Preghiera e Liturgia

Sacratissimo Cuore di Gesù 2019

Sacro CuoreSacro Cuore di Gesù, noi ti amiamo,
Sacro Cuore di Gesù, confidiamo solo in te.


In una antifona al Magnificat nella Liturgia dei Vespri, si canta così: «Suscepit nos Dominus in sinum et cor suum» - Il Signore ci ha accolti nel suo cuore. Nell'Antico Testamento si parla 26 volte del cuore di Dio, considerato come l'organo della sua volontà. C'è un passo nel quale il tema del cuore di Dio si trova espresso in modo assolutamente chiaro: è nel capitolo 11 del Libro del profeta Osea, dove i primi versetti descrivono la dimensione dell'amore con cui il Signore si è rivolto ad Israele all'alba della sua storia: «Quando Israele era fanciullo, io l'ho amato e dall'Egitto ho chiamato mio figlio».
All'instancabile predilezione divina, Israele risponde con indifferenza e addirittura con ingratitudine. «Più li chiamavo - è costretto a constatare il Signore - più si allontanavano da me». Tuttavia Egli mai abbandona Israele nelle mani dei nemici, perché «il mio cuore si commuove dentro di me, il mio intimo freme di compassione».  Il cuore di Dio freme di compassione!
 
Oggi, nella Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù, la Chiesa offre alla nostra contemplazione questo mistero, il mistero del cuore di un Dio che si commuove e riversa il suo amore sull'umanità. Un amore misterioso, che nei testi del Nuovo Testamento ci viene rivelato come grande passione di Dio per l'uomo. Egli non si arrende; anzi, con infinita misericordia, invia nel mondo il suo Figlio perché prenda su di sé l'amore distrutto; perché, sconfiggendo il potere del male e della morte, possa restituire dignità di figli agli uomini resi schiavi dal peccato. Tutto questo a caro prezzo: il Figlio Unigenito del Padre si immola sulla croce: «Avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine» cfr. Gv 13,1. Simbolo di tale amore che va oltre la morte è il suo fianco squarciato da una lancia. Giovanni, afferma: «Uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue ed acqua» cfr. Gv 19,34
 
Fermiamoci a contemplare il Cuore trafitto del Crocifisso. San Paolo, nella Lettera agli Efesini, afferma «Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatti rivivere con Cristo... Con lui ci ha anche risuscitato e ci ha fatto sedere nei cieli, in Cristo Gesù» Ef 2,4-6. Essere in Cristo Gesù è già sedere nei cieli. Nel Cuore di Gesù è espresso un nucleo centrale della fede cristiana; in Cristo ci è stata rivelata e donata tutta la novità rivoluzionaria del Vangelo: l'Amore che ci salva e ci fa vivere già nell'eternità di Dio. Scrive l'evangelista Giovanni: «Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio Unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna» 3,16. Il suo Cuore divino chiama allora il nostro cuore; ci invita ad uscire da noi stessi, ad abbandonare le nostre sicurezze per fidarci di Lui e, seguendo il suo esempio, a fare di noi stessi un dono di amore senza riserve. Non dobbiamo mai allontanarci dalla sorgente dell'Amore che è il suo Cuore trafitto sulla croce. Solo così saremo in grado di cooperare efficacemente al misterioso disegno del Padre che consiste nel «fare di Cristo il cuore del mondo». Disegno che si realizza nella storia, man mano che Gesù diviene il Cuore, il centro del cuore umano. Perfino i nostri limiti e debolezze devono ricondurci al Cuore di Gesù; e i peccatori, contemplandoLo, devono apprendere da Lui il dolore dei peccati che li riconduca al Padre.
 
Oggi è anche la Giornata di Santificazione dei Sacerdoti. Mi viene alla mente una commovente affermazione del Santo Curato d’Ars, riportata nel Catechismo della Chiesa Cattolica: «Il sacerdozio è l'amore del Cuore di Gesù» n. 1589. Come non ricordare che da questo Cuore è scaturito il dono del mio ministero sacerdotale? È Lui infatti a chiamarci per spezzare il pane del suo amore, per rimettere i peccati e per guidare il gregge in nome suo. Quando Santa Margherita Maria Alacoque, per tantissime difficoltà, sta per rinunciare alla missione che le era stata affidata di far conoscere il messaggio del Sacro Cuore, Gesù le dice: «Non temere! Ti manderò un Sacerdote secondo il mio cuore». In questa Festa del Sacro Cuore di Gesù quanto è importante pregare per i Sacerdoti. Non perché ci siano Sacerdoti competenti, non esperti di questa o di quest’altra cosa, non capaci di fare tutto… ma Sacerdoti di cui Gesù possa dire: «Ecco un Sacerdote secondo il mio cuore».
 
Celebriamo la Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù e gettiamo con la liturgia, per così dire, uno sguardo dentro il cuore di Gesù, che nella morte fu aperto dalla lancia del soldato romano. Sì, il suo cuore è aperto per noi e davanti a noi e con ciò ci è aperto il cuore di Dio stesso. La liturgia interpreta per noi il linguaggio del cuore di Gesù, che parla soprattutto di Dio quale pastore degli uomini, e in questo modo ci manifesta il sacerdozio di Gesù, che è radicato nell’intimo del suo cuore.
Il Cuore di Gesù sia la nostra pace e la nostra forza! Dio che vive nel mio cuore e nella mia vita, Dio che vive nel segno del pane e del vino che tra poco diventeranno il suo Corpo e il suo Sangue, Dio che sarà presente qui per la nostra lode e la nostra adorazione…
 
Sacro Cuore di Gesù, noi ti amiamo,
Sacro Cuore di Gesù, confidiamo solo in te.
 
Sia lodato Gesù Cristo.
 
 
Sacro Cuore di Gesù, rinnova in noi la vita,
Sacro Cuore di Gesù, confidiamo solo in te.

Sacro Cuore di Gesù, noi ti amiamo,
Sacro Cuore di Gesù, confidiamo solo in te.

Sacro Cuore di Gesù, donaci la pace,
Sacro Cuore di Gesù, confidiamo solo in te. 

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