Omelie

Zia Norina: "La preghiera alla Madonna e all'Angelo Custode".

«Se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo,
quello interiore si rinnova di giorno in giorno».


È successo proprio così in questi ultimi mesi, soprattutto in queste ultime settimane là nella Casa di Riposo di Cologna Veneta… quante volte siamo andati fin laggiù, spinti dall’amore e dalla voglia di incontrare una persona cara, una persona ormai anziana, ma secondo me giovane dentro, una persona piena di battute e di allegria… il suo corpo si è andato piano piano disfacendo, inesorabilmente, attaccato da una malattia che lo ha portato lentamente alla fine della vita, come ci ha detto poco fa San Paolo nella lettera ai Corinti. In questi cinque mesi di sofferenza davanti ad un male che non ha perdonato purtroppo fin dall’inizio e che da subito ha dato la sua atroce sentenza di voler vincere, zia Norina non si è mai lamentata e ci ha insegnato la dignità di una persona davanti al dolore e alla malattia. È passata anche con una certa serenità da un ospedale all’altro, finchè ha potuto ci ha sempre parlato e voleva tutti accanto a sé. Sempre lucida a se stessa, con gli occhi vigili fino a qualche settimana fa, ci insegnava come si vive, come si soffre e infine anche come si muore. Ora non c’è più la sofferenza e il dolore in quel corpo martoriato dalla malattia, ora c’è la vita con Dio: è questa la nostra certezza!

E in questi mesi di sofferenza, abbiamo assistito tutti a quel grande miracolo dello Spirito, di quel corpo interiore che si rinnovava di giorno in giorno e diventava dono di vita e segno di fede. Ogni volta «bisognava» recitare la preghiera al Dio della Vita, alla Mamma del Cielo e all’Angelo Custode… La nostra, ma soprattutto la sua preghiera è arrivata fino al cielo dove la nonna Maria, lo zio Berto e Renato l’hanno sentita e hanno chiesto al Signore di poterle preparare un posto vicino a loro, nel Regno dove non c’è più il dolore e la morte… Ecco il tesoro che ognuno di noi ha in vasi di creta: il tesoro siamo noi con il nostro io più profondo, e Dio presente nel nostro cuore e nella nostra vita. Il tesoro sono i valori per i quali spendiamo la nostra esistenza, nei quali anche la zia Norina ha creduto e ha vissuto: la famiglia, il lavoro, i figli e i nipoti…una vita onesta e laboriosa. Il vaso di creta, a volte fragile, è il nostro corpo, che si può rompere facilmente, ma che lascia libero il nostro spirito e il nostro animo più puro e più bello. Certo, a volte e per tempi più o meno lunghi, c’è anche tempesta nella nostra vita, come è successo agli apostoli sul lago di Galilea… e qualche volta ci sembra anche che il Signore Gesù dorma pacifico…, che ci abbandoni alle onde del mare che sembrano rovesciare la nostra barca.. ma il Signore è sveglio e ci invita ad avere ancora fede e ci invita a passare all’altra riva. Noi crediamo oggi che la zia Norina sia passata all’altra riva del mare, e che ora non ci sia più vento né tempesta, ma solo una grande bonaccia e che ora possa toccare con i suoi piedi la riva del Paradiso, dove il suo Signore e i suoi cari le stanno facendo festa. Sì, fratelli, è questa la nostra fede, è questa la fede del tempo pasquale che stiamo vivendo: la morte non ha mai l’ultima parola sulla vita. «Il Signore della vita era morto, ma ora, vivo, trionfa». Con questa fede viviamo ogni giorno, con il Signore Risorto attraversiamo le tempeste della nostra vita… e tu, zia Norina prega e cammina ancora con noi.

LETTURE.
2Cor 4,7-10.13-18.5,1 «L'uomo interiore si rinnova di giorno in giorno».
Salmo 23 (22) «Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla».
Mc 4,35-41 «Passiamo all’altra riva del lago».

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