Preghiera e Liturgia

SS. Trinità 2021

SS. Trinit e MariaSia Gloria alla Santissima Trinità...
al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo.

Le feste e i Tempi che abbiamo celebrati finora riguardavano la storia della redenzione, e specialmente la vita di Gesù Cristo. Dal Natale alla Pentecoste abbiamo percorsa tutta la vita del Signore. L'Eucarestia, celebrata in queste feste, fu come il compimento, per mezzo della grazia , di questi fatti della redenzione, ma ora vengono alcune feste che hanno un carattere diverso. Sono feste della fede perché un mistero di fede ne è l'oggetto. Queste feste hanno una relazione meno stretta col sacrificio della Messa. La Chiesa celebra il santo sacrificio per ricordare e onorare il mistero di queste feste; la prima è quella della Santissima Trinità, che ci ricorda il più impenetrabile mistero della nostra fede.

 Pensieri della Festa.
La verità di fede che la Chiesa ci propone è questa: c'è un Dio solo, e questo unico Dio è in tre Persone: il Padre è Dio, il Figlio è Dio, lo Spirito Santo è Dio; tuttavia non ci sono tre dei, ma c'è un solo Dio, eterno, infinito, incomprensibile! Il Padre non è Dio più del Figlio e dello Spirito Santo. Il Padre è la prima Persona divina, il Figlio la seconda Persona divina, generata dall'essenza del Padre ab aeterno; lo Spirito Santo è la terza Persona divina che procede eternamente dal Padre e dal Figlio.
Nessun occhio umano può scrutare questo profondo mistero; noi possiamo solo prostrarci umilmente dicendo: Signore, crediamo; aiuta la nostra debole fede!
La Chiesa celebra proprio oggi questa festa, perché essa è conclusione delle feste trascorse. Tutte tre le divine Persone hanno cooperato all'opera della redenzione; il Padre ha mandato sulla terra il Figlio suo: «Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato per esso il suo unigenito Figlio». Il Padre ci ha pure chiamati alla fede. Il Figlio, Gesù Cristo, nostro salvatore, si è fatto uomo, è morto per noi, ha compiuto il nostro riscatto, e ci ha fatti figli di Dio. Ma, dopo la partenza del Signore, lo Spirito Santo è divenuto nostro maestro, nostro capo, nostra e guida, nostro consolatore. Per tutti questi benefici noi sentiamo il bisogno di elevare dell'intimo del cuore nostro Te Deum. E la festa della Santissima Trinità è come un Te Deum, che chiude le grandi feste della Chiesa; è il compendio del Natale, dell'Epifania, di Pasqua, dell'Ascensione e della Pentecoste. Ma, ponendo questa festa nella prima domenica dopo Pentecoste, la Chiesa vuole anche ricordarci che ogni domenica è veramente una festa della Santissima Trinità; ogni domenica è consacrata ad essa; in ogni domenica, dunque, dobbiamo ricordare con riconoscenza i benefici che la Santissima Trinità ci ha largiti.
Il Padre ci ha creati e ci ha eletti; il Figlio ci ha redenti; la domenica è il giorno del Signore, il giorno della sua Risurrezione. Lo Spirito Santo ci ha santificati e ha fatto di noi i suoi templi: in giorno di domenica egli è disceso sulla Chiesa nascente. La domenica è dunque la festa della Santissima Trinità.
Noi dovremmo anche considerare che tutta la nostra vita è penetrata dalla Santissima Trinità: i sacramenti e le benedizioni ci vengono conferiti in nome della Santissima Trinità. Pensiamo al Battesimo: «Io ti battezzo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo»; al sacramento della Penitenza: «Io ti assolvo dai tuoi peccati in nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo». La vita del cristiano comincia e si chiude nel nome della Santissima Trinità. Perciò ogni giorno, ogni azione, ogni preghiera comincia e finisce col segno della croce e con le parole: «In nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo».
Ripensiamo alle molte preghiere che la Chiesa indirizza alla Santissima Trinità: anzitutto il Gloria Patri: «Sia gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo; come era nel principio e ora e sempre e per i secoli dei secoli». Questa, tra le preghiere, è quella che la Chiesa recita con maggior frequenza. Essa chiude ogni salmo, con essa comincia ogni Ora dell'Ufficio divino.
Possiamo veramente dire che il Gloria è come il suono di una campana che echeggia costantemente nella Santa Chiesa; ogni sacerdote lo ripete almeno cinquanta volte al giorno. Così questa preghiera diventa l'inno altissimo che esalta la Santissima Trinità. Il Gloria è la «piccola lode» (la piccola dossologia) come il Gloria in excelsis è la grande dossologia, vero canto di lode, innalzato nella Messa alla Santissima Trinità.
Anche il solenne Te Deum è un canto di lode e di ringraziamento alla Santissima Trinità e la Chiesa lo recita quasi ogni giorno alla fine del Mattuttino. C'è ancora un gran numero di preghiere alla Santissima Trinità; e le troviamo riunite nella Messa. Il Credo della Messa è una preghiera ed al tempo stesso una solenne professione di fede nella Santissima Trinità, ma la preghiera più bella alla Santissima Trinità è la Santa Messa, preghiera di lode, di ringraziamento, di impetrazione a Dio uno e trino.

Dalla Santa Messa... Benedicta sit.
La Messa è di facile comprensione. L'antifona all'Introito esprime i sentimenti e i pensieri del sacerdote che si appressa all'altare, e del popolo che entra nella Chiesa. Allorché oggi varchiamo la soglia della chiesa, vediamo davanti a noi nella sua potenza, nella sua grandezza e nella sua infinita bellezza la Santissima Trinità. Perciò cantiamo: «Sia benedetta la Santa Trinità, perché usòcon noi la sua misericordia».
Il salmo dell'Introito è un cantico della natura, il quale esalta il nome di Dio (uno e trino) perché egli si rivela in modo mirabile in tutto l'universo: nell'occhio del bambino e nelle stelle del cielo.
Nella Colletta la Chiesa parla di una doppia grandezza: della gloria dell'eterna Trinità e dell'unità nella sovrana maestà.
Nel nostro carattere di cristiani, nella nostra vita, si deve trovare un riflesso della Trinità; la nostra vita deve essere, in una bella e amabile armonia, una forte unità. Nell'Epistola San Paolo esprime la sua meraviglia allorché, nella sua grande fede, osa penetrare nel profondo della divinità: «Oh, profondità delle ricchezze...». A fatica egli trova parole per descrivere il mistero infinito e impenetrabile della Santissima Trinità.
Nel Graduale e nell'Alleluia sentiamo un triplice «Benedictus».
Nel Vangelo leggiamo il passo principale della Sacra Scrittura, nel quale sono successivamente considerate le tre divine Persone. Cristo da' ai suoi Apostoli il comando di battezzare: «Andate, istruite tutte le genti battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo...». Nell'Offertorio anche la nostra persona deve diventare un'offerta sacra alla Santissima Trinità; e ricevendo la Comunione udiamo la Chiesa ripeterci: Il pane del cielo è un dono della Santissima Trinità.

Sia lodato Gesù Cristo.

Padre Pio Parsch O.S.A.
L'Anno Liturgico.

Colloquio Spirituale.
«O Trinità eterna, Tu sei un mare profondo, nel quale quanto più cerco, tanto più trovo, e quanto più trovo, tanto più cerco di te. Tu sazi in un modo insaziabile, perché Tu sazi così l'anima nel tuo abisso, che lei rimane sempre famelica; e, affamata di te, o Trinità eterna, desidera di vedere il tuo lume nella tua luce. Come il cervo desidera la fonte dell'acqua viva, così l'anima mia desidera di uscire da questo corpo tenebroso, e vedere te in verità, come Tu sei.
«O abisso! O Deità eterna! O mare profondo! E che potevi darmi di più, che darmi te stesso? Tu sei fuoco che sempre ardi; Tu consumi e non sei consumato; Tu sei che consumi col tuo calore ogni amore proprio dell'anima. Tu sei fuoco, che togli ogni freddezza, e illumini le menti col tuo lume, col quale lume mi hai fatto conoscere la tua Verità. Veramente questo lume e' un mare che nutre l'anima, fino a che sia tutta immersa in te, o Mare pacifico, Trinità eterna! L'acqua di questo mare non è torbida, e perciò non da' timore, ma da' conoscenza della Verità. Quest'acqua e' trasparente e manifesta le cose occulte, onde, dove abbonda l'abbondantissimo lume della tua fede, l'anima e' quasi fatta certa di quello che crede.
«Tu sei il sommo e infinito Bene: bene sopra ogni bene, bene felice, bene incomprensibile, bene inestimabile; Bellezza sopra ogni bellezza, Sapienza sopra ogni sapienza, perché Tu sei la sapienza stessa. Tu, cibo degli angeli, ti sei dato con fuoco d'amore agli uomini; Tu, vestimento che ricopre la mia nudità, pasci noi, affamati, con la tua dolcezza, perché sei tutto dolce senza nulla di amaro. Rivestimi, o Trinità eterna, rivestirmi di te stessa, perché io passi questa vita mortale nella vera obbedienza e nel lume della fede santissima di cui hai inebriata l'anima mia» (S. Caterina da Siena).

Padre Gabriele di S.Maria Maddalena O.C.M. - 1893 - 1953
Intimità Divina, Roma 1962

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