Pentecoste 2018
Pubblicato in 2018
Veni Creator Spiritus: preghiera, lode, gioia…
Ogni parola, nel Veni Creator è una perla.
La Chiesa ha un testo, uscito dalle sue labbra, nei momenti in cui più forte era l’anelito allo Spirito Santo: il “Veni, Creator Spiritus!". Questo inno, composto alla fine dell’anno 1000, ha accompagnato la Chiesa fino ad oggi. È stato cantato all’inizio di ogni Concilio Ecumenico, di ogni Sinodo della Chiesa, di ogni corso di Esercizi Spirituali e nel passato anche di ogni incoronazione di re. Il secolo che si è chiuso incominciò con un solenne Veni Creator, cantato in San Pietro da Papa Leone XIII. E il nuovo millennio è stato ancora così. E il Veni Creator, intonato dal Papa, come un’onda si è propagato ancora una volta per tutta la cristianità.
Veni Creator Spiritus: preghiera, lode, gioia…
Ogni parola, nel Veni Creator è una perla.
Oggi, in mezzo a noi, innalzato alla destra del Padre, con la sua Risurrezione, Cristo ha effuso di nuovo in maniera clamorosa il suo Spirito, come voi potete vedere e udire. E noi possiamo vedere e udire che questo è avvenuto e che questo continua ad avvenire nella Chiesa. Si tratta non tanto di insegnamento, quanto un’occasione di elevare un inno di lode e di ringraziamento a Dio per averci donato il suo Spirito… come un Magnificat: «L’anima mia magnifica il Signore…». Un momento in cui dobbiamo, prendere atto dei cambiamenti straordinari che Dio ha fatto nella vita di ognuno di noi, e nella Chiesa, la Pentecoste è un segno dei tempi! Questa è grazia! Questo è un segno! È noi siamo qui per prendere atto di questo segno, per magnificare il Signore! Lo spirito che ci deve animare è quello che faceva gridare a Paolo: «Ringraziamo con Gioia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha fatti partecipi della sorte dei santi, nella luce!». Ringraziamo con gioia!Oggi, in mezzo a noi, innalzato alla destra del Padre, con la sua Risurrezione, Cristo ha effuso di nuovo in maniera clamorosa il suo Spirito, come voi potete vedere e udire. E noi possiamo vedere e udire che questo è avvenuto e che questo continua ad avvenire nella Chiesa. Si tratta non tanto di insegnamento, quanto un’occasione di elevare un inno di lode e di ringraziamento a Dio per averci donato il suo Spirito… come un Magnificat: «L’anima mia magnifica il Signore…». Un momento in cui dobbiamo, prendere atto dei cambiamenti straordinari che Dio ha fatto nella vita di ognuno di noi, e nella Chiesa, la Pentecoste è un segno dei tempi! Questa è grazia! Questo è un segno! È noi siamo qui per prendere atto di questo segno, per magnificare il Signore! Lo spirito che ci deve animare è quello che faceva gridare a Paolo: «Ringraziamo con Gioia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha fatti partecipi della sorte dei santi, nella luce!». Ringraziamo con gioia!
La Chiesa ha un testo, uscito dalle sue labbra, nei momenti in cui più forte era l’anelito allo Spirito Santo: il “Veni, Creator Spiritus” Vieni Spirito Creatore! Questo inno, composto alla fine dell’anno 1000, ha accompagnato la Chiesa fino ad oggi. È stato cantato all’inizio di ogni Concilio Ecumenico, di ogni Sinodo della Chiesa, di ogni corso di esercizi spirituali e nel passato anche di ogni incoronazione di re. Il secolo che si è chiuso incominciò con un solenne Veni Creator, cantato in San Pietro da Papa Leone XIII. E il nuovo millennio è stato ancora così. E il Veni Creator, intonato dal Papa dal cuore della Chiesa, come un’onda si è propagato ancora una volta per tutta la cristianità. Ma il Veni Creator, non è solo un inno, essendo uscito dalla bocca di tutti i Santi, si è impregnato della fede, dell’amore per lo Spirito Santo. Per cui quando noi l’abbiamo cantato poco fa, alle orecchie di Dio questo inno arriva assieme all’orchestrazione di questi Santi che l’hanno cantato prima di noi. Ed è come un’onda potente che arriva alle porte della Trinità e si traduce in una pioggia di grazie. Il Veni Creator ha una storia anche in ogni chiesa e in ogni comunità, perché si canta sempre nel primo giorno di ogni anno. Questo inno ci può aiutare in un modo meraviglioso a riprendere lo slancio.
Ora faremo risuonare ancora questo inno e cercheremo di raccogliere il meraviglioso disegno teologico che c’è in esso. Se voi assimilate il disegno che si snoda attraverso le sue strofe, voi tornate a casa con una meravigliosa teologia dello Spirito Santo! E sarà una teologia non arida, ma orante, intrisa di lode, di gioia, di entusiasmo… e mentre si snoderà davanti ai nostri occhi questo affresco sullo Spirito Santo nella storia della salvezza, vedremo quante cose ha da dire questo inno a noi oggi. Perché sono parole della Bibbia! Non è un’invenzione poetica questo inno! L’autore non ha fatto altro che raccogliere le grandi perle della Bibbia sullo Spirito Santo, unendole poi con un filo sottile – il filo della metrica e della poesia-, e consegnarcele! Consegnarle alla Chiesa come una collana di perle, perché ogni parola qui è una perla!
Veni Creàtor Spìritus! Vieni, o Spirito Creatore!
Mentes tuòrum visita. Visita le nostre menti.
Imple supèrna gràtia Riempi di grazia celeste
quae tu creasti pèctora. i cuori che hai creato.
In questa prima strofa ci viene presentato lo Spirito Santo nell’arco della Storia della salvezza, dalla creazione fino alla redenzione di Cristo, perché le parole "Veni Creator Spiritus" vogliono dirci che lo Spirito Santo era già presente al momento della creazione. Ed era presente proprio come Spirito, perché nella creazione ogni Persona divina porta la sua caratteristica propria. Per cui il Padre è colui che dà origine, che dice “fiat”; il Figlio è Colui per mezzo del quale le cose vengono alla luce e sono create; lo Spirito Santo è colui che perfeziona, che consolida, che dà – potremmo dire – il tocco definitivo. A un certo punto si dice: «In principio Dio creò il cielo e la terra…». Esistevano già il cielo e la terra! Ma era caos, vuoto, deserto. Quando lo Spirito del Signore cominciò ad aleggiare su questo caos, il caos si trasforma in cosmo! E cosmo - per chi non lo sapesse - è la stessa parola da cui proviene cosmetico, cioè qualcosa di bello! Il caos diviene armonia. La luce prende il suo posto, il mare e la terra si dividono e appaiono le erbe… viene l’universo, la bellezza dell’universo!
E siccome la creazione di Dio non è finita: Dio è sempre colui che crea, vuole dire che sempre, anche oggi, lo Spirito Santo è colui che fa passare il mondo dal caos al cosmo! Dal caos dei valori, dei sentimenti, dei progetti, al cosmo. A questa armonia! Lo Spirito Santo è Colui che fa passare anche la Chiesa dal caos al cosmo! Perché anche nella Chiesa – nel suo aspetto umano, s’intende! -, c’è caos! Ci sono i nostri peccati, che fanno il caos della Chiesa! È lo Spirito Santo l’unico che può trasformare il caos delle voci, come fece a Pentecoste, nell’armonia, nella sinfonia di voci diverse, ma convergenti! Anche il nostro cuore, carissimi fratelli e sorelle, è un piccolo caos. Basta che ci guardiamo dentro in un momento di silenzio. Vogliamo il bene, ma facciamo il male. Vogliamo Dio, vogliamo la preghiera, e ci distraiamo. Vogliamo la purezza e ci lasciamo incantare dalle immagini sensuali del mondo! Chi ci tirerà fuori dal caos? È lo Spirito Santo.
Ma lo spirito Santo è presente anche in un altro momento: nel ritorno delle creature a Dio, in Cristo. Dove è scritto questo? Nella parola “grazia”: riempi di grazia celeste. Perché la grazia è sempre la grazia di Cristo. La grazia viene dal Calvario! Non ci sono altre sorgenti! L’unica sorgente della grazia che può salvare il mondo, è sul Calvario! E lo Spirito Santo è questo: è la Grazia di Cristo che si divide in tantissimi rigagnoli e viene a irrigare la terra. E allora, dicendo: “Riempi di grazia i cuori che hai creato”, noi invochiamo lo Spirito della Redenzione, lo spirito di Cristo. Quindi, come vedete, la prima strofa ci pone davanti lo Spirito Santo in tutto l’arco della storia della salvezza.
Non è vero – come qualche volta si è detto – che c’è un’epoca dello Spirito Santo. È sempre stata l’epoca dello Spirito Santo! Non c’è un momento della storia in cui Lui non era in azione! E neppure uno spazio del mondo in cui lo spirito Santo non sia all’opera! E questo ci dilata il cuore di gioia! Lo Spirito Santo agisce in tutto il mondo in modo diverso. Lo Spirito Santo ha come ambito proprio di competenza, il creato! E quindi noi possiamo rallegrarci che lo Spirito Santo è all’opera misteriosamente anche in chi è fuori dalla Chiesa e non conosce Cristo. Noi, che lo abbiamo conosciuto in maniera più chiara, dobbiamo essere la voce di tutto questo creato che ancora non lo sa, ma è mosso misteriosamente dallo Spirito Santo. Noi dobbiamo essere la voce anche di quelli! Per questo noi non dobbiamo avere paura di alzare la voce. Dobbiamo parlare a nome di 4 miliardi!
Qui dìceris Paràclitus, Tu Paraclito, Consiglio,
altìssimi dònum Dei, Dono altissimo di Dio,
fons vivus, ignis, càritas, viva Fonte, Fuoco, Amore,
et spiritàlis ùnctio. unzione della grazia.
La seconda strofa è un insieme dei titoli più belli attribuiti allo Spirito Santo, anch’essi tratti dalla Bibbia. Ognuno di essi è come un flash che illumina pagine intere della Bibbia. È come quando un lampo rischiara zone intere del cielo. Tu sei chiamato il Paraclito: il dono di Dio altissimo. Acqua viva, fuoco, amore e unzione spirituale… È un crescendo meraviglioso! Noi vogliamo fermarci su uno solo di questi titoli: Ignis - “fuoco”. La Bibbia parla dello Spirito come acqua e fuoco, ma non ne parla sempre nello stesso contesto. Questo autore però li ha messi assieme: “Fons vivus ignis”. Ha messo assieme due cose che sono le più contrastanti in natura, proprio per dirci che lo Spirito Santo è questo! E questa mattina noi dobbiamo fare una cura di fuoco. Nel Medio Evo, e fino a non molto tempo fa, la chirurgia consisteva quasi tutta nel cauterio. Che cos’è il cauterio? È una cura che si faceva senza anestesia. Consisteva nell’applicare, con un ferro rovente il rimedio alla parte malata. Quindi di bruciarla. Perché lo Spirito Santo è fuoco? È simbolo del potere purificante di Dio. È un’altra parola per dire che Dio è santo! E siccome è Santo, brucia ciò che non è santo! È fuoco divorante! Il fuoco, per la Bibbia, è ciò che purifica. Ma a differenza dell’acqua, che purifica l’esterno, il fuoco purifica dentro. La Bibbia però dice che quello che sopporta il fuoco, come l’oro, l’argento, non si può pulire solo con l’acqua! Dovete farlo passare nel crogiolo, perché solo il fuoco entra, purifica, apre fibra e fibra, penetra in esse e purifica dalle scorie. Allora ecco perché lo Spirito Santo è chiamato fuoco. Infatti è detto: “Vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco”, perché è il potere purificante della santità di Dio che brucia il peccato e purifica! E poi, fatto questo, riscalda, infiamma. Sempre dalla Bibbia emergono queste caratteristiche. Prima brucia e poi purifica. Lo Spirito può purificare solo il male che si riconosce come proprio! Chiediamo allo Spirito di entrare come fuoco nel nostro cuore, di rigenerare in noi la grazia. Chiediamo allora, come Isaia quando venne toccato sulle labbra dal carbone ardente, che lo Spirito ci purifichi!
Tu septifòrmis mùnere, Sei lo Spirito dei sette doni,
digitus patèrnae dèxterae, sei la destra di Dio Padre,
Tu rite promìssum Patris, sei Colui che fu promesso,
sermone dìtans guttura. Parola al nostro labbro.
Dopo averci presentato lo Spirito Santo nel grande arco della Storia della salvezza: dalla creazione alla fine dei tempi, ecco che il Veni creator si concentra sulla Chiesa. Lo Spirito che agisce come spirito di grazia nella Chiesa. E di questa azione dello Spirito nella Chiesa vengono messe in evidenza due linee, due direttrici. La Bibbia ci parla di due modi di agire dello Spirito. Uno è l’azione santificante per la quale lo Spirito Santo viene in una persona. Cambia il cuore, lo trasforma. Toglie il cuore di pietra e lo trasforma in cuore di carne, lo fa rinascere dall’acqua e dallo spirito. La strofa precedente ha messo in evidenza questa azione santificatrice, dello Spirito, come paraclito, acqua viva, fuoco che purifica, amore, carità, unzione... Ma la Bibbia ci parla anche di una azione carismatica che si rivolge a una persona, ma non per rimanere in essa. Quella persona serve come strumento perchè lo Spirito agisca nella comunità. Così ad uno dà il carisma della sapienza, a un altro quello della profezia. Questi sono doni gratuiti dati alla persona, non per il suo miglioramento o onore, ma per il bene della comunità. Poi, nel Nuovo Testamento, queste due azioni diventeranno quell’azione santificante dello Spirito, quel ventaglio di carismi di cui ci parla San Paolo. Lo Spirito è multiforme nei suoi doni, infinito nei suoi doni. È detto poi “dito di Dio”. Avete presente la raffigurazione del dito di Dio nella Cappella Sistina, ad opera di Michelangelo? È il dito di Dio che si protende per toccare quello di Adamo e dargli vita. Ecco quel dito della destra di Dio è lo Spirito Santo! E dovunque tocca suscita queste energie e questi carismi.
Accènde lumen sènsibus, Accendi di luce i nostri sensi,
infùnde amorem còrdibus, nei cuori infondi amore,
infìrma nostri còrporis, dà vigore al nostro corpo:
virtùte firmans pèrpeti. Tu, forza inesauribile.
Vediamo come si snoda, l’affresco sullo Spirito. Dopo aver visto l’azione dello Spirito nell’arco della storia della salvezza, che agisce in tutti i tempi, e in tutti gli spazi, l’inno si concentra sulla Chiesa, in cui lo Spirito Santo agisce in maniera particolare come Spirito di Cristo. Adesso si fa un passo avanti, e l’inno ci presenta lo Spirito Santo nella sua azione personale su ciascuno di noi. Qui lo sfondo non è più nè la storia, né la Chiesa. Siamo noi. Noi siamo composti di tre dimensioni. Siamo mente, intelligenza, quello che in latino si dice “sensus”: “accende lumen sensibus”. Poi noi siamo volontà, amore, quello che la Bibbia simboleggia nel cuore. E infine noi siamo anche “corpo”. Con semplicità estrema, l’inno ci fa vedere queste tre dimensioni dell’uomo: la mente, il cuore e il corpo. E per ciascuna di esse ci fa chiedere un dono. Per la mente, la luce! Il cuore ha bisogno di amore. Infondi nel cuore l’amore! La capacità d’amare! E infine per il corpo chiediamo la guarigione. E chiediamo anche la guarigione dei malati. Signore, guarisci i nostri malati! Signore, colui, colei che tu ami è ammalato!
C’è un balsamo nella Chiesa, che guarisce le anime ferite, e non si paga nulla! Basta solo chiederlo! Il balsamo è lo Spirito Santo, che guarisce le malattie della mente, del cuore e del corpo, in ogni luogo ma specialmente nella Messa, nella Messa… lì c’è il balsamo che viene a noi dentro il vaso di alabastro, che è il Corpo e il sangue di Cristo.
Hòstem repèllas longius, Allontana l’avversario,
pacèmque dònes pròtinus: dona presto la tua pace,
ductòre sic te praevio, la tua guida che previene
vitèmus omne nòxium. ci liberi dal male.
Qualcuno conosce le sinfonie di Beethoven? Le Quattro stagioni di Vivaldi? Allora, in questi brani musicali famosi a un certo punto c’è il temporale, c’è la tempesta. Ed è straordinario come questi geni riescano a creare il clima della tempesta che è in arrivo con un suono spezzato, una nota particolare, e chi sta sentendo quel pezzo, è messo nel clima di attesa di una tempesta che poi esplode. Ecco, nel nostro inno c’è anche qui un tuono. Cambia tutto il clima. È quella parola messa all’inizio della quinta strofa: “Hostem”. Questa parola fa entrare in un clima di battaglia. “Allontana da noi il nemico”. Come uno che gridasse: “Il nemico! Il nemico!”. Donaci la pace, tu che ci fai da guida, ed eviteremo ogni male”.
Sempre l’affresco sullo Spirito... Dopo averci parlato dello Spirito Santo su ogni persona, e particolarmente sulla mente sul cuore e sul corpo, adesso l’inno ci parla delle situazioni della vita, potremmo dire “l’opera dello Spirito nella nostra esistenza umana”. Due esperienze della vita sono la lotta e la scelta. Nella vita dobbiamo lottare. Lottare! La nostra vita è una lotta! Dentro di noi: tra la carne e spirito. Fuori di noi: tra chi crede e chi non crede. È tutta una lotta. E forse in se stessa la vita è proprio questo: lo sforzo della vita che si deve affermare sulla morte momento per momento. E la nostra vita poi è scelta. C’è forse un momento in cui noi non siamo posti di fronte a qualche scelta? Lo Spirito Santo è il nostro grande alleato in queste situazioni della vita, e deve entrare! Non solo nella nostra preghiera, ma lo Spirito Santo deve entrare nel vivo delle nostre lotte, delle nostre scelte! Allora sì, che si comincia a vivere nello Spirito! La lotta, il nemico, il Demonio: Adversarius vester Diabulus: «Il vostro nemico, il Diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare». I Santi sono la prova più grande che esiste il Demonio… come Gesù nel deserto! Perché lì deve venire allo scoperto! San Francesco d’Assisi, vicino al dono delle stigmate, diceva a un suo confidente: «Se i frati sapessero quali tribolazioni io ricevo dal Demonio…». “Via da lui!”. Hostem repellas longius. Io credo che esista e che sia all’opera, ma so anche che Gesù ci ha dato lo Spirito Santo, che è infinitamente più potente del suo nemico! Non facciamogli troppo onore!.
Per te sciàmus da Patrem, Fa conoscere Dio Padre,
noscàmus atque Filium, e con Lui rivela il Figlio,
teque utriùsque Spìritum, fa che in Te crediamo,
credàmus omni tèmpore. o Spirito di Dio.
Completiamo il disegno. Lo Spirito santo adesso ci proietta nella Trinità. La sesta strofa ci riporta nella Trinità. I rapporti dello Spirito col Padre e il Figlio… Ma vedete, anche qui noi non siamo tagliati fuori, perché ci siamo noi di mezzo. Fa’ che per mezzo tuo, Spirito Santo, noi conosciamo il Padre! Fa’ che per mezzo tuo noi conosciamo il Figlio, conosciamo Te! Come vedete, è lo Spirito Santo che ci trasporta nella Trinità. L’ultima strofa è il coronamento di tutto. È l’ordine seguito dalla Bibbia, la quale, prima ci ha parlato dello Spirito Santo in azione, poi ci ha rivelato la Trinità, lo Spirito Santo come Persona della Trinità.
Deo Patri sit gloria, A Dio Padre sia gloria,
et Filio, qui a mòrtuis e al Figlio, che è Risorto
surrèxit, ac Paràclito, dai morti, e al Paraclito
in saeculòrum saècula. per tutti i secoli dei secoli.
Lo Spirito Santo ha diffuso in mezzo a noi, il senso della signoria di Cristo. «Se con la tua lingua professi che… Gesù è il signore, e credi nel tuo cuore che… Dio l’ha risuscitato dai morti, sarai salvo! Ecco la spada che rievangelizza il mondo!E dopo tutte queste cose che abbiamo detto concludo, se possibile, con un ringraziamento allo Spirito Santo. È vero che tanto deve fare in mezzo a noi... Ma ha già fatto tanto. Per quel tanto che ha fatto adesso io voglio intonare un grande grazie allo Spirito Santo.
Grazie, Spirito Creatore,
perché trasformi continuamente il nostro caos in cosmo.
Perché hai visitato le nostre menti e hai riempito di grazie i nostri cuori!
Grazie, Spirito Santo!
Grazie perché sei per noi il consolatore,
il dono supremo del Padre, l’acqua viva, il fuoco, l’amore e l’unzione spirituale.
Grazie per gli infiniti doni e carismi,
che col dito potente di Dio hai distribuito tra gli uomini!
Tu, promessa compiuta del Padre, sempre da compiere!
Grazie per la parola di fuoco,
che non hai mai cessato di mettere sulla bocca dei profeti, dei pastori, di chi prega.
Grazie per la luce di Cristo,che hai fatto brillare nelle nostre menti,
per il suo amore che hai effuso nei nostri cuori!
Per la guarigione che hai operato nel nostro corpo malato!
Grazie per essere stato al nostro fianco nella lotta,
per averci aiutato a vincere il nemico, o a rialzarci dopo la sconfitta.
Grazie, Spirito Santo!
Grazie per essere stato la nostra guida nelle scelte difficili!
Grazie, Spirito Santo!
Grazie per averci rivelato il volto del Padre,
che ci ha insegnato a gridare Abbà.
Grazie, Spirito Santo!
Grazie, perché ci spingi a proclamare: Gesù è il Signore!
Grazie, Spirito Santo!
Grazie per esserti manifestato alla Chiesa.
A quella dei nostri giorni.
Soffio vitale, fragranza di unzione divina,
che il Padre trasmette al Figlio Gesù, generandolo prima dell’aurora!
Grazie, Spirito Santo!
Semplicemente perché ci sei, ora e per tutta l’eternità,
Spirito Santo, sii ringraziato!
Stampa
Email