Natività della Beata Vergine Maria 2018

Madonna del PopoloSolennità della Madonna del Popolo.
"Santa Maria, intercedi per il popolo di Verona".

Alla data della nostra nascita noi ci scambiamo gli auguri di buon compleanno. Oggi allora auguriamo buon compleanno alla nostra Mamma del Cielo, perché la Chiesa celebra oggi la Festa della sua Natività. I Vangeli non parlano di questo lieto evento né ci rivelano i nomi dei genitori della Vergine; ci li rivelano invece i vangeli apocrifi, cioè quelli nascosti. Per noi però la festa di oggi più che celebrare una data o una ricorrenza, vuole ricordarci che la Madre del Signore è stata concepita senza ombra di peccato, preservata dal peccato originale. E ancora che è Lei la donna che schiaccerà il capo al serpente, preannunciata sin dal principio, e ancora che quella fanciulla, nata da Gioacchino ed Anna, sarà poi la prescelta da Dio per diventare la Madre di Cristo. Maria viene così in modo prodigioso innestata nel mistero della redenzione del genere umano. In questa luce noi vediamo e celebriamo le feste della Vergine Maria.

La nascita della fanciulla di Nazaret diventa quindi «la pienezza dei tempi», quando cioè i disegni di Dio sono compiuti nella storia e i protagonisti assumono i compiti preannunciati dal Signore. Così gli eventi umani si legano indissolubilmente ai disegni divini, così anche noi dovremmo vivere la nostra storia quotidiana per farla diventare storia di salvezza, la storia del Dio con noi. Potremmo così realizzare l'ideale principale della nostra esistenza: quello di fare del nostro tempo, dei nostri eventi, una celebrazione di salvezza, un approdo alla meta finale, dove vivremo senza tempo, nell'eternità di Dio. Sgorghi una preghiera in questo giorno: chiediamo a Maria che protegga tutti coloro che si affacciano alla vita, tutti i bimbi e le bimbe del mondo, che vengono alla luce.

“E tu, Betlemme di Èfrata, così piccola fra i villaggi di Giuda, da te uscirà colui che deve essere il dominatore in Israele.
Egli si leverà e pascerà con la forza del Signore, con la maestà del nome del Signore, suo Dio”
Mi 5,1.3.
Nel VII secolo A.C., sullo sfondo di una catastrofe che vede Gerusalemme cinta d'assedio, il profeta Michea annuncia l'avvento di un misterioso sovrano che si leverà su Israele, instaurando pace e sicurezza. La salvezza tuttavia giungerà non dal cuore del regno, ma da Betlemme, una piccola borgata situata a circa otto chilometri dalla capitale. Da questo luogo insignificante e da un piccolo clan, simboli di impotenza e debolezza, Dio, dopo un tempo di momentaneo abbandono, stenderà la sua potenza nel grembo di una partoriente. La tradizione cristiana ha riconosciuto in questo oracolo una profezia messianica e la liturgia lo offre alla nostra meditazione nella festa della Natività di Maria. Gesù di Nazaret è l'atteso Sovrano, il Pastore buono. Lui e solo Lui, nella debolezza dell'Incarnazione e nell'impotenza della croce, ci libera dalla schiavitù dei nostri quotidiani tradimenti che cingono d'assedio la libertà d'amare, facendo bottino delle nostre ricchezze interiori. E con la forza del Signore ci conduce al pascolo: nel tempo, su sentieri di pace, e oltre la vita, nell'eterno banchetto nuziale che è quel "conoscere te, Padre, e il Figlio tuo che hai mandato nel mondo" cfr. Gv 17,3. Perché dunque non osare credere che cambiare si può, per la potenza che viene da Dio?
Perché non consegnarsi a Lui con le mani vuote per accogliere il dono della pace?
"Lui – annuncia il profeta – sarà la nostra pace": non una tregua, né un compromesso concordato a tavolino, ma la pienezza della vita, respirata nel "sì" alla sua Parola che scardina ogni nostra sicurezza nel mondo e ci dona la libertà.

“Noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno.
Perché quelli che da sempre ha conosciuto, li ha pure predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo” Rm 8,28-29.
Questa forte e consolante affermazione di S. Paolo è collocata nella festa della Natività di Maria per evidenziare che al centro del disegno di Dio che è salvezza per noi, c'è Gesù nato da donna, nato dalla Vergine Maria. Essere devoti di Maria significa riconoscere le meraviglie di questo disegno; come quando, in un quadro di altissimo valore, ti soffermi ammirato anche su un particolare legato a tutto il senso del quadro. Qui riposa oggi il mio cuore, accanto a quello di Maria. È nel suo cuore infatti che assumo fino in fondo, consapevole nella fede, la certezza che tutto, se amo il Signore, torna a bene per me. La gioia ma anche il dolore, il successo ma anche l'apparente fallimento, i giorni splendidi di sole e quelli attraversati da tempesta mi fanno sempre più entrare in comunione con Dio. Egli infatti non solo da sempre mi conosce, ma mi ama e mi aiuta, nello scorrere dei giorni, a configurarmi a Gesù, mia Salvezza, a configurarmi al suo stile di vita.

Più sublime dei Serafini e dei Cherubini dai molti occhi,
o Madre del Signore, Vergine Santa, Arca dell'Alleanza,
Vaso d'oro, Altare misterioso del Verbo del Padre,
le Chiese dell'universo festeggiano oggi con canti di benedizione la solennità della tua nascita:
Maria, prega per noi.
Preghiera dalla Liturgia Armena.

Sia lodato Gesù Cristo.

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