2 Novembre Commemorazione dei Defunti
Commemorazione dei Defunti: preghiera e ricordo di coloro che ognuno di noi in questo momento porta nel cuore. È un appuntamento tanto desiderato e tanto preparato. Io ricordo quando ero piccolo, nel mio cimitero di San Michele: si partiva da casa con la nonna e con la zia con una borsa piena di stracci, di detergenti vari per pulire le tombe dei nostri cari, per il marmo, per la foto… e poi i fiori e i lumini che dovevano durare una settimana intera...
E s’incontrava tanta gente al cimitero in quei giorni, e si ricordava, si ricordavano i tempi e gli avvenimenti passati, ma si ricordavano soprattutto i Defunti. Sembrava che loro fossero ancora vicino a noi, che fossero lì presenti e si parlava tanto di loro e della loro vita.
Era ed è questo anche oggi un appuntamento che io credo tanto sereno, carico di gioia e di speranza. La nostra fede ci dice che niente dovrebbe offuscare questa nostra assemblea di ricordo e di preghiera.
Ricordare i nostri defunti vuol dire ricordare quelle persone che hanno camminato sulle nostre stesse strade, che hanno vissuto la nostra stessa vita, che hanno sofferto o che erano contenti come lo siamo noi oggi, che hanno avuto i nostri stessi dubbi e le nostre stesse domande… e che sono passati attraverso la grande tribolazione della vita, come ci diceva il Libro dell’Apocalisse ieri… e ora vivono la realtà di Dio, il suo progetto per loro è già diventato realtà. Ricordare e pregare significa porci in ascolto delle loro voci che oggi arrivano al centro del nostro cuore, come a continuare una comunione di presenza che la morte non ha distrutto.
Ho trovato in questi giorni una poesia di Giovanni Pascoli dal titolo “La voce”. Il poeta dice di sentire ancora la voce dei suoi morti: “C’è una voce nella mia vita… per dir tante cose e poi tante, ma piena ha la bocca di terra…tante, tante cose che vuole ch’io sappia”.
Potremmo provare anche noi, oggi, ad ascoltare la voce dei nostri morti. È una voce che proviene dal Regno di Dio, dal Regno della Verità… quindi è una voce autentica, è una voce che dice il vero, una voce che va al centro della nostra vita e del nostro cuore. Questa voce è inoltre piena di amore e vuole solo il nostro vero bene: non l’ascolteremo noi volentieri? Cosa ci dice la voce dei nostri cari defunti?
Ci dicono innanzi tutto: “Sentiteci presenti, sentiteci vivi!".
È un’affermazione stupenda di fede, fede nella vita che non finisce, ma che continua nel Regno dei Cieli e questa è vita eterna, una vita senza fine. “No, non sei morto, fratello, vivi nel Signore che è la vita!”. Non dobbiamo sentire il freddo della tomba che racchiude i loro resti mortali…Che cosa è mai la vicinanza a quel marmo freddo del sepolcro, a confronto con quella presenza di tutte le ore, di tutti i giorni con l’anima e lo spirito dei nostri cari? I nostri cari sono vicini a noi, perché sono vicini a Dio… Dio ci avvolge, Dio vive con noi… e in Lui troviamo tutti i nostri cari. Non vi è mai capitato di sentire vicine queste persone cui si è voluto bene? Magari di mettersi a parlare confidenzialmente con loro, come quando erano in vita? Di confidare le nostre pene, i nostri problemi, per chiedere un consiglio, per chiedere conforto e sostegno?
I nostri morti ci dicono inoltre che “La vita è bella!”.
È bella la vita che essi ora vivono, innanzi tutto.
La Bibbia parla di “un cielo nuovo e una terra nuova” Ap 21,1.
I nostri morti ci ripetono questo messaggio, ci trasmettono questa fede, con la forza della loro esperienza e del loro amore per noi. Essi infatti sono nel cielo nuovo e nella terra nuova, sono nel Regno dove non ci sarà più né morte, né pianto…sono nella gioia, sono finalmente arrivati alla meta.
E questo non è fantasia, non è utopia! È la promessa della fede! In mezzo alle sofferenze, ai problemi, ai dubbi e alle cadute, in mezzo alla tristezza di tanti giorni bui, poter dire: “È pronto per me il Regno, è pronta per me la casa nuova, accogliente, bella… e là mi aspetta il Signore e tutti coloro che mi vogliono bene.
Terzo messaggio.
I nostri morti ci dicono che anche la nostra vita è preziosa!
I nostri fratelli adesso sono nella luce di Dio e con lo sguardo limpido possono ben misurare da lassù il valore della vita di quaggiù. E ci dicono: “Com’è buono il Signore con noi! Il Signore ha fiducia in me, ha fiducia in te, ha fiducia in tutti noi. Tutti gli attimi della nostra vita valgono un immenso tesoro nel cielo. Le azioni e le parole in questa vita hanno dunque una portata eterna. Ecco l’invito dei nostri cari oggi: “La tua vita è preziosa: non sprecare il tempo che Dio ti dona… fanne invece un tesoro per il Regno dei Cieli.
Quarto ed ultimo messaggio.
I nostri cari che ci dicono: “Alla sera della vita saremo giudicati sull’amore!”. Sull’amore che abbiamo verso Dio e sull’amore che sappiamo seminare nei solchi della nostra vita. Tutto il resto viene dopo!
E allora, Signore della Vita e dell’Amore, ascolta e accogli la preghiera del nostro cuore, è una preghiera per noi e per tutti i nostri cari Defunti:
Tu, Signore, hai messo nel nostro cuore
la nostalgia di Te e del tuo Regno,
hai scritto nelle pagine del nostro cuore
l’idea di eternità e di vita nuova.
Al tuo progetto non c’è nulla da aggiungere
e nulla da togliere.
Morte e vita si sono affrontate in un prodigioso duello:
il Signore della vita era morto, ma ora, vivo, trionfa !
Morte e vita: che grandi realtà, Signore,
quale grande mistero di Amore
hai preparato da sempre per i tuoi figli,
che grande progetto per me e per tutti noi…
troppo alto, Signore, e talvolta io non lo comprendo.
Aiutami, Signore,
a sentirti vivo e presente nella mia giornata,
aiutami a sentire vive le persone che mi hanno lasciato,
aiutami a vivere e a portare a compimento
quello che loro mi hanno lasciato in eredità,
aiutami a vivere una vita degna di essere vissuta,
aiutami ad essere uomo di speranza e di gioia,
aiutami a vivere nell’Amore, nel tuo Amore…
solo così, Signore, io non sarò mai deluso!