Preghiera e Liturgia

Incoronazione Madre del Redentore

MadonnaIncoronata72Sul Suo capo una corona d’oro,
segno di santità, di onore e di potenza.

Sub tuum praesídium confúgimus,

sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes
ne despícias in necessitátibus;
ed a perículis cunctis
líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.


Sotto la tua protezione
cerchiamo rifugio,
Santa Madre di Dio;
non disprezzare le suppliche
di noi che siamo nella prova,

ma liberaci da ogni pericolo,

o Vergine gloriosa e benedetta.

PREGHIAMO.
Dio Onnipotente ed Eterno, che hai creato dal nulla tutte le cose nel tuo misterioso ordine di salvezza, invochiamo supplici la tua Divina Maestà affinché ti degni bene†dire e santifi†care questo stellario che verrà posto come segno di onore sul capo dell’immagine Beatissima Vergine Maria. Per Cristo nostro Signore.

Come tu vieni incoronata con lo stellario dalle nostre povere mani qui in terra, così per Tua intercessione fa che meritiamo di essere incoronati da Gesù Cristo tuo Figlio di gloria ed onore in cielo.

V. Sul Suo capo una corona d’oro
R. Segno di santità, di onore e di potenza.
V. L’hai coronata, o Signore.
R. E l’hai costituita signora sulle opere delle tue mani.

PREGHIAMO.
Padre di misericordia, Tu hai voluto per la salvezza del genere umano che il tuo Figlio Unigenito, nostro Signore Gesù Cristo, assumesse la carne umana, mantenendo intatta l’integrità della Vergine Maria, concedi che attraverso l’invocazione della Madre di Lui, chiunque la invochi come Madre del SS.mo Redentore, Regina di misericordia e Signora di ogni grazia davanti a questa immagine, per le preci della SS.ma Vergine, sia salvato da ogni pericolo imminente e, ottenga al cospetto della Tua divina Maestà il perdono delle colpe commesse od omesse e meriti nella presente vita la grazia che desidera ottenere e nella vita futura possa gioire insieme ai tuoi santi della salvezza eterna. Per lo stesso Cristo nostro Signore.

Quando ci capita di leggere qualche testo che sia un canto o una scultura o un dipinto, che riguarda la Madonna, in tutti gli autori e gli artisti c’è sempre un filo conduttore: «La bellezza di Maria». Perché ci stupisce la bellezza della Madonna?
Perché di fronte all’immagine di Maria, riusciamo guardare, oltre la sola bellezza artistica che l’autore si sforza di riportare. C’è un amore verso Colei che è la Madre di Gesù e noi rimaniamo stupiti perché sentiamo nel cuore un forte legame che ci lega a Lei: Siamo tutti suoi figli. «Siam peccatori, ma figli tuoi, Immacolata prega per noi». Ribadiva questo anche il documento «Marialis Cultus» che il Santo Padre Paolo VI scrisse nel lontano anno 1974 e che forse è il testo più bello dedicato alla Madonna in cui il Sommo Pontefice parla del rapporto con la Vergine anche in base al rapporto che noi abbiamo con la nostra mamma terrena… e oggi è anche la festa di tutte le mamme del mondo, che mettiamo sotto la protezione della Beata Vergine Maria.

Il popolo cristiano fa festa a Maria, perché desidera celebrare la bellezza e riconoscere la felicità che porta nel suo cuore nel vivere l’annuncio del Figlio. San Giovanni Maria Vianney, il Santo Curato d’Ars diceva: «Dio potrebbe fare certamente un mondo più bello, ma non sarebbe più bello se vi mancasse Maria». In Maria, testimone dell’amore del Padre, riconosciamo il dono del Figlio. Vivendo la bellezza del suo essere Madre di Dio, noi viviamo la nostra vocazione. Viviamo la domanda del nostro destino:
«Chi sono io e perché io esisto?».
Sant’Agostino così scriveva: «Maria Santissima è veramente la mistica scala per la quale è disceso il Figlio di Dio sulla terra e per cui salgono gli uomini al cielo».
Quando noi preghiamo prostrati ai piedi di Maria, volgiamo lo sguardo, innanzitutto, alla sua vocazione. Riprendiamo per alcuni istanti la preghiera dell’Angelus. Il suo «Sì» coinvolge anche la nostra vita. Apparteniamo a Lei perché è un amore che ci fa suoi e ci porta al Figlio. Non solo ci indica il Figlio ma si fa compagna in questo cammino. Tutti abbiamo nel cuore il ricordo, anzi, la memoria della nostra mamma che ci accompagnava in Chiesa soprattutto nei giorni di festa. Così Maria ci accompagna al Figlio Gesù. Questa è la devozione mariana. Riprendiamo una frase di Papa Francesco: «Maria indica Gesù, ma se rimani a guardare il dito di Maria e non Gesù, non agisci secondo il cuore di Maria».

Quel Bambino che Maria offre a Dio è la nostra speranza, il nostro Redentore e Salvatore: è colui che ci libera dal peccato, è colui che ha il potere di farci risorgere dai morti e di farci entrare nella vita eterna.

Maria è Madre della speranza, perché è Madre di Gesù che è la nostra speranza. Ma Maria è Madre della Speranza, anche perché nella sua vita ha coltivato in maniera suprema questa virtù: si è fidata di Dio, ha creduto in Lui, ha condiviso la missione del suo figlio, ha accettato la spada che le ha trafitto il cuore, così come aveva profetizzato il vecchio Simeone al tempio cf. Lc 2,35, ha fatto della sua vita un dono, offrendo tutta se stessa per compiere la volontà di Dio ed essere corredentrice nella salvezza degli uomini. Ci rivolgiamo a Lei con fiducia e amore.
In questo tempo di pandemia, di tanta paura per il futuro, di offuscamento dei valori fondanti della vita, abbiamo bisogno di tenere viva la speranza, per non chiuderci in noi stessi, per non lasciarci prendere dallo scoraggiamento. Noi cristiani, discepoli di Cristo, siamo chiamati a fare della nostra vita un dono. È solo così che la vita si illumina e diviene bella. È soltanto così, vivendo il dono di sé, che nella vita entra la gioia e si è in grado di comunicarla agli altri; ne è testimone Maria che, avendo pronunciato il suo sì, può cantare il Magnificat di lode e partecipare a tutti i credenti la sua gioia.

La bellezza di Maria io l’ho scoperta quando ero ancora piccolo nella mia Chiesa di Madonna di Campagna: quanto era bello quell’affresco dietro l’imponente altare maggiore. Quante volte con la mia mamma o con la nonna sono passato sotto quella bellissima immagine dipinta nel muro e quante volte ho recitato l’Ave Maria davanti alla Regina della Pace. Un altro ricordo: un piccolo capitello della Madonna quasi nascosto, che visitavo con la mia nonna e la mia zia in zona di Borgo Trento. Mia zia anziana diceva: «Andiamo dalla Madonnina nascosta e diciamo l’Ave Maria». Poi la preghiera del Santo Rosario nel mese di maggio e tutte le sere passeggiando nei corridoi o nel cortile del Seminario di Verona nei sei anni di preparazione al Sacerdozio. Infine ho riscoperto Maria ogni volta che sono stato a Loreto, a Lourdes o a Medjugorje.
Il popolo cristiano che lotta e che soffre sulle strade del mondo, si affida a Maria. E non ha importanza il titolo o il nome con cui ella viene chiamata nei vari luoghi dove si è manifestata o negli innumerevoli Santuari a Lei dedicati. Lei ci porta sempre a Gesù.
Tutto di Lei ci riporta alla vita, al messaggio e al sacrificio del Figlio, ci porta a Lui ogni volta che celebriamo l’Eucaristia.
Oggi offriremo un piccolo gesto di devozione alla Madonna Madre del Redentore. Con questo bel titolo si venera in questa Chiesa del Cimitero Monumentale, che è dedicata proprio al Santissimo Redentore. Il gesto dell’incoronazione e il dono della corona del Santo Rosario sono molto eloquenti e non hanno bisogno di alcuna spiegazione. È l’affidamento della nostra vita a Lei, perché la porti a Gesù, il Redentore.
Oggi dobbiamo ricercare lo stupore della meraviglia, noi che stiamo celebrando questa festa, siamo solo noi, non disturbati da tutto il resto che spesso oscura la devozione a Maria. Una fede, quella della Vergine, che noi cerchiamo di imitare nella vita di tutti i giorni. Affidiamo alla Madonna, il nostro reale, Dio è presente nel suo popolo e in ognuno di noi. Passo dopo passo noi apparteniamo a Lui… e Maria ci è di esempio e modello di vita. Lei che ha donato tutta la sua vita a Lui con il suo «fiat» all’annuncio dell’Arcangelo Gabriele. Diciamo anche noi il nostro sì al progetto del Padre e cerchiamo di fare di quell’istante il tutto di Dio, un passo dopo l’altro, istante dopo istante, perché noi apparteniamo a Lui e possiamo, come Maria, essere Suoi.

Vergine Santa, Madre della speranza, intercedi per noi tutti. Fa sentire la tua vicinanza in particolare a coloro che soffrono a causa della malattia, del problema del lavoro e della casa, delle divisioni nei rapporti familiari. Consola gli afflitti, specialmente coloro che piangono la scomparsa di persone care. Intercedi per le famiglie, per i piccoli, per i giovani, per gli anziani perché non venga meno la loro speranza.
Intercedi per la nostra città di Verona. Intercedi per la nostra Chiesa: fa’ che i cristiani siano con la loro vita testimoni di gioia e annunciatori di speranza. Lo chiediamo a te, Madre della misericordia, tu che sei vita, dolcezza e speranza nostra. Così sia.

Sia lodato Gesù Cristo.

LETTURE DELLA SANTA MESSA.
Gdt 13,17-20;15,9.
Salmo 44 (45).
Ap 11,19a;12,1-6a.10ab.
Lc 1,39-56.

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