25 Maggio Regina della Pace di Medugorje
“Ho preso l’abitudine, dopo ogni apparizione, di recitare il Rosario e riflettere su ogni parola che la Madonna ha detto nel suo messaggio. Innanzitutto cerco di comprendere ciò che Dio vuole dire a me personalmente e solo dopo penso ciò che vuole comunicare agli altri tramite me. Il messaggio è rivolto a tutti noi, perché Dio vuole che tutti lo ascoltiamo e tutti lo viviamo. Forse è giunto un tempo straordinario e dobbiamo testimoniare la nostra fede, non dando consigli alle persone su cosa debbano fare. Tutti sono bravi a parlare, invece è importante parlare per mezzo della nostra vita, vivendo i messaggi della Madonna, vivendo con Dio ogni giorno”.
Mirijana
Primo messaggio 26 giugno 1981
Io sono la Beata Vergine Maria.
Si può dire che il primo messaggio di Medjugorje è proprio la Madonna stessa, Maria, Madre della Chiesa.
Cari figli… Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
In ogni messaggio la Madonna dice: “Cari figli” cioè caro Matteo, Marco, Roberto, Mattia… o cara Maria, Marta, Silvia, Anna… ognuno può mettere il proprio nome perché ognuno è un figlio amato da Maria. Siamo tutti suoi figli, che Ella sceglie per missioni diverse. Questa è una responsabilità personale. Il messaggio va letto, riletto, gustato alla luce della preghiera e vissuto come spinta alla revisione di vita e alla conversione, perché è ciò che la Madonna chiede proprio a me in quel momento.
Tante volte, nei suoi messaggi, la Madre del Cielo ci ha detto:
Cari figli, vivete i miei messaggi e mettete nella vita ogni parola che vi do: che vi siano preziose perché provengono dal cielo. Vivete con gioia i messaggi del Vangelo che vi ripeto da quando sono con voi.
Forse dentro di noi aspettiamo che la Vergine Maria ci spieghi meglio tante cose, ci chiarisca quello che non è chiaro. Ma i suoi messaggi sono semplici e non hanno bisogno di tante spiegazioni.
Noi viviamo in un tempo pieno di parole, parole spesso solo umane che non hanno molta forza e rimangono vuote, senza vita. Nei messaggi della Madonna non ci sono parole superflue: lì ci sono degli impegni per la nostra esistenza e per la nostra fede.
Nei messaggi rimane sempre una parte non espressa, rimane una parte che dobbiamo scrivere noi, una parte che dobbiamo realizzare con la nostra vita.