Storie di vita vissuta

Attendevo sempre il suo ritorno

Enrichetta l’attendeva in chiesa. Federico, suo marito, era morto in un incidente un venerdì sera. Era stato completamente sfigurato, per cui lei era stata sconsigliata di andare a vederlo. Come un robot, Enrichetta aveva disposto tutto per il funerale; dopo due settimane aveva ripreso il lavoro. Sei mesi più tardi, il suo figlio primogenito faceva la Prima Comunione. Lei e suo marito avevano sempre voluto educare cristianamente i loro figli e la prima comunione doveva essere un momento importante nella storia della famiglia. Enrichetta è andata in chiesa un’ora prima del tempo per attendere il marito. In quell’occasione egli non poteva mancare. Ha pianto per un’ora perché non veniva. «Io sapevo che non sarebbe venuto. Tutte le domeniche visito la sua tomba. Ma ciò che sapevo a livello intellettuale, non entrava nel mio cuore. Lo sapevo bene. Ma non lo sentivo. È stato solamente dopo 10 mesi che ho potuto persuadermi completamente che non sarebbe tornato. Allora mi sono trovata in un freddo glaciale. E il cordoglio ha rotto le sponde. Nessuno capiva. Ero considerata una donna forte che riusciva ad uscire bene dal tunnel. Ma fino allora Federico non era veramente morto. Attendevo sempre il suo ritorno».

duomo orvieto

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