Vincenzo marito e papà: "Vogliamo che il funerale sia una festa".
«C'è un tempo per fare lutto e un tempo per danzare».
Proprio oggi, in questo momento in cui noi sperimentiamo nella nostra vita la morte, ci sentiamo come avvolti dal mantello della morte… la Parola di Dio e la Chiesa ci annunciano la vita, quella vera, quella eterna che non finirà mai. L’incontro con il Dio della Vita è sempre festa senza fine, dove la gioia vince il dolore, dove la speranza ha la meglio sull’angoscia, dove la vera vita trionfa sulla morte! Anche domenica mattina, quando ci siamo trovati con Mirella e Mattia, io non ho respirato solo aria di lutto o di angoscia, ma aria di vita perché Vincenzo era ancora in mezzo a noi. Ricordo ancora il primo passaggio del nostro dialogo: «Siamo venuti da te perché vogliamo che il funerale sia un momento di festa… ci dai una mano?». Nel nostro cuore oggi c’è un velo di tristezza, una grande sofferenza per una persona che è venuta a mancare in un solo mese di malattia, e che era punto di riferimento per la sua famiglia… ci sentiamo schiacciati dalla morte, ma non oppressi, tristi ma non angosciati, soli ma non abbandonati… perché crediamo che in questi giorni, per Vincenzo si è compiuta la vera ed unica vita, l’incontro con il Signore che ora non lo lascerà più e lo stringerà per sempre a sé in un grande abbraccio d’amore.
«Morte e vita si sono affrontate in un prodigioso duello: il Signore della vita era morto, ma ora, vivo, trionfa!».
Morte e vita: che grandi realtà, Signore, quale grande mistero di amore hai preparato da sempre per i tuoi figli, che grande progetto per me e per tutti noi… troppo alto, Signore, e io non lo comprendo. Alcune persone che lo hanno conosciuto bene oggi dicono di lui: «Era una persona buona, una persona che non voleva pesare sugli altri con i suoi problemi, si sacrificava per il suo lavoro e per arrivare fino alla pensione per sostenere la sua famiglia, ha sperimentato la sofferenza nella sua vita per la morte dei genitori, che visitava spesso al cimitero». Tutto questo diventa per noi grande spinta per andare avanti. Lui vive ora vicino a Te e vive nei nostri cuori: vivrà non solo il suo ricordo in chi lo ha conosciuto, ma vivranno le sue parole e i suoi valori. E la sua vita ora diventa preghiera, preghiera che nasce dalla Parola di Dio che abbiamo ascoltato e dal nostro cuore.
È proprio vero, Signore: c’è un tempo per nascere e un tempo per morire, c’è un tempo per piangere e un tempo per ridere, c’è un tempo per serbare e un tempo per buttare via, c’è un tempo per tacere e un tempo per parlare. Quanto lo stiamo sperimentando in questi giorni, quanto lo stanno sperimentando Mirella e Mattia, che sentono ora il vuoto di una presenza grande, ma nello stesso tempo ancora presente e vivo, una presenza sempre viva, un punto di riferimento costante nei piccoli e grandi problemi di ogni giorno. Ma il tuo progetto, Signore, è stato diverso: lo hai voluto accanto a Te nel tuo Regno… e per noi questo disegno è inspiegabile, facciamo tanta fatica ad accettarlo, sai? Un marito e un papà di famiglia, ancora giovane, una mamma e una figlia che ora sono tristi, ma che confidano in Te e nel tuo Amore. Tu ci hai detto che le tue vie non sono le nostre vie, i tuoi progetti non sono i nostri progetti, Tu, Signore, hai progetti tanto grandi e noi non li comprendiamo. Ma Tu, Signore, hai messo nel nostro cuore la nostalgia di Te e del tuo Regno, hai scritto nelle pagine del nostro cuore l’idea di eternità e di vita nuova. Al tuo progetto non c’è nulla da aggiungere e nulla da togliere, ci fidiamo di Te. Aiutaci, allora, Signore, ad accettare nella nostra vita questo grande momento di sofferenza, Aiutaci ad entrare per la porta stretta, per la via difficile e tortuosa che conduce alla vita. Aiutaci ad accettare e a fare sempre la tua volontà. Donaci piano piano la serenità del cuore.
E tu, Vincenzo, dicci che sei ancora vivo, dicci che la morte è stata vinta e fa’ che sulla tenebra del nostro lutto, risplenda luminosa la speranza. Tu ci lasci in pianto per un momento, perché questa nostra vita è come un soffio, dicci che i tuoi cari ti hanno salvato, di’ che il dolore è solo via per giungere al Signore, gioia pura. No, non sei morto fratello, vivi nel Signore che è la vita e vivi nei nostri cuori per sempre. Noi stiamo ancora camminando in questa vita con te, Gesù, verso il Padre e verso il tuo Regno di luce, e tu, Vincenzo, vivi e cammina insieme con noi lungo la strada della vita.
LETTURE.
Qo 3,1-8.15 «C’è un tempo per fare lutto e un tempo per danzare».
Sal 22 (23) «Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla».
Mc 16,1-6 «È risorto, non è qui!».
Proprio oggi, in questo momento in cui noi sperimentiamo nella nostra vita la morte, ci sentiamo come avvolti dal mantello della morte… la Parola di Dio e la Chiesa ci annunciano la vita, quella vera, quella eterna che non finirà mai. L’incontro con il Dio della Vita è sempre festa senza fine, dove la gioia vince il dolore, dove la speranza ha la meglio sull’angoscia, dove la vera vita trionfa sulla morte! Anche domenica mattina, quando ci siamo trovati con Mirella e Mattia, io non ho respirato solo aria di lutto o di angoscia, ma aria di vita perché Vincenzo era ancora in mezzo a noi. Ricordo ancora il primo passaggio del nostro dialogo: «Siamo venuti da te perché vogliamo che il funerale sia un momento di festa… ci dai una mano?». Nel nostro cuore oggi c’è un velo di tristezza, una grande sofferenza per una persona che è venuta a mancare in un solo mese di malattia, e che era punto di riferimento per la sua famiglia… ci sentiamo schiacciati dalla morte, ma non oppressi, tristi ma non angosciati, soli ma non abbandonati… perché crediamo che in questi giorni, per Vincenzo si è compiuta la vera ed unica vita, l’incontro con il Signore che ora non lo lascerà più e lo stringerà per sempre a sé in un grande abbraccio d’amore.
«Morte e vita si sono affrontate in un prodigioso duello: il Signore della vita era morto, ma ora, vivo, trionfa!».
Morte e vita: che grandi realtà, Signore, quale grande mistero di amore hai preparato da sempre per i tuoi figli, che grande progetto per me e per tutti noi… troppo alto, Signore, e io non lo comprendo. Alcune persone che lo hanno conosciuto bene oggi dicono di lui: «Era una persona buona, una persona che non voleva pesare sugli altri con i suoi problemi, si sacrificava per il suo lavoro e per arrivare fino alla pensione per sostenere la sua famiglia, ha sperimentato la sofferenza nella sua vita per la morte dei genitori, che visitava spesso al cimitero». Tutto questo diventa per noi grande spinta per andare avanti. Lui vive ora vicino a Te e vive nei nostri cuori: vivrà non solo il suo ricordo in chi lo ha conosciuto, ma vivranno le sue parole e i suoi valori. E la sua vita ora diventa preghiera, preghiera che nasce dalla Parola di Dio che abbiamo ascoltato e dal nostro cuore.
È proprio vero, Signore: c’è un tempo per nascere e un tempo per morire, c’è un tempo per piangere e un tempo per ridere, c’è un tempo per serbare e un tempo per buttare via, c’è un tempo per tacere e un tempo per parlare. Quanto lo stiamo sperimentando in questi giorni, quanto lo stanno sperimentando Mirella e Mattia, che sentono ora il vuoto di una presenza grande, ma nello stesso tempo ancora presente e vivo, una presenza sempre viva, un punto di riferimento costante nei piccoli e grandi problemi di ogni giorno. Ma il tuo progetto, Signore, è stato diverso: lo hai voluto accanto a Te nel tuo Regno… e per noi questo disegno è inspiegabile, facciamo tanta fatica ad accettarlo, sai? Un marito e un papà di famiglia, ancora giovane, una mamma e una figlia che ora sono tristi, ma che confidano in Te e nel tuo Amore. Tu ci hai detto che le tue vie non sono le nostre vie, i tuoi progetti non sono i nostri progetti, Tu, Signore, hai progetti tanto grandi e noi non li comprendiamo. Ma Tu, Signore, hai messo nel nostro cuore la nostalgia di Te e del tuo Regno, hai scritto nelle pagine del nostro cuore l’idea di eternità e di vita nuova. Al tuo progetto non c’è nulla da aggiungere e nulla da togliere, ci fidiamo di Te. Aiutaci, allora, Signore, ad accettare nella nostra vita questo grande momento di sofferenza, Aiutaci ad entrare per la porta stretta, per la via difficile e tortuosa che conduce alla vita. Aiutaci ad accettare e a fare sempre la tua volontà. Donaci piano piano la serenità del cuore.
E tu, Vincenzo, dicci che sei ancora vivo, dicci che la morte è stata vinta e fa’ che sulla tenebra del nostro lutto, risplenda luminosa la speranza. Tu ci lasci in pianto per un momento, perché questa nostra vita è come un soffio, dicci che i tuoi cari ti hanno salvato, di’ che il dolore è solo via per giungere al Signore, gioia pura. No, non sei morto fratello, vivi nel Signore che è la vita e vivi nei nostri cuori per sempre. Noi stiamo ancora camminando in questa vita con te, Gesù, verso il Padre e verso il tuo Regno di luce, e tu, Vincenzo, vivi e cammina insieme con noi lungo la strada della vita.
LETTURE.
Qo 3,1-8.15 «C’è un tempo per fare lutto e un tempo per danzare».
Sal 22 (23) «Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla».
Mc 16,1-6 «È risorto, non è qui!».