Natività della Beata Vergine Maria 2021
«Celebriamo con gioia la Beata Vergine Maria:
da lei è sorto il Sole di giustizia, Cristo, nostro Dio».
Lo spettacolo più bello che un popolo può offrire è senz’altro quello della propria fede. E la Beata Vergine Maria oggi ci fa da guida e da faro per il nostro incontro con il Signore Gesù.
da lei è sorto il Sole di giustizia, Cristo, nostro Dio».
Celebriamo oggi la Festa della Natività della Beata Vergine Maria. All’inizio, doveva essere la festa della dedicazione della Basilica di Sant’Anna in Gerusalemme. La Tradizione infatti indica quel luogo come la sede dell’umile dimora di Gioacchino ed Anna, genitori di Maria. Accogliamo una profonda verità: la venuta di Gesù sulla terra fu preparata a lungo dal Padre nel corso dei secoli. La devozione cristiana ha voluto perciò venerare le persone e gli avvenimenti che hanno preparato la nascita di Cristo: la sua Madre, la sua nascita, la sua concezione, i suoi genitori e i suoi antenati. Questa celebrazione onora la natività della Madre di Dio. Però il vero significato di questo evento è l'incarnazione del Verbo. È come una pietra di confine fra il Nuovo e l'Antico Testamento. Tutta la creazione dunque canti di gioia, esulti e partecipi alla letizia di questo giorno. Angeli e uomini si uniscano insieme per prender parte alla liturgia. Insieme la festeggino coloro che vivono sulla terra e quelli che si trovano nei cieli. Questo infatti è il giorno in cui il Creatore dell'universo ha costruito il suo tempio, oggi il giorno in cui, per un progetto stupendo, la creatura diventa la dimora prescelta del Creatore. Questa Festa viene celebrata a Verona anche con il titolo di «Madonna del Popolo», venerata nella nostra Cattedrale.
Lo spettacolo più bello che un popolo può offrire è senz’altro quello della propria fede. E la Beata Vergine Maria oggi ci fa da guida e da faro per il nostro incontro con il Signore Gesù.
«Celebriamo con gioia la Natività della Beata Vergine Maria: da lei è sorto il Sole di giustizia, Cristo, nostro Dio». Così la Santa Liturgia prega all’inizio di questa Eucaristia. (Introito). Il Natale di Maria è il preludio del Natale di Gesù, perché con la nascita di Lei comincia a realizzarsi il piano di Dio per l’incarnazione del suo Figlio. Nella Vergine di Nazareth l’Altissimo ne prepara la madre. La Madre preannuncia il Figlio, dice che il Figlio sta per venire, che le promesse antiche per la salvezza dell’umanità stanno per divenire storia. La grandezza di Maria è tutta qui: è la creatura prescelta da Dio come madre del suo Unigenito. Il profeta Michea l’ha preconizzata come «Colei che deve partorire» 5,2, designando il tempo del suo parto come l’inizio di un’era nuova quando da «Betlemme di Epafra... verrà chi è destinato a dominare in Israele» 5,1. A Betlemme infatti, con la nascita di Gesù dalla Vergine Maria, inizierà l’era della salvezza.
La Natività di Maria è quindi l’aurora della redenzione; il suo apparire proietta una luce nuova su tutta l’umanità: luce d’innocenza, di purezza, di grazia, foriera della grande luce che inonderà la terra quando apparirà Gesù «luce del mondo». La Madonna preservata dal peccato, piena di grazia, in vista dei meriti di Cristo, non solo annuncia la redenzione vicina, ma ne porta in sè le primizie, quale prima redenta dal suo Figlio Divino.
La sua concezione immacolata è il primo fiore, sbocciato in anticipo, del mistero pasquale di Lui; fiore che rallegra il mondo e attira le compiacenze dell’Altissimo. Dopo la nascita di Gesù, nessun’altra è stata tanto importante agli occhi di Dio e tanto preziosa per il bene dell’umanità quanto quella di Maria. Eppure questa nascita rimane nell’ombra; nessuno l’ha registrata, nulla ne dicono le Sacre Scritture. Le origini della Madonna scompaiono nel silenzio come è scomparsa nel silenzio tutta la sua vita. La Natività di Maria è un avvenimento di grandezza avvolto in profonda umiltà. Quanto più l’uomo vuol crescere agli occhi di Dio tanto più deve farsi piccolo, umile, nascondersi agli occhi propri e a quelli altrui.
La prima volta che Maria appare nel Vangelo di Matteo è alla fine della genealogia di Gesù «Giacobbe generò Giuseppe sposo di Maria, dalla quale nacque Gesù chiamato Cristo» Mt 1,16. In quello di Luca fa la prima comparsa nel racconto dell’Annunciazione del Signore. In quello di Marco e di Giovanni solo più tardi, durante il ministero del Figlio. In ogni caso Maria entra nel Vangelo soltanto in vista di Gesù, solo in qualità di Madre del Salvatore; e sebbene la sua presenza trapeli in molte pagine, soprattutto di Luca, è così discreta e velata di umiltà da scomparire in quella del Figlio. La vita di Maria si confonde e si perde nella vita di Gesù; ella è vissuta veramente nascosta con Cristo in Dio. È vissuta nell’ombra non solo negli anni dell’infanzia, ma anche nei giorni della sua maternità divina, anche nei momenti di trionfo del Figlio, anche quando una donna, entusiasta per la predicazione di Gesù, alza la voce in mezzo alla folla gridando: «Beato il grembo che ti ha portato!» Lc 11,27.
La festa celebrata oggi dalla Liturgia è dunque un invito alla vita nascosta con Maria in Cristo e con Cristo in Dio.
Beati quelli che Dio stesso, attraverso le circostanze della vita, conduce per una via di umiltà, di semplicità priva di quanto splende agli sguardi degli uomini; essi non hanno che da aderire al piano divino per entrare nella schiera di quei poveri nello spirito ai quali è promesso il Regno dei Cieli. Ma anche coloro che il dovere impegna in particolari responsabilità e sono posti in evidenza dai loro uffici nella società o nella Chiesa, sono chiamati ad imitare l’atteggiamento di Maria. Bisogna imparare da Lei ad operare in modo da servire i fratelli senza rumore, senza far valere la propria persona o arrogarsi dei privilegi, ma piuttosto cercando di eclissarsi, soprattutto quando la propria attività non è più necessaria. Chi aspira a modellarsi sulla Vergine Santa deve avere l’ansia di nascondersi all’ombra di Dio, convinto che se gli è dato di fare un po’ di bene, ciò è dono divino e deve essere ordinato al bene comune e alla gloria dell’Altissimo.
«Quanto nobile, grande, gloriosa fu la tua nascita, o Maria! Quale cumulo di grazie effonde sul tuo capo in questo giorno Dio Padre! Vedo il Verbo eterno accorrere Egli stesso a consacrare il suo tabernacolo e arricchirlo di tesori celesti con una generosità senza limiti, perché Egli vuole, o beata fanciulla, alba della nostra redenzione, vuole che Tu nasca degna di Lui e senta l’immenso dono di avere un Figlio che mentre ti è figlio è insieme l’autore della tua nascita. Quale mente non si sente smarrita alla visione di simili prodigi? Quale, non dico parola, ma anche solo pensiero potrà alzarsi tanto alto da eguagliare l’onore, la maestà di Madre di Dio? Dunque, la notte è passata e si avvicina il giorno...questo giorno beato, glorioso, da tanti secoli promesso alla povera natura umana!... Già comincia a brillare il giorno di Gesù e noi già ne gustiamo la luce benefica; già scintilla la sua luce in te, o Maria che nasci, poiché anche in te è l’esenzione dal peccato, la pienezza della grazia. Tu sei sorgente ricca senza misura di carità per i peccatori, cioè per tutti gli uomini, perché tutti siamo peccatori». J.B. Bossuet, Nascita della Vergine 2,1; 3, esord., in La Madonna p 150.164.
«O Maria, tu sei la creatura che ha conosciuto il dono di Dio e non ne ha perduto neppure una goccia; tu sei tanto pura e luminosa da sembrare la luce stessa. «Speculum iustitiae»: la tua vita fu così semplice e perduta in Dio che è quasi impossibile parlarne. «Virgo fidelis»: sei la Vergine fedele, «colei che custodiva tutte le cose nel suo cuore». Ti mantenevi così piccola e raccolta alla presenza di Dio, nel segreto del tempio, che attiravi su di te le compiacenze della Trinità Santa. «Poiche il Signore si è degnato di rivolgere lo sguardo alla pochezza della sua serva, tutte le generazioni mi chiameranno beata!». Il Padre, chinandosi su di te, creatura così bella, così ignara della tua bellezza, ha voluto che tu fossi nel tempo la Madre di colui di cui egli è il Padre nell’eternità. Allora intervenne lo Spirito d’amore che presiede a tutte le operazioni di Dio e tu, o Vergine, dicesti il tuo fiat: «Ecco l’ancella del Signore, si faccia di me secondo la tua parola». Si compì allora il più grande dei misteri e, per la discesa del Verbo, tu, o Maria, fosti per sempre la preda di Dio». Elisabetta della Trinità, 1 Ritiro 10, 1.
Sia lodato Gesù Cristo.
Supplica alla Madonna del Popolo.
Supplica alla Madonna del Popolo.
O Madre e Regina del popolo,
per quella fede che ti guidò nella tua altissima missione di cooperatrice nella redenzione del genere umano e per quella assoluta fedeltà con cui hai compiuto la tua opera di umile serva, ottienici dal Signore una profonda e sicura fede che illumini la nostra vita terrena e ci guidi al cielo.
SANTA MARIA, PREGA PER IL POPOLO DI VERONA.
O Madre e Regina del popolo,
per quella incrollabile speranza che ti sorresse nei momenti più gravi della tua vita terrena: dalle ansie di Nazareth allo squallore di Betlemme, dalla persecuzione di Erode allo smarrimento di Gesù, fino ai piedi della croce, ottienici dal Signore una piena fiducia nella Provvidenza, perché la nostra vita superi vittoriosamente le prove del combattimento spirituale e sia fatta degna della ricompensa eterna.
SANTA MARIA, SOCCORRI IL POPOLO DI VERONA.
O Madre e Regina del Popolo,
per quell’immenso amore che nutristi verso il Signore, accettando con generosità ogni prova per la salvezza dell’u-manità, ottienici un ardente amore verso Dio e una sincera carità verso il prossimo, perché figli dello stesso Padre e uniti al tuo cuore di Madre, possiamo accettare la croce che il Signore ci affida come fonte di meriti per la vita eterna.
SANTA MARIA, INTERCEDI PER IL POPOLO DI VERONA.