Poesie

Morte del bambino

Mamma bambinoEra vivo, rideva, camminava e giocava.
Natura, prendendolo che hai avuto?
Tu hai milioni di uccelli colorati,
foreste, stelle, oceani, il cielo infinito.
Perché l’hai strappato dal seno della madre,
l’hai nascosto in seno alla terra
e l’hai ricoperto di fiori?

O Potente Natura di miriadi di stelle e di fiori,
hai rubato un bambino!
S’è forse ingrandito il tuo tesoro infinito?
Hai così aumentato d’un granello la tua felicità?
Eppure, un cuore di mamma, immenso come il tuo,
con la perdita del bambino ha perduto tutto!

Rabindranath Tagore.

Tagore nasce a Calcutta il 6 maggio 1861, da una famiglia nobile e ricca, illustre anche per tradizioni culturali e spirituali, Rabindranath Tagore è il nome anglicizzato di Rabíndranáth Thákhur; è conosciuto semplicemente come Tagore. Crescendo, la passione di scrittore e poeta si sviluppa in lui sempre più. Ha una straordinaria creatività artistica che lo indirizza anche verso la musica, la danza e la pittura. L'attività artistica di Tagore poeta, musicista, scrittore, drammaturgo, pittore, nonchè la sua personale visione filosofico-religiosa, avrà modo di essere conosciuta e apprezzata in tutto il mondo. A partire dalla contemplazione della natura Tagore vede in ogni sua manifestazione la permanenza immutabile di Dio e quindi l'identità tra l'assoluto e il particolare, tra l'essenza di ogni uomo e quella dell'universo. Muore il 7 agosto 1941.

Questa poesia si rivolge direttamente alla Natura. Il figlio morto è stato tolto a una madre che con questa perdita ha perduto tutto: perché tu, Natura - dice il poeta -, tu che hai tutto, cielo, stelle, foreste e oceani, hai voluto strappare un bambino alla mamma? Una natura potente dunque ma crudele, contro cui il poeta si scontra.

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