18 Domenica del Tempo Ordinario 2018

18DomTOB2018Il vero centro sta nel fidarsi di Dio.
"Credete in colui che Egli ha mandato" cfr Gv 6,29.

 
Domenica scorsa i primi 15 versetti del cap. 6 di Giovanni con il segno dei pani e dei pesci. Ora siamo al giorno dopo: lui nella notte cammina sulle acque e va al di là del mare e la gente lo insegue fino alla città di Cafarnao. E abbiamo questo inizio del discorso di Gesù. È un discorso su quello che è successo ieri e sulla ricerca spasmodica, ansiosa di questo popolo di avere ancora quel pane che Gesù ha dato il giorno prima. Il vero centro sta nel fidarsi di Dio, si gioca tutto lì: fidarsi o non fidarsi... avere fiducia o mormorare...
La liturgia lo introduce con il racconto della mormorazione contro Mosè ed Aronne nel Libro dell'Esodo: gli israeliti addirittura invocano la morte perché, dicono, ci hai portati nel deserto e qui adesso non abbiamo da mangiare. È il momento della ribellione contro i capi, perché si vuole la garanzia del cibo.
 
Ecco il cibo, il tema del pane che si rincorre in tutte queste domeniche.
Il cibo è il primo dono di Dio all'uomo.
Quando nella creazione Dio crea l'uomo a sua immagine e somiglianza, maschio e femmina, consegna a loro il cibo… come fa ogni papà per i suoi figli… poi ci sarà un comando: ci sarà un albero di cui non mangiare, l'albero della relazione con Dio.
Il vero centro sta nel fidarsi di Dio, si gioca tutto lì: fidarsi o non fidarsi, avere fiducia o mormorare, dubitare che Dio per noi sceglie il pane, la nostra vita. Ecco allora la grande domanda della gente a Gesù: “Cosa dobbiamo fare per compiere l'opera di Dio”. Credete che compiere l'opera di Dio sia fare miracoli, prodigi e portenti? Ebbene no! “Questa è l'opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato”. Ecco qual è l'opera dell'uomo: la fede, fede in Dio e fede in colui che egli ha mandato, cioè in Gesù Cristo. E ci sono avvertimenti severi per chi non crede. “Guai a te Corazin e guai a te Betsaida perché se a Tiro e Sidone fossero avvenuti i miracoli avvenuti qui, si sarebbero già convertiti”. Cafarnao, Corazin e Betsaida sono definite dagli esegeti il triangolo del Vangelo perché si trovano tutt'e tre sul lago di Tiberiade: Cafarnao al vertice, Betsaida a destra e Corazin a sinistra. Oltretutto di Betsaida erano anche i tre apostoli Filippo, Pietro e Andrea. E in quelle tre città Gesù fece tantissimi miracoli. A Cafarnao ne fece moltissimi e predicò nelle sinagoghe, case e strade. E Gesù pianse su Gerusalemme e su queste città che non seppero riconoscere il tempo in cui furono visitate.
 
Attenzione dunque al passaggio di Dio nella nostra vita. Cosa ci permette di riconoscerlo? La fede!
Per la folla, Gesù era un profeta come un altro. Nulla più!
Interessavano solo i benefici che se ne potevano ottenere, non la Sua Persona. È lo stesso rischio che corriamo anche noi: cerchiamo Dio per i benefici, grazie o miracoli che ne possiamo ottenere, ma non per se stesso. Vogliamo i doni, ma non ci interessa il donatore. E allora Dio ci fa aspettare. Quando diciamo: “Ma è una vita che chiedo una grazia e Dio non me la dà” è proprio questo che accade. Proviamo a non chiederla più per niente e ad interessarci più al datore della grazia, ed ecco che immediatamente la riceveremo. Che volete farci: Dio è fatto così! Del resto anche noi siamo fatti così: guai se uno si interessa a noi per i nostri beni, le nostre capacità e non per noi stessi! Gli sbattiamo la porta in faccia. Ed abbiamo ragione! L’amore deve essere gratuito se no non è più tale. Se non è gratuito è interesse, calcolo ma non certo amore.
 
“Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete”.
Andiamo dunque a Lui, non per non aver più fame del pane di ogni giorno, ma perché abbiamo scoperto e ci interessa di più il pane di vita eterna e le sorgenti d'acqua viva che ci disseteranno in eterno. “Cercate il pane che rimane, quello che dura per la vita eterna, quello che viene dal Figlio dell'uomo”, quello che viene dall'iniziativa di Dio. Ecco l’Eucaristia: mangiare il pane che viene dal cielo. Guardiamo la nostra vita come una terapia di Eternità, accogliamo tutto quello che Dio ci dà come la strada per il cielo, dove qualcuno più sapiente di noi ci sta conducendo al cielo, ci sta conducendo all'eternità.
 
Sia lodato Gesù Cristo.

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