Victimae Paschali - Sequenza di Pasqua
Alla vittima pasquale s'innalzi oggi il sacrificio di lode.
L'agnello ha redento il suo gregge,
l'Innocente ha riconciliato noi peccatori col Padre.
Morte e Vita si sono affrontate in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto;
ma ora, vivo, trionfa.
"Raccontaci, Maria; che hai visto sulla via?"
"La tomba del Cristo risorto vivente, la gloria del Cristo risorto,
e gli angeli suoi testimoni, il sudario e le sue vesti.
Cristo, mia speranza, è risorto; e vi precede in Galilea".
Sì, ne siamo certi: Cristo è davvero risorto.
Tu, Re vittorioso, portaci la tua salvezza
Il Victimae Paschali è una sequenza che tradizionalmente viene cantata nella solennità di Pasqua e negli otto giorni di Pasqua. La composizione viene ritenuta dell’XI secolo, ma l’autore è controverso.
Insieme ad altre quattro sequenze medievali Victimae Paschali Laudes è tra quelle che sono state preservate nel Missale Romanum pubblicato nel 1570 in seguito al Concilio di Trento svoltosi tra il 1545 e il 1563. Le altre sequenze sono il Dies irae, Lauda Sion Salvatorem, lo Stabat Mater e Veni Sancte Spiritus. Prima del Concilio di Trento le sequenze erano molto numerose, molte chiese locali e molte festività religiose avevano una propria sequenza e per la festività Pasquale c'erano addirittura 16 differenti sequenze.
Il testo di questa sequenza venne musicato a cominciare dal canto gregoriano, da molti compositori del Rinascimento e del Barocco, tra cui Giovanni da Palestrina e Lorenzo Perosi.
Le cinque sequenze sono state mantenute dalla riforma liturgica seguita al Concilio Vaticano II e sono attualmente in uso nella Chiesa.