La tartaruga
Mentre una notte se n’annava a spasso,
la vecchia tartaruga fece er passo più lungo
de la gamba e cascò giù
cò la casa vortata sottoinsù.
Un rospo je strillò: “Scema che sei!
Queste sò scappatelle che costeno la pelle…”.
“lo sò” rispose lei “,
ma prima de morì,
vedo le stelle”.
Trilussa.
Trilussa, pseudonimo Carlo Alberto Camillo Mariano Salustri (Roma 1871-1950) è stato un poeta, scrittore e giornalista italiano, particolarmente noto per le sue composizioni in dialetto romanesco. La coraggiosa ed intelligente tartaruga , quella tartaruga che forse dovremmo essere un pò tutti noi, quella tartaruga che comprende la bellezza delle cose semplici, quella tartaruga che preferisce correre, rischiare di farsi male pur di vivere qualcosa di meraviglioso , pur di cambiare le proprie prospettive. E sì, noi non siamo come la tartaruga di Trilussa, o almeno, in molti non lo sono. Molti non riescono a percepire la bellezza che c’è nelle cose semplici, in quelle cose che possono anche sembrare scontate, molti non hanno il coraggio di rischiare, di ribaltarsi, di farsi male, per raggiungere la felicità . Si, beata tartaruga, che a costo di vedere le stelle fa un bel capitombolo, beata tartaruga che ha potuto godere la bellezza delle stelle e la felicità del rischio; povero chi s’accontenta, chi non ha il coraggio di cadere per toccare con mano la felicità e la bellezza della semplicità e preferisce vivere nascosto nel suo guscio. Usciamo fuori dal guscio , e di ritroviamoci “co’ la casa vortata sottinsù”, perchè come dice la tartaruga “prima de morì , vedete le stelle”.