Assunzione di Maria 15 Agosto 2016

Assunzione2016La grande solennità di oggi nasce con la definizione del dogma dell’Assunta di Pio XII il 1 Novembre 1950. In questa verità di fede si afferma che Maria è stata presa - in latino assunta, assumptus - in cielo in corpo e anima. I primi cristiani si ponevano questa domanda: “Ma, Maria che fine ha fatto?”. In effetti, se leggiamo nel Vangelo, non troviamo scritto niente sulla fine di Maria.

Nel Vangelo non c’è scritto né cosa sia successo, né cos’abbia fatto, né dove sia andata. Però i cristiani hanno sempre creduto che alla fine della sua vita terrena, la Madonna è stata presa – assumpta in cielo. Maria è in Dio. 
Questa verità di fede è un dogma, una certezza incrollabile, definita e definitiva; perciò questa festa è fonte di grande forza, speranza e fiducia per tutti noi. Alla fine della vita, Maria è andata in Dio. Alla fine della mia vita, c’è Lui, Dio, c’è la Casa. Quindi anche noi non dovremmo avere troppa ansia, né troppa paura: si va, come Maria, verso la vita, verso la Vita vera! Assumptus viene da sumo - prendere, afferrare - e ad - verso di sé, prendere con sé - . Con la morte ti sembra di cadere in un baratro infinito, ti sembra di perdere tutto, di cadere nel vuoto, nel nulla; ti sembra di precipitare, che tutto finisca e, invece, no! C’è una mano che ti afferra - ad-sumo - e che ti prende, così tu non cadi nel vuoto.

"In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna".
Luca nel suo racconto vuole suggerirci come per Maria comprendere la sua vocazione e rendersi conto che lo Spirito di Dio abita in lei, significhi subito cominciare una nuova strada, mettersi in cammino. Il dono di Dio diviene in lei subito un viaggio, un viaggio verso gli altri, fuori di casa, fuori dal proprio villaggio, fuori dalla propria famiglia appena costituita. Un viaggio nel quale lei si lascia condurre, come la Chiesa, da Dio in qualunque direzione Egli voglia. La vita di Maria è ormai condotta da un altro, è formata dall'alto, dallo Spirito Santo. Non finirà più quel viaggio, sarà lungo quanto la vita stessa, e vivrà tappe diverse. Incontrerà molte persone, a partire da Elisabetta e Zaccaria. Incontrerà Simeone, Anna, incontrerà gli Apostoli, ma soprattutto incontrerà suo figlio Gesù: strano viaggio quello di Maria, che dopo aver vissuto per anni nella conoscenza e nell'intimità con suo figlio dovrà rendersi conto di doverlo ancora incontrare veramente, dovrà cambiare il suo sguardo su di Lui, su quel figlio che Dio le ha donato. Lo dovrà incontrare in maniera diversa da come se lo aspettava, a partire da quando dodicenne lo sente per la prima volta affermare con forza il primato della sua appartenenza a Dio. Viaggio duro, quello di Maria, a partire da quel giorno. Duro e a volte oscuro, quando sono arrivati i giorni dell'incomprensione nei quali anche lei ha dovuto, come Abramo, partire dietro al Figlio senza sapere dove andava.

La disposizione fondamentale di Maria è stata il sì alla volontà di Dio che ti spinge sempre in avanti. Ha seguito Gesù dovunque lo Spirito lo abbia sospinto, anche per le vie paradossali cantate nella preghiera del Magnificat che oggi ascoltiamo nella liturgia. Condurre a questo sì è il compito di Maria nella Chiesa. Riecheggia il mistero dell'ancella del Signore, di colei che acconsente al dono di Dio e gli permette di plasmare la vita e di condurla per un viaggio nuovo. Oggi questa festa ci ricorda che la vita di Maria, e la nostra vita, è un viaggio. Un cammino che non è senza meta, perché esiste un senso, una direzione, uno scopo verso cui tutto cammina, e quella meta benedetta è una vita che non finisce più.

Ma chiediamoci: che cosa comunica a me questa Solennità? Il messaggio centrale è quello del viaggio verso la vita eterna, la vita che va al di là della morte. E quindi per tutti c’è il richiamo a volgere sempre lo sguardo verso il cielo. Uno dei mali del nostro tempo è proprio, a volte, il volare basso della gente che non permette di allargare il proprio orizzonte e di soffermarsi solo al qui e ora e molto spesso all'effimero. Maria è assunta in cielo in corpo e anima: anche per il corpo c'è posto in Dio. Il cielo non è più per noi una sfera lontana e sconosciuta. Nel cielo abbiamo una madre. E la Madre di Dio, la Madre del Figlio di Dio, è la nostra Madre. Egli stesso lo ha detto quando ha detto al discepolo e a tutti noi: "Ecco la tua Madre!". Nel cielo abbiamo una Madre. Il cielo è aperto, il cielo ha un cuore.

Volare alto per puntare in alto. Questo ci chiede Maria oggi. Saper guardare al di là di quello che la nostra vista ci permette di vedere. Non accontentarsi, perché noi siamo creati per una vita per sempre, per una gioia per sempre, per un amore per sempre. In altre parole: siamo stati creati per restare con Dio, che è vita, gioia, amore per sempre.

"Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio:
non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova
e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta".
Antifona

Stampa Email

Autobus ATV

Giorni Feriali
Linea 70 (fermata Piazzale del Cimitero)
Linee 11-12-13-51 (fermata Chiesa di San Paolo) - 300m a piedi
Giorni Festivi
Linea 94 (fermata Piazzale del Cimitero)
Linee 90-92-98 (fermata Chiesa di San Paolo) - 300m a piedi