiggerà l'anima» Lc 2,35.

La liturgia presenta la Vergine Addolorata strettamente partecipe della passione del Figlio come lo fu di tutte le vicende della sua vita. La profezia di Simeone: «una spada ti trafiggerà l'anima» Lc 2,35, si è attuata coinvolgendo Maria nelle sofferenze di Gesù e facendola penetrare sempre più a fondo nel mistero della croce. «Cristo - si legge oggi nella prima lettura - nei giorni della sua carne» Eb 5,7 ha voluto condividere la sorte dell'uomo peccatore, ha voluto con-patire , patire con lui e per lui. Il peso immane di questo dolore, gli ha strappato «gemiti e lacrime», si pensi all'agonia del Getsemani e a quella del Calvario, e tuttavia vi si assoggettò volontariamente in obbedienza al volere del Padre: pur essendo Figlio di Dio «imparò l'obbedienza per le cose patite». Maria seguì Gesù su questa strada: patì con lui e con l'umanità per salvarla. Ogni nuova sofferenza la trovò sempre disponibile al volere divino, pronta a ripetere il fiat dell'annunciazione. Gesù sottomettendosi alla volontà del Padre «divenne causa di salvezza eterna per tutti quelli che gli obbediscono», e Maria partecipando alla sua obbedienza e al suo patire cooperò alla loro redenzione. Nello stesso tempo, insieme al Figlio, insegnò agli uomini la via dell'obbedienza.


Che cosa costò a Maria la sottomissione alla volontà di Dio lo dice la spada che le trapassò l'anima durante tutta la vita. E l'olocausto supremo che compi infine ai piedi della croce «dove stette non senza un disegno divino, soffrendo intensamente con il suo Unigenito e associandosi con animo materno al sacrificio di lui, amorosamente consenziente all'immolazione della vittima da lei generata» LG 58. Il titolo di «Regina dei martiri» che la chiesa le attribuisce esprime una grande realtà: Maria ha sofferto più di tutti i martiri perché a lei sola è stato chiesto di scarificare il Figlio diletto che era anche il suo Dio amatissimo. Certamente le sarebbe stato mille volte più dolce morire che assistere alla crocifissione e alla morte di Gesù. Il cristiano sente il bisogno di compatire tanto dolore e con la Liturgia prega: «O Dio, tu hai voluto che accanto al tuo Figlio innalzato in croce, fosse presente la sua Madre Addolorata: concedi alla tua chiesa di essere associata con lei alla passione di Cristo, per partecipare alla vita del Signore risorto» (Colletta).
Il Vangelo del giorno inviata a considerare Maria ai piedi della croce dalla quale Gesù morente la proclama madre degli uomini. Per divenire madre del Figlio di Dio erano bastate la sua fede invitta, il suo fiat pieno di amore e la nuda povertà di Betlemme. Ma per divenire madre degli uomini è stata necessaria anche la sofferenza atroce del Calvario. Solo allora Gesù, presentandole l'umanità nella persona di Giovanni, le disse: «Donna ecco tuo figlio» Gv 19,26 quasi a significare che l'aver condiviso la sua passione le dava il diritto di essere riconosciuta ufficialmente madre degli uomini.
A Betlemme, nella pace della notte e con gaudio immenso, Maria ha dato alla luce Gesù; sul Calvario, tra le grida dei carnefici e con indicibile dolore, ha generato gli uomini alla vita della grazia. Per la sua intima partecipazione al mistero del Figlio «fu per noi madre nell'ordine della grazia» afferma il Vaticano II LG 61. Evidentemente l'opera di Maria è in tutto subordinata a quella di Gesù e da essa trae la sua efficacia, tuttavia la chiesa non dubita di riconoscerla apertamente e la propone alla considerazione dei fedeli, perché ricorrano con fiducia al suo materno aiuto.

Sperimentando i benefici della maternità di Maria, non si può dimenticare quanto le siamo costati. Per noi è stata crocifissa nello spirito. «Non meravigliatevi fratelli - dice San Bernardo - sentendo dire che Maria fu martire nell'anima...se Gesù poté morire nel corpo perché ella non poté morire con lui nel suo cuore? In lui operò una carità che non regge confronti; in lei una carità che nessuna altra creatura mai eguagliò». La maternità di Maria per gli uomini è maternità di amore e di dolore. Per essere suoi degni figli è necessario imparare da lei ad amare e a soffrire. Amare Dio e ogni suo volere; accettare con amore le tribolazioni della vita e offrirle in unione alla passione di Gesù e Maria per la salvezza propria e dei fratelli. Il ricordo di Maria ai piedi della croce mitiga l'asprezza del dolore, infonde coraggio, aiuta a soffrire con generosità nella serena speranza che tutto coopera al bene di quelli che amano Dio.


Sia lodato Gesù Cristo.

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