Preghiera e Liturgia

2 Domenica del Tempo Ordinario 2020

SavianoNataleBlasfemoIl Natale e quella blasfema corsa
alla dissacrazione.

Ormai è un classico. A Natale non manca mai qualche intelligentone che prende spunto dalla nascita di Gesù per dissacrare e spingersi fino alla blasfemia. Pensano così di essere moderni e alternativi, senza rendersi conto che non c’è niente di più trito e ritrito della dissacrazione. Nel mese di dicembre, poco pima di Natale...
abbiamo visto un party, cioè una festa organizzata nella città di Bologna… e poi per fortuna annullata. La festa portava questo titolo: «Immacolata con(trac)cezione», con la Madonna circondata dai preservativi. Sempre nel mese di dicembre scorso girava in internet e nelle sale cinematografiche degli Stati Uniti, un film satirico con Gesù gay. Gira e rigira, in questi casi si fa sempre riferimento al sesso. Gli intelligentoni di turno, che vogliono mostrarsi tanto emancipati, hanno un chiodo fisso, e dissacrano le verità più importanti della religione cattolica. E poi ecco Roberto Saviano, che posta un’immagine della Santa Vergine Maria per la quale non riesco a trovare aggettivi. Quell’immagine mostra Maria nel pieno del parto, in preda al dolore, con le cosce aperte, sostenuta da Giuseppe. E Saviano dice: «Stanotte la nascita di un bambino, nato tra contrazioni, dolori e sangue, come tutti. Da una madre carica di una responsabilità troppo grande, come tutte le madri. Con un padre spaventato, incerto su ciò che è giusto fare, come tutti i padri. Nato povero, in una famiglia costretta dalla burocrazia del censimento a un viaggio sfiancante. Celebro la nascita del Gesù uomo che, come tutti, viene scaraventato senza chiederlo nella vita e che, a guardarlo così, mi fa sentire meno solo. Buon Natale!». Se l’immagine è offensiva e blasfema, trovo il commento assurdo, e non mi sembra neanche il caso di spenderci troppe parole. Ciò che mi preoccupa è che questo desiderio smodato di ridurre Gesù alla sola dimensione umana, di certo non nuovo e tipico di molti non credenti ossessionati dalla figura di Cristo, trova oggi nuovo slancio anche per la predicazione di molti Sacerdoti che fanno di tutto per nascondere la dimensione divina di Gesù, che Gesù cioè è il Figlio di Dio.

Ecco due reazioni a questa dissacrazione, due testimonianze forti e chiare.
  
Una è di Mons. Crepaldi, Vescovo di Trieste, che nell’omelia della Festa dell’Epifania diceva così:

Carissimi fratelli e sorelle, l’esemplare professione di fede dei Magi in Gesù Signore, Re e Salvatore, durante le feste natalizie è stata oggetto di un attacco senza precedenti che è andato dispiegandosi in varie forme: dalla volgare e blasfema identificazione della sua persona con «l’essere gay, pedofilo e sardina», fino a più sofisticate interpretazioni dei testi della Scrittura che lo hanno privato della natura divina. Queste ultime, sono state proposte da persone che, convinti di essere i depositari di non si sa quale nascosta verità, pretendono di esercitare autorevolmente la missione di liquidare la regula fidei su Cristo alla quale ci riferiamo noi cristiani con la recita del Credo, naturalmente in nome del progresso umano di cui solo loro possiedono le chiavi di accesso. Sempre loro e sempre quelli, ogni anno a spararla più grossa, spacciando patacche cristologiche in nome del progresso. Noi cristiani, invece, continueremo ad essere fedeli a quella regula fidei su Cristo che una santa tradizione ecclesiale custodisce e tramanda, imitando i Magi che adorarono il Dio vivente in quel Bambino, e meritava tutta la loro adorazione, la loro fede e la loro preghiera, convinti che il vero Re , che libera e salva, stava proprio lì e solo lì, in quell’umile Bambino, il Verbo fatto carne.

L’altra è la coraggiosa e vibrante omelia di don Salvatore Priola, Rettore del Santuario della Madonna di Altavilla Milicia, Arcidiocesi di Palermo, nella Santa Messa festiva della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, la sera del 31 dicembre scorso. Don Salvo diceva così:

Fratelli e sorelle ci troviamo in un tempo un po' strano: quello che stiamo vivendo in questa Italia e in questa Europa ormai da un volto irriconoscibile e anche all'interno della Chiesa c'è un'aria che non sa di Spirito Santo. Come possono parole che abbiamo ascoltato nell'Orazione-Colletta che, come si sa, non l'ha scritta il Parroco ma è scritta dalla Chiesa nostra Madre… come si può di fronte a parole come quelle che abbiamo sentito, ve le ripeto: «Dio, che nella verginità feconda di Maria…», come si fa di fronte a parole del genere obiettare sulla verginità di Maria. Com'è possibile che ci siamo ridotti anche dentro la Chiesa - lasciamo perdere quelli che ci guardano da fuori e non capiscono e forse proprio perchè non capiscono ci giudicano in modo sbagliato, certo bisognerebbe avere un po' di prudenza e quantomeno di rispetto, anche quando non si comprende nei confronti delle credenze degli altri, come si fa a non avere rispetto di un contenuto della fede come quello della perpetua verginità di Maria.
Come si fa a non avere rispetto della fede di centinaia di milioni di cattolici e ortodossi… Come si fa a non avere più rispetto per la fede professata da più di un miliardo e mezzo di persone nel mondo che, come fra poco faremo, ogni volta che è domenica o c'è una Solennità del Signore, nel Credo ripetono di credere nella verginità feconda di Maria e che capiamo non semplicemente la Madre di Gesù, certamente lo è, ma che chiamiamo Theotókos cioè Madre di Dio!  Tutto ci può stare nella vita: che ci sia chi dissenta, chi non sia d'accordo: ma che chi dissenta e non sia d'accordo si senta autorizzato ad alterare la fede e a metterla alla berlina, a insultarci, a dissacrarla: questo non mi pare che sia una cosa giusta! E che poi udrete un prete come me, che si permetta di dire dall'ambone da dove noi presbiteri siamo chiamati ad esercitare l'arte della predicazione, ci si permette di dire a un prete che ha il coraggio di ricordare a tutti… perchè oggi ci vuole coraggio a ricordare a tutti la verità cattolica, come si fa a dire che un prete che dice e ricorda ad una comunità credente questa verità di fede: «È un prete da segnalare al Vaticano… è un prete medioevale!». Per qualcuno dire «medioevale» è un'offesa. Per me, se lo avessero detto a me, sarebbe un complimento! Lo riterrei una medaglia da appendere al petto! È mai possibile che dall’ambone, da luoghi come questo, spesso sentiamo di tutto e di più, anche cose irricevibili, quando poi si sente la dissacrazione di un contenuto di fede che è nel Credo, nella dottrina della Chiesa Cattolica e nella Scrittura. È la fede bimillenaria della Chiesa, tanto cattolica quando ortodossa, orientale, bizantina, siriaca, armena… come si fa oggi in questa Italia, in questa Europa dal volto irriconoscibile ad arrivare ad insultare a dissacrare quanto di più caro abbiamo ed abbiamo il diritto dovere di affermare e di custodire!
Oggi stiamo celebrando la Solennità di Maria SS. Madre di Dio, la Chiesa celebra la maternità divina di Maria… ed è dunque inconcepibile quella sottile forma di arianesimo che oggi viene inoculata a volte in modo che nessuno se ne accorga nel corpo vivo della Chiesa per fare risuscitare eresie che si pensava seppellite da secoli ormai sconfitte nei grandi Concili dell'epoca patristica! Perché negare la maternità divina di Maria, la sua verginità, che come esito non ha altro che la negazione della divinità di quel Bambino che è l'Incarnazione del Verbo eterno: il Figlio di Dio! Lo abbiamo detto nella Colletta di oggi «O Dio, che nella verginità feconda di Maria hai donato agli uomini i beni della salvezza eterna, fa' che sperimentiamo la sua intercessione, poiché per mezzo di lei abbiamo ricevuto l'autore della vita, Cristo tuo Figlio...».    Non si può cedere un millimetro da questo punto di vista, non si tratta di rigettare o di far proprio o di assumere il dialogo con il mondo come sfida di inculturazione per il nostro tempo e per il tempo futuro. Qui non si tratta di rinnovamento della Chiesa, di progressismo, di tradizionalismo qui non tratta di dire «il Papa di prima» o «il Papa di dopo...». Papa Francesco, se non crede nella perpetua verginità di Maria, è eretico e se qualcuno agita il ricorso a Papa Francesco perchè un prete dice che Maria era vergine, prima, durante e dopo il parto di Gesù Bambino, agita uno spettro che non è non è tale, perchè Papa Francesco non può che ripetere le stesse identiche cose: non è dato a un Papa il potere di cambiare il Credo, non è dato a un Papa il potere di cambiare la dottrina cattolica e men che meno la Sacra Scrittura. Quindi quando qualcuno scrive «faremo presente a Papa Francesco che il parroco di Altavilla Milicia ha detto che la Madonna è vergine prima, durante e dopo» mi fanno un favore perchè fanno sapere al Papa che il parroco di Altavilla è cattolico!
Ma il punto è un altro: è chiaro per noi che quel Bambino è Dio? Per noi è chiaro che Maria è la Madre di Dio e che ha partorito in modo verginale? Non ha partorito come tutte le donne che hanno avuto la grazia di avere un figlio: è chiaro questo? O non è chiaro? Su queste cose non c'è spazio per discutere: prendere o lasciare! Non c'è alternativa! Maria è vergine: prima, durante e dopo il parto.... e chi custodisce in continuità e in comunione di chi ci ha preceduto nel tempo, nella storia e nello spazio professando la stessa fede… qui imposta la propria vita e le proprie scelte. Noi cattolici ci dobbiamo interrogare su quello che appartiene alla dottrina cattolica, alla fede cattolica, alla sacralità della nostra fede. Ci dobbiamo interrogare su come noi abbiamo custodito questo tesoro.
Il filosofo Massimo Cacciari, già Sindaco di Venezia, diceva così in riferimento al Natale: «... recuperare il significato soprannaturale, trascendente, recuperare il progetto di salvezza che Dio ha per noi e che si è compiuto nell'obbedienza di fede di Maria, di Giuseppe e prima ancora del Verbo eterno della Vita che, obbediente al Padre si è fatto uomo. Dobbiamo interrogarci che ne è della nostra fede! A che cosa l'abbiamo ridotta nei suoi contenuti e nelle sue forme…».
Capite fratelli e sorelle?

Sia lodato Gesù Cristo.

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