Beata Vergine Maria del Monte Carmelo 2018

MadonnaCarmeloFior del Carmelo, vite fiorente;
luce del cielo, 
sei tu soltanto, Vergine Madre.
 
Celebriamo la memoria di Maria Santissima, venerata con il titolo di “Madonna del Monte Carmelo”. Chi ha compiuto il pellegrinaggio in Terra santa non dimenticherà mai la visita al Monte Carmelo. Questa montagna, che domina di 170 metri la città di Haifa e il Mar Mediterraneo, è una delle più celebri e delle più belle della Palestina. Quando lo Sposo del Cantico dei Cantici vuole esprimere la bellezza della sua Sposa, non crede di poterla celebrare meglio se non dicendo che il suo capo è bello come il Carmelo: Caput tuum ut Carmelus. Quando Isaia vuole rappresentare lo splendore e la maestà del futuro Messia, lo dipinge circondato dalla gloria del Libano e rivestito di tutte le bellezze del Carmelo: Gloria Libani data est ei, decor Carmeli et Saron. Di questo monte il profeta vuole ancora mostrarci la più alta stima quando aggiunge che la giustizia abiterà nella solitudine e che la santità regnerà sul Carmelo: Habitabit in solitudine iudicium, et iustitia in Carmelo sedebit. 
 
Ma ciò che innalza ancor più la gloria di questa montagna è, insieme con il soggiorno che vi fece Elia e con la vittoria che egli vi riportò sui profeti di Baal, la celebre visione che ci viene descritta nel Primo Libro dei Re e che abbiamo ascoltato come prima lettura di questa S. Messa: "Elia si recò alla cima del Carmelo e, gettatosi a terra, pose la faccia fra le proprie ginocchia. Quindi disse al suo servo: Vieni qui e guarda verso il mare. Quegli andò, guardò e disse: Non c’è nulla. Ed Elia disse: Tornaci ancora per sette volte. La settima volta riferì: Ecco, una nuvoletta, come una mano d'uomo, sale dal mare"… Subito il cielo si oscurò per le nubi e per il vento; la pioggia cadde a dirotto” 18,42-45. Molti esegeti e i mistici hanno voluto vedere in quella "nuvoletta”, un'immagine profetica della Vergine Maria che, con l'Incarnazione, diede la vita e la fecondità al mondo. Maria è considerata come la nuvola che porta la pioggia benefica che è Cristo, capace di vincere l’aridità presente nel mondo a causa del peccato. La Chiesa, nel corso dei secoli, ha dimostrato di apprezzare questa interpretazione aggiungendo ai titoli della Vergine quello di Madonna del Monte Carmelo. Oggi, alla Madonna del Carmine, come è anche chiamata, sono dedicate Chiese e Santuari sparsi in tutto il mondo e la sua devozione è diffusa ben oltre l’Ordine dei Padri Carmelitani e delle Sorelle Carmelitane. La sua ricorrenza liturgica è stata fissata il 16 luglio, giorno in cui nel 1251, la Vergine Maria con il Bambino in braccio, apparve al primo Padre Generale dell’Ordine del Carmelo, Simone Stock, al quale consegnò lo “scapolare”, detto anche “l’abitino della Madonna”.
 
Il messaggio spirituale di questa Festa è ben sintetizzato nelle parole pronunciate da San Giovanni Paolo II, molto devoto della Madonna, nell’Angelus del 16 luglio 2000. Era in una località di montagna e diceva queste parole:
“Guardando queste montagne, il mio pensiero va oggi al Monte Carmelo, cantato nella Bibbia per la sua bellezza. Celebriamo la Beata Vergine del Monte Carmelo. Su quel monte, che si trova in Israele vicino ad Haifa, il santo profeta Elia difese strenuamente l'integrità e la purezza della fede del popolo eletto nel Dio vivente. Il Carmelo indica simbolicamente il monte della piena adesione alla volontà divina e della nostra eterna salvezza. Tutti siamo chiamati a scalare questa montagna spirituale con coraggio e senza sosta. Camminando insieme alla Vergine, modello di piena fedeltà al Signore, non temeremo ostacoli e difficoltà. Sostenuti dalla sua intercessione, potremo realizzare pienamente, come Elia, la nostra vocazione di autentici profeti del Vangelo nel nostro tempo”.
 
Cari fratelli e sorelle, sappiamo bene che il Signore ci chiama alla santità, ognuno secondo la sua vocazione, ognuno nel proprio stato di vita. Siamo consapevoli anche delle difficoltà che rendono arduo il raggiungimento di questo obiettivo, soprattutto ai giorni nostri segnati da un diffuso individualismo che tende ad allontanarci dalle cose spirituali che rimandano a Dio. Diventare santi non è facile: è come scalare il monte la cui vetta è Cristo Signore. Ci vuole impegno, volontà, ma soprattutto un cuore docile e perseverante nell’ascolto della Parola di Dio, che è come lampada che illumina i passi del nostro cammino. In questo cammino, che durerà quanto la nostra vita, rivolgiamoci di frequente alla Vergine Maria, venerandola con il titolo di Madonna del Carmelo, per chiedere a lei di condurci per mano incontro al Signore.
 
Segno fondamentale del Monte Carmelo è lo Scapolare.
Lo Scapolare è essenzialmente un “abito”. Chi lo riceve viene unito all'Ordine del Carmelo, dedicato al servizio della Madonna per il bene di tutta la Chiesa cfr. Rito della Benedizione e imposizione dello Scapolare', approvato dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, 5/1/1996. Chi riveste lo Scapolare viene introdotto nella terra del Carmelo, perchè ne mangi i frutti e i prodotti cfr Ger 2,7 e sperimenta la presenza di Maria, nell'impegno quotidiano di rivestirsi interiormente di Gesù Cristo e di manifestarlo vivente in sè per il bene della Chiesa e di tutta l'umanità. Due sono le verità evocate nel segno dello Scapolare: da una parte, la protezione continua della Vergine Maria, non solo lungo il cammino della vita, ma anche nel momento del passaggio verso la pienezza della gloria eterna; dall'altra, la consapevolezza che la devozione verso di Lei non può limitarsi a preghiere in suo onore, ma deve costituire un abito, cioè un indirizzo permanente della propria condotta cristiana, intessuta di preghiera e di vita interiore, mediante la frequente pratica dei Sacramenti ed il concreto esercizio delle opere di misericordia. In questo modo lo Scapolare diventa segno di alleanza e di comunione tra Maria e i fedeli: esso infatti traduce in maniera concreta la consegna che Gesù sulla croce, fece a Giovanni, e in lui a tutti noi, della Madre sua, e l'affidamento dell'apostolo prediletto e di noi a Lei, costituita nostra Madre spirituale.
 
“Anch'io porto sul mio cuore, da tanto tempo,
lo Scapolare del Carmine”.
Giovanni Paolo II.

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