Immacolata

2Avvento 2013bisIn una fredda mattina del gennaio 1849 papa Pio IX si affaccia dal balcone del palazzo che lo ospita e vede il mare in tempesta. È preoccupato. Gli è accanto il cardinal Lambruschini suo compagno di esilio nella fortezza di Gaeta. Insieme erano fuggiti da Roma in seguito alla rivolta che già aveva fatto delle vittime. Il cardinale dice al Papa: "Vostra Santità non guarirà il mondo dai mali che l'opprimono… se non proclamando articolo di fede l'Immacolata Concezione della Madonna".


Pochi giorni dopo Pio IX diffonde un lettera in cui chiede a tutti i Vescovi del mondo di prendere posizione sul dogma dell'Immacolata. L'esito è quasi plebiscitario e l'8 dicembre del 1854 il Papa può dichiarare il solenne dogma di fede secondo cui "la beatissima Vergine Maria sin dal primo istante del concepimento, per singolare grazia e privilegio di Dio e in vista dei meriti di Gesù Cristo, fu preservata immune da ogni macchia di peccato originale". La mattina di quell'8 dicembre, nella Basilica di san Pietro, al momento della lettura del testo ufficiale, Pio IX è investito da un fascio di luce proveniente dall'alto, fenomeno sorprendente, perché in nessun periodo dell'anno, e tanto meno alla vigilia della stagione invernale, da nessuna finestra un raggio di luce poteva raggiungere l'abside dove si trovava il Papa. È una sorta di "approvazione celeste", l'auspicio di un più lieto avvenire nell'allora tormentata vita della Chiesa. A questa Chiesa, messa alle corde dalla modernità, la proclamazione dell'Immacolata Concezione ridà nuove risorse spirituali ricordando al mondo l'esistenza del peccato originale e la Redenzione portata da Cristo. Due secoli prima in Messico, apparendo nella città di Guadalupe, Maria Santissima aveva messo il suo sigillo all'opera di evangelizzazione dell'America Latina. Ed in maniera emozionante, tre anni e pochi mesi dopo quell'8 dicembre, precisamente l'11 febbraio del 1858, la Madonna apparendo a Lourdes, con tono solenne, a Bernardette che le chiedeva insistentemente chi fosse dice: “Io sono l’Immacolata Concezione” a conferma del pronunciamento papale.
Chi di noi si reca in pellegrinaggio a Lourdes, passa giornate ed ore nell'ammirare quella statua appena elevata dalla terra, in una conca, con ai piedi delle rose. La donna che Dio ha voluto preservare dal peccato originale e quindi senza mai peccato. Il peccato, la triste eredità che ci portiamo addosso tutti e che il Battesimo ha cancellato, ma lasciandoci poi la fatica - davvero grande - di divenire santi, che è essere immacolati. E tutti sappiamo che tale privilegio, totale, Dio l'ha concesso a Maria, perché, dovendo essere Madre del Figlio, era giusto trovare in lei, mamma, un luogo tutto puro, come è il Cielo da cui Dio scende.
Non ci si stanca mai di fissare lo sguardo su quella Mamma Immacolata ed in ciascuno di noi sorge la nostalgia di quella bellezza, conoscendo come vivere, per tutti, è ogni giorno sporcarci il cuore con le tante nostre debolezze e passioni. Oggi la Chiesa vuole celebrare questo infinito dono del Padre a noi, che è Maria, l'Immacolata; a Lei, sotto la croce, Gesù volle affidarci come figli alla Mamma.
Tutti abbiamo una predilezione per le nostre mamme, in cui ci pare di trovare sempre il cuore aperto, come fossimo fanciulli, sempre in cerca di chi ci difenda e ci comprenda. Da qui la devozione alla Madonna. E Maria ci invita a portare il nostro desiderio di purezza e il nostro amore alla virtù, non soltanto negli atti esteriori, ma nel cuore, dove veramente siamo noi stessi, dove nascono i nostri pensieri, nel cenacolo dei nostri sentimenti. E lì ci invita a filtrare le cose cattive, che nascono dentro e fuori di noi, così che la fiamma dei nostri propositi permanga ferma, luminosa e pura.
Davanti al no di Adamo ed Eva, ecco il sì di Maria. Il suo sì richiama tutti i sì della nostra vita, per le piccole e grandi scelte che siamo chiamati a compiere ogni giorno. Maria, questa umile, piccola ragazza di Nazareth, diviene essenziale nella storia della salvezza non tanto per le sue capacità, quanto perché con il suo sì ha fatto entrare Gesù nel mondo, cambiando la nostra storia. Per entrare nel mondo Dio si serve di un’ umile fanciulla. Quale delicatezza estrema ha il nostro Dio! Maria è attenta alle piccole cose, non si lascia ingannare, ma coglie l'invito dell'angelo. Davanti alla presenza dell'angelo, ascolta, si interroga, si domanda. Maria diviene per noi un modello di donna e di persona in grado di rischiare la propria vita per un progetto più grande di Lei, un progetto che anche Lei non coglie appieno. È Madre grazie ad un vento di parole dello Spirito, è la donna sempre dedita agli altri, a partire da Suo Figlio. Maria è pura, senza macchia, perché ha accettato questo cammino, questo progetto di amore che il Padre aveva per Lei. Per questo oggi facciamo festa. È la festa dell'Amore puro, è la festa del sì, è la festa di Colei che non esita a dire a Dio e a noi la gioia del suo sì, anche se questo comporterà fatiche e lacrime. Perché nulla è impossibile a Dio!
Non ci resta allora, oggi, che affidarci all'Immacolata.
Lo facciamo con le parole di una poesia di Paul Claudel, in cui un giovane soldato francese nella bufera della prima guerra mondiale, a mezzogiorno, ora dell'Angelus, trova una chiesetta aperta e vi entra. Vede una immagine della Beata Vergine Maria, la contempla per alcuni istanti in silenzio… e dal suo cuore sgorga questa bellissima preghiera:
Madre di Gesù Cristo, io non vengo a pregare: non ho nulla da offrire. 
Vengo solo, oggi, a guardarti. 
Guardarti e piangere di gioia, 
sapendo che io sono tuo figlio e che tu sei qui vicina a me. 

Essere insieme a Te, Maria, qui dove sei tu.

Non dire nulla, cantare, solo perché il cuore è troppo pieno. 

Perché sei bella, sei immacolata, sei la donna restituita alla Grazia.

Sei la creatura nella sua prima felicità, 
cosi come è uscita da Dio 
nel mattino del suo originale splendore.
Ineffabilmente intatta, perché tu sei la Madre di Gesù Cristo, 

che è la verità tra le tue braccia, la sola speranza, il solo frutto. 

Perché tu sei la Donna, l'Eden dell'antica tenerezza dimenticata

il cui sguardo va diritto al cuore e fa sgorgare lacrime accumulate.
Semplicemente perché tu esisti, o Madre di Gesù Cristo, sii ringraziata”.

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