4 di Avvento 18 Dicembre 2016

4Avvento2016Com'è bello fermarsi a guardare i presepi. Ogni presepe ha il suo fascino. 
 Al solo pensarci, la mia mente vola, trasportata dai ricordi, nella mia infanzia quando l'allestimento del presepe era un vero e grande evento familiare. Si tiravano fuori le statuine, i personaggi di sempre, quelli conosciuti e quelli che destavano in noi qualche curiosità o qualche interrogativo alla mamma o alla nonna. Io osservavo bene dove venivano collocati i personaggi e dicevo sempre la mia, insieme con mio fratello, sul posto giusto dove stavano più bene ed erano più in vista. 
 E oggi io dove mi metto?

Manca solo una settimana al Natale... e io dove sono? Sono posizionato in dirittura della capanna? Nella direzione giusta? Sui monti? Dormo o sono in cammino? A guardare bene, posso dire di esserci già entrato nel presepe... o di essere uno di quelli che il Natale si accontenta di vederlo da fuori, come uno spettatore? Sì, anche noi nel presepe dobbiamo entrarci sul serio, con la nostra vita. Mancano solo alcuni giorni. Se sono ancora fuori, se dormo, se non mi sono ancora mosso, coraggio! Un colpo d'ala, un salto e mi butto incontro a Colui che mi sta cercando!
 Nella nostra strada verso la capanna abbiamo ricevuto alcuni messaggi che ci hanno dato una mano: "State svegli, vegliate..., preparate la strada al Signore che viene..., andate e raccontate ciò che udite e vedete... eccomi" anche con delle persone concrete, testimoni di queste parole: Giovanni Battista, Isaia, Paolo, Maria e Giuseppe ... 


Oggi cosa ci comunica il Vangelo a pochi giorni dal Natale?
Ci viene anticipata la nascita di Gesù nella versione di Matteo, e qui non troviamo l'annunciazione a Maria.
È Giuseppe il grande messaggero di questa domenica. Però né lui, né Maria dicono una parola... perchè parlano i fatti. 

Uno sguardo concreto alla situazione: è un disastro. Maria è promessa sposa. Praticamente è già sposa di Giuseppe. Stanno vivendo l'anno di fidanzamento, sono ufficialmente sposi, anche se non convivono e non hanno rapporti coniugali tra loro. Intanto possiamo immaginarcelo anche un pochino che significa per due giovani - non un Giuseppe con la barba bianca... - Giuseppe è un giovane innamorato della sua giovanissima e splendida Maria! Sogni, emozioni, passioni e desideri di una vita che stanno per essere coronati. 
Ma tutto crolla. Maria è incinta. Giuseppe è l'unico a sapere di non essere lui il padre. Insomma, la situazione non è umanamente bella per niente! Il Vangelo di Gesù non ci racconta mai di una santità di vita che cade dal cielo, ci racconta di uomini e donne veri, concreti, reali, umani... come noi. Allora possiamo capire che cosa significa per Giuseppe scoprire questo! Le alternative sono due. La più sensata e quella secondo la legge è quella di andare dal rabbino e denunciare Maria per adulterio! Sì, il tradimento nell'anno di fidanzamento era considerato adulterio, e la punizione era la lapidazione. Ricordate la donna che molti anni dopo porteranno davanti a Gesù? Ecco, Maria doveva fare quella fine. Essere trascinata, insultata, davanti alla folla per poi essere lapidata. Questo voleva la legge, la legge della Scrittura, la legge di Dio. Giuseppe decide però per un'altra strada. Ed è qui che intuiamo che Giuseppe è follemente innamorato di Maria! Talmente innamorato, da non poter nemmeno pensare di accusarla pubblicamente nonostante sia incinta e che quel bimbo non sia suo! Noi siamo cresciuti pensando che un uomo giusto è colui che obbedisce alla legge. Eppure Giuseppe la trasgredisce e il Vangelo lo chiama “uomo giusto”. Perché più forte della legge è l'amore! Sempre e comunque. Per questo Giuseppe dovremmo amarlo di più, per ricordarci che l'amore è più forte della legge. Questa è la Parola del nostro Dio. Grazie Giuseppe! Proprio mentre pensa a tutto ciò, ecco apparire un angelo in sogno. Comincia la storia dei sogni nei quali Giuseppe sa leggere i messaggi di Dio!

A Giuseppe, come a Maria, viene detta quella bellissima parola: “Non temere!”. Non avere paura... abbi invece fiducia! Non avere paura di aprirti, di buttarti in questa storia, di entrare nel presepe! Vale per Giuseppe, vale per noi! Non avere paura di amare, perché solamente la paura blocca la vita. Anche Giuseppe aveva tanta paura. Ma si fida! 
 L'angelo dice a Giuseppe qualcosa di inaudito: quel figlio è frutto di Dio. Quel figlio lo chiamerai Gesù, che significa “Dio salva”. D'ora in poi Dio avrà un nome: “Gesù, Dio salva”. Nell'Antico Testamento il nome di Dio non si poteva pronunciare. Ora a Dio possiamo dare un nome che è un programma di vita: Dio salva. L'amore è più forte della legge. 
 Ma di fronte a tutto ciò, potremmo starcene fuori dal presepe come semplici spettatori? Un'ultima riflessione finale: la nostra vita, come quella di Giuseppe è fatta di imprevisti a volte grandi e che talvolta ci procurano dolore e sofferenza. Avere un progetto per la mia vita, per le cose che io scelgo e faccio è importante, ma non sempre i calcoli umani funzionano come dovrebbero. Personalmente ho quasi smesso di fare grandi progetti. Preferisco affidarmi a quel Dio che mai abbandona il suo popolo e non mi lascia solo. 
 A volte, proprio per questa fiducia in Dio, nasce il desiderio di modificare alcuni progetti per riuscire meglio a scoprirne il loro valore. Giuseppe ha accettato di essere sconvolto dall'invito dell'angelo a cambiare rotta, modificando le sue costruzioni mentali, per affidarsi al rischio di un progetto divino. 
Confidare in Dio è anche non sentirsi onnipotenti, capendo che la vera felicità la colgo in quel Bambino che nasce e che dà valore alle cose di ogni giorno. Il Natale è la festa, la grande festa di Colui che è venuto a sconvolgermi la vita e che mi invita sempre “un po’ più in là”. 
Perché più ti senti piccolo e più diventerai grande... perché il grande nasce sempre dal piccolo.

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