Assunzione di Maria 15 Agosto 2017

Assunzione2016La solennità di oggi nasce con la definizione del dogma dell’Assunta di Pio XII il 1 Novembre 1950. In questa verità di fede si afferma che Maria è stata presa - in latino assunta, assumptus - in cielo in corpo e anima. Maria è in Dio. Questa verità di fede è una certezza incrollabile, definita e definitiva. Questa festa è fonte di grande forza, speranza e fiducia. Alla fine della vita, Maria è andata in Dio. Alla fine della mia vita, c’è Lui, Dio, c’è la Casa.

Quindi anche noi non dovremmo avere troppa ansia, né troppa paura: si va, come Maria, verso la vita, verso la Vita vera!

Noi oggi guarderemo a questo evento di fede, lasciandoci condurre da alcuni canti popolari che ben conosciamo e che ci fanno tessere le lodi di Maria, Assunta alla gloria del cielo.

Il primo canto popolare: Dell’aurora Tu sorgi più bella.
La musica e il testo sono di don Luigi Guida e Padre Francesco Saverio D'aria. Il titolo piu conosciuto è "Dell'aurora tu sorgi più bella", ma secondo altri il vero titolo sarebbe semplicemente “Aurora”. Il canto prende spunto dal passo del Libro dell’Apocalisse di San Giovanni Apostolo e fissa in alcuni versi chi è la nostra Madre celeste e come ci piace immaginarla nel santo Paradiso, vicino al suo Figlio Gesù e vicino a tutti i figli redenti dal sangue preziosissimo di Cristo:

Dell'aurora tu sorgi più bella,
coi tuoi raggi a far lieta la terra
e fra gli astri che il cielo rinserra
non v'è stella più bella di te.

Bella tu sei qual sole,
bianca più della luna
e le stelle più belle
non son belle al par di te.

T'incoronano dodici stelle,
ai tuoi piedi hai l'ali del vento
e la luna si curva d'argento;
il tuo manto ha il colore del ciel.

Col tuo corpo in Cielo assunta
t'invochiamo devoti e festanti,
la regina degli Angeli e Santi,
la gran Madre di Cristo Gesù”.

Il secondo canto popolare: Andrò a vederla un dì.
Composto nel 1853 da un Padre Marista Pietro Janin con il titolo originale “Un radioso futuro” poi sostituito da “Andrò a vederla un dì”. Nel 1852 Padre Janin entra a far parte della congregazione religiosa "La Società di Maria", nata in Francia nella zona di Lione nella prima metà dell'800. Dopo essere guarito da una grave malattia compone questo canto di ringraziamento. Il testo parla dell'incontro con Maria in paradiso, dopo la morte.

Andrò a vederla un dì,
in cielo, patria mia,
andrò a veder Maria,
mia gioia e mio amor.

Al ciel, al ciel, al ciel,
andrò a vederla un dì.
Al ciel, al ciel, al ciel, 
andrò a vederla un dì. 

Andrò a vederla un dì
è il grido speranza,
che infondemi costanza
nel gaudio e fra i dolor.

Andrò a vederla un dì,
lasciando 
questo esilio,
le poserò qual figlio
il capo sopra il cuor.

Andrò a vederla un dì,
le andrtò vicino al trono,
ad ottenere in dono
un serto di splendor.

L’ultimo canto popolare che ci aiuta oggi a pregare è: “O del Cielo, gran Regina”.
Di questo canto, che sembra molto antico, non si hanno notizie sul periodo della sua composizione, certamente prima dell’inizio del 1900. Tutti concordano che l’autore sia Anonimo. Il Cardinal Domenico Bartolucci, nato a Firenze nel 1917 e conosciuto in tutto il mondo sia come compositore, sia come direttore, ne ha arrangiato la melodia e il ritmo. Comunque questo canto di cui si hanno così poche notizie, risulta essere composto, nel tempo, di ben 15 strofe.

O del cielo gran Regina
tutti corrono ai tuoi piè.
E alla grazia tua divina
dan tributo di lor fè.

O Maria, Madre pia,
o Regina Tu del ciel:
stendi il manto tutto santo
sul tuo popolo fedel.

Seri Regina di clemenza
e il tuo popolo fedel,
sai prodigi di potenza
che fai piovere dal ciel.

O Regina tutta santa,
o Regina di bontà:
di tue rose il suolo ammanta,
di tue grazie lieto il fa'.

Tu sei Madre, Tu sei Sposa,
Tu sei Figlia del Signor.
Tu sei quella bianca rosa
che innamora i nostri cuor.

Madre sei del bell'amore,
della speme e del timor.
Tu dei cielo sei l'onore,
Tu del mondo lo splendor.

Il cielo è aperto, il cielo ha un cuore.
Volare alto per puntare in alto.
Questo ci chiede Maria oggi.
Saper guardare al di là.
Non accontentarsi, perché noi siamo creati per una vita per sempre, per una gioia per sempre, per un amore per sempre.
In altre parole: siamo stati creati per restare con Dio, che è vita, gioia, amore per sempre.

"Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio,
santa Madre di Dio:
non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova
e liberaci da ogni pericolo,
o Vergine gloriosa e benedetta".   Antifona

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