Tutti i Santi 1 Novembre 2016
L’autunno è arrivato, le giornate sono più corte, l’ora tornata solare ha fatto il resto. C’è ancora un bel sole, ma fra poco arriveranno le prime nebbie, il primo freddo… e arrivano anche delle celebrazioni importanti: oggi i Santi, domani giornata dedicata ai Defunti.
Celebrazioni che ci fanno ripensare a chi ci ha lasciato, al fatto che la nostra vita è a scadenza, non siamo immortali…La liturgia ci porta a riflettere, sia oggi che domani, sulla nostra fragilità, sul fatto che spesso non viviamo bene, perché facciamo una gran fatica a far diventare vita quotidiana le Beatitudini, accontentandoci spesso di una vita cristiana di mezza altezza, che si accontenta di “tirare avanti”. I Santi e i Defunti sono gli uomini e le donne delle beatitudini. Ecco perché, io credo, la Chiesa li vuole uniti, un giorno dopo l’altro, nella liturgia.
Io sono prete da 32 anni e credo che ogni anno, in questo giorno del 1 novembre, ho sempre centrato la mia riflessione sui Santi, o sul brano dell’Apocalisse, oppure sul Vangelo delle Beatitudini. Quest’anno però vorrei parlare di più dei nostri fratelli Defunti, di coloro che ognuno di noi in questo momento porta nel cuore. È un appuntamento desiderato e preparato da giorni. Ricordo quando ero piccolo, nel mio cimitero di San Michele: si partiva da casa con la nonna e con la zia con una borsa piena di stracci, di detergenti vari per pulire le tombe dei nostri cari, per il marmo, per la foto… e poi i fiori e i lumini che dovevano durare una settimana intera. E s’incontrava tanta gente al cimitero in quei giorni, e si ricordava, si ricordavano i tempi e gli avvenimenti passati, ma si ricordavano soprattutto i Defunti. Sembrava che loro fossero ancora vicino a noi, che fossero lì presenti e si parlava tanto di loro e della loro vita. Era ed è questo anche oggi un appuntamento che io credo tanto sereno, carico di gioia e di speranza. La nostra fede ci dice che niente dovrebbe offuscare questa nostra assemblea di ricordo e di preghiera. Ricordare i nostri defunti vuol dire ricordare quelle persone che hanno camminato sulle nostre stesse strade, che hanno vissuto la nostra stessa vita, che hanno sofferto o che erano contenti come lo siamo noi oggi, che hanno avuto i nostri stessi dubbi e le nostre stesse domande… e che sono passati attraverso la grande tribolazione della vita, come ci diceva poco fa il Libro dell’Apocalisse… e ora vivono la realtà di Dio, il suo progetto per loro è già diventato realtà. Ricordare e pregare significa porci in ascolto delle loro voci che oggi arrivano al centro del nostro cuore, come a continuare una comunione di presenza che la morte non ha distrutto. Potremmo provare anche noi, oggi, ad ascoltare la voce dei nostri morti. È una voce che proviene dal Regno di Dio, dal Regno della Verità… quindi è una voce autentica, è una voce che dice il vero, una voce che va al centro della nostra vita e del nostro cuore. Questa voce è inoltre piena di amore e vuole solo il nostro vero bene: non l’ascolteremo noi volentieri?
Cosa ci dice la voce dei nostri cari defunti?
Ci dicono innanzi tutto: “Sentiteci presenti, sentiteci vivi!".
È un’affermazione stupenda di fede, fede nella vita che non finisce, ma che continua nel Regno dei Cieli e questa è vita eterna, una vita senza fine. “No, non sei morto, fratello, vivi nel Signore che è la vita!”. Non dobbiamo sentire il freddo della tomba che racchiude i loro resti mortali… Che cosa è mai la vicinanza a quel marmo freddo del sepolcro, a confronto con quella presenza di tutte le ore, di tutti i giorni con l’anima e lo spirito dei nostri cari? Loro sono vicini a noi, perché sono vicini a Dio. Dio ci avvolge, Dio vive con noi… e in Lui troviamo tutti i nostri cari. Non vi è mai capitato di sentire vicine queste persone cui si è voluto bene? Magari di mettersi a parlare in confidenza con loro, come quando erano in vita? Di confidare le nostre pene, i nostri problemi, per chiedere un consiglio, per chiedere conforto e sostegno?
I nostri morti ci dicono inoltre che “La vita è bella!”.
È bella la vita che essi ora vivono, innanzi tutto. La Bibbia parla di “un cielo nuovo e una terra nuova”. I nostri morti ci ripetono questo messaggio, ci trasmettono questa fede, con la forza della loro esperienza e del loro amore per noi. Essi infatti sono nel cielo nuovo e nella terra nuova, sono nel Regno dove non ci sarà più né morte, né pianto…sono nella gioia, sono finalmente arrivati alla meta. E questo non è fantasia, non è utopia! È la promessa della fede! In mezzo alle sofferenze, ai problemi, ai dubbi e alle cadute, in mezzo alla tristezza di tanti giorni bui, poter dire: “È pronto per me il Regno, è pronta per me la casa nuova, accogliente, bella… e là mi aspetta il Signore e tutti coloro che mi vogliono bene.
Terzo messaggio. Ci dicono:“Anche la nostra vita è preziosa".
I nostri fratelli adesso sono nella luce di Dio e con lo sguardo limpido possono ben misurare da lassù il valore della vita di quaggiù. E ci dicono: “Com’è buono il Signore con noi! Il Signore ha fiducia in me, ha fiducia in te, ha fiducia in tutti noi. Tutti gli attimi della nostra vita valgono un immenso tesoro nel cielo. Le azioni e le parole in questa vita hanno una portata eterna. Ecco l’invito dei nostri cari oggi: “La tua vita è preziosa: non sprecare il tempo che Dio ti dona… fanne invece un tesoro per il Regno dei Cieli”.
Quarto ed ultimo messaggio. I nostri cari ci dicono: “Alla sera della vita saremo giudicati sull’amore!”.
Sull’amore che abbiamo verso Dio e sull’amore che sappiamo seminare nei solchi della nostra vita. Tutto il resto viene dopo! La fede allora ci aiuta a credere che morire non è la fine di tutto, ma è un nuovo inizio. Dopo Cristo, ogni tomba è una nascita, dove si ricomincia sempre…e si ricomincia dall’amore.
Forti allora questi giorni! Ci ricordano che i Santi e i nostri cari Defunti sono vicini a noi. Uno può dire: ''Ma se stanno in cielo… se sono lontani". Niente affatto! Perché il cielo non è un posto disperso tra le stelle e i pianeti: il cielo è Dio! Che sta dappertutto. Dovunque stiamo, dovunque ci spostiamo, c'è Dio, c'è il cielo, ci sono i Santi e i Defunti. Con loro non siamo mai soli e formiamo una squadra formidabile. Proprio quello che ci serve. Sapere che i Santi e i Defunti ci stanno vicini e ci dicono: "Dai, fatti coraggio, non avere paura, ti aiutiamo noi" ci dà una carica formidabile. Grazie Santi e Defunti! Grazie perché state sempre vicino a noi e ci aiutate a diventare come voi. Quando invochiamo per nome i Santi e i nostri Defunti, sentiamo che loro ci sono davvero e che ad ogni invocazione, potrebbero rispondere: “Presente! Sono qui”. Terminiamo allora le nostre parole ed apriamo il cuore alla preghiera e alle Litanie dei Santi. Loro sono qui… insieme ai nostri cari che ci hanno preceduto con il segno della fede e ora dormono il sonno della pace.
Voi tutti Santi e Sante di Dio pregate per noi!