Fiat voluntas tua
«Fiat voluntas tua» Febbraio 2019
«Sia fatta la tua volontà» Mt 6,10b.
«Adveniat regnum tuum» impegna la nostra libertà; «Fiat voluntas tua»: non vuol dire: fa’, o Signore, quello che ti piace, ma: farò, Signore, quello che tu vuoi. Il Cardinale Martini dice testualmente: «Vorrei notare che la formula comparativa «come in cielo così anche in terra» può essere giustamente premessa a tutte le tre prime domande del Padre Nostro: sia santificato il tuo nome, come già in cielo anche in terra; venga il tuo regno, come in cielo anche in terra; sia fatta la tua volontà, si compia il tuo disegno stupendo di salvezza, come già in cielo anche in terra». Da chi sia fatta? Anzitutto da te, Padre. La tua volontà è il disegno con cui tu hai deciso con amore di salvare l’uomo.
Tu vuoi che «tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità» 1Tim 2, 4; 4,10; Gal 1,4.
Tu vuoi che «non si perda neanche uno solo dei piccoli» Mt 18, 14.
Tu vuoi, per mezzo del tuo Figlio, «cercare e salvare ciò che è perduto» Lc 19,10.
Tu «usi pazienza non volendo che nessuno perisca» 2Pt 3,9.
Tu vuoi che noi diventiamo santi: «questa è la volontà di Dio: la vostra santificazione» 1Tess 4,3.
La vita del tuo Figlio è stata una parabola vivente del fedele compimento della tua volontà:
«Mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera» Gv 4,34.
«Non quello che voglio io, ma quello che vuoi tu» Mt 26,39.42.
«Ecco, io vengo a fare la tua volontà» Eb 10, 5-7.
«Non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato» Gv 5,30.
«Sono disceso dal cielo non per compiere la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato» Gv 6,38.
«Io faccio sempre le cose che sono gradite al Padre» Gv 8,29.
«Io faccio quello che il Padre mi ha comandato» Gv 14,31.
Perciò, Padre, continua a salvarci; persegui con l’infinita tenacia di cui Tu solo sei capace questo progetto mediante il quale, nel tuo Figlio, ti perdi per la beatitudine di tutti gli uomini. Dal momento che «tutte le tue promesse in lui sono diventate sì» 2Cor 1,20 non smettere di pronunciare questo «sì» a nostra salvezza. La tua volontà sia fatta da te per noi e per i nostri fratelli che ancora vivono nelle difficoltà di questa vita, dove «tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano» Mt 6, 19; Giac 5, 2-3 così come essa si realizza nella gloria, tra gli angeli e i santi, dove tali difficoltà non esistono più.
Origene, un Padre della Chiesa afferma: «Se la volontà di Dio sarà fatta sulla terra come lo è nel cielo, la terra non resterà terra: allora tutti saranno cielo».
Il Card. Martini fa notare che la traduzione esatta è: «Come in cielo, così anche in terra» con le conseguenze che ne derivano.
Tuttavia la tua volontà sia fatta anche da noi.
Rendici strumenti di salvezza, anche quando ci costa. Ciò avviene se ci abbandoniamo nelle tue mani credendo in Gesù e se ci amiamo gli uni gli altri: «Questo è il comandamento di Dio: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, secondo il precetto che ci ha dato» 1Gv 3,23; cfr. Gv 6,40. Noi decidiamo di lasciarci adoperare da te: con pazienza accettiamo, nella «fede che opera per mezzo della carità» Gal 5,6; 1 Tim 5,1 di ritmare i nostri desideri sui tuoi, così da nutrire in noi «gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù» Fil 2,5. Infatti solo chi compie la tua volontà, Padre, è – rispetto a Gesù – «fratello, sorella e madre» Mt 12,50 e paralleli. Essere tuoi servi e farci servi degli altri è il solo modo per godere della nostra libertà e la via per diventare padroni di noi stessi. Donaci, Padre, di volere solo quello che tu vuoi per noi. Il primato dell’azione di Dio, la grazia, nel compimento della sua volontà, è costantemente affermato. Infatti «è Dio che suscita in noi il volere e l’operare» Fil 2,13: Lui che «in tutto ha potere di fare molto più di quanto possiamo domandare o pensare, secondo la potenza che già opera in noi» Ef 3,20; Lui nel quale «viviamo, ci muoviamo ed esistiamo» At 17,28; Lui che «ci rende perfetti in ogni bene perché possiamo compiere la sua volontà, operando in noi ciò che è a lui gradito per mezzo di Gesù Cristo» Eb 13,21; Lui che «fa crescere» 1Cor 3,6.7; Lui che «usa misericordia» Rom 9,16; Lui del quale «siamo opera, creati in Cristo Gesù per le opere buone che Dio ha predisposto perché noi le praticassimo» Ef 2,10.
Si tratta di accogliere con gioia la grazia di fare la volontà del Padre.
Come testimonia questo delizioso, freschissimo aneddoto:
«In una scuola della Savoia un bambino, invitato dalla catechista a riprodurre sul proprio quaderno, sotto dettatura, il testo del Padre Nostro, è incorso in un felice infortunio lessicale. Invece di scrivere “que ta volonté soit faite”, ha equivocato: “soit fête”. Non “sia fatta la tua volontà”, ma: “la tua volontà sia festa».
La volontà del Padre non muta, sicché non preghiamo per cambiarla: siamo noi che, con la preghiera, ci inseriamo con fiducia nel suo progetto.
Puntuale la stessa costante: il Padre non vuole, né può far nulla senza il nostro «sì» – in questo caso orante – posto che noi siamo «collaboratori di Dio» 1Cor 3, 9: 2 Cor 6,1; 1Tess 3,2.
I nostri desideri vengono purificati e assunti dai suoi desideri di amore: e l’amore si propone, non s’impone. Come accadde a Maria, «la serva del Signore» Lc 1,38; cfr. Eb 13,21; 1Pt 4,2; 2,15; 2Cor 8,5.
Un’esperienza un po’ sconvolgente, riportata da un Sacerdote alcuni anni fa:
«La donna che conoscevo da parecchi anni, mi chiamò in disparte e disse con tono di mistero: “Padre, le voglio mostrare un segreto. Venga”. Entriamo nella stanza. Nel letto suo figlio. Un mostro. La testa enorme come quella di un adulto. Il corpicino come quello di un bambino. Gli occhi fissi al soffitto. La lingua entrava e usciva come quella di un serpente. “Mio Dio!”, esclamai. “Padre, mi disse lei, sono già otto anni che curo questo mio figlio. Egli conosce solo me. Quasi nessuno lo sa”. E gridò: “Dio è buono. Dio è Padre... [= non è lui a volere questo male]”. E guardò, serena, in alto: “Sia fatta la Sua volontà [che è unicamente volontà di salvezza] come in cielo così in terra”. Disse soltanto questo. E disse tutto. Sono uscito senza dir parola. A capo chino. Atterrito a causa di quel figlio. Perplesso a causa della madre. Una sola parola mi è venuta alla mente: “Donna, davvero grande è la tua fede!».
«Adveniat regnum tuum» impegna la nostra libertà;
«Fiat voluntas tua»: non vuol dire: fa’, o Signore, quello che ti piace, ma: farò, Signore, quello che tu vuoi.
Il Cardinale Martini dice testualmente: «Vorrei notare che la formula comparativa «come in cielo così anche in terra» può essere giustamente premessa a tutte le tre prime domande del PN: sia santificato il tuo nome, come già in cielo anche in terra; venga il tuo regno, come in cielo anche in terra; sia fatta la tua volontà, si compia il tuo disegno stupendo di salvezza, come già in cielo anche in terra».
Sia lodato Gesù Cristo.