Omelie

Tiziana moglie, mamma e nonna: "L'anima si rinnova di giorno in giorno".

«La vostra afflizione si cambierà in gioia».

«Morte e vita si sono affrontate in un prodigioso duello:
il Signore della vita era morto, ma ora, vivo, trionfa!»

Morte e vita: che grandi realtà, Signore, quale grande mistero di amore hai preparato da sempre per i tuoi figli, che grande progetto per me e per tutti noi… troppo alto, Signore, e io non lo comprendo. Quasi sempre io inizio così le brevi riflessioni in occasione del funerale, perché la grande preghiera della Sequenza di Pasqua ci apre una via infinita di speranza, di gioia, un sapore e un profumo di eternità, di qualcosa che non finisce mai e rimane per sempre dentro di noi. Ma la morte di questa nostra sorella Tiziana e la Parola del Signore che abbiamo ascoltato ci interrogano e aprono anche oggi il nostro cuore.

Possiamo dire che Tiziana ha veramente finito di soffrire per la malattia di questi ultimi mesi, una malattia breve ma inesorabile e che ha portato alla consumazione del suo gracile corpo e della sua vita. Ci sembra di risentire le parole di Paolo ai cristiani della città di Corinto: «Per questo non ci scoraggiamo, ma se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore si rinnova di giorno in giorno». L’uomo esteriore è fatto di carne, è limitato e soggetto alla malattia e alla morte, ma quello interiore è immortale, è sempre nuovo e vivrà per sempre. E questa è la cosa più bella che rimane oltre la sofferenza e la morte, il nostro io interiore, quello che abbiamo detto e quello che abbiamo fatto in questa nostra vita. Di Tiziana rimarrà il suo amore al marito Giancarlo, al figlio Achille, al caro nipote Davide e allo zio Dino con il quale ha abitato per molti anni. Ora, cara Tiziana, hai raggiunto i tuoi cari nel regno dei cieli e stai parlando con loro come parlavi quando erano qui con te sulla terra. Di te rimarrà anche la tua camminata veloce perché forse volevi fare tante cose, e rimarrà la tua generosità e la tua disponibilità nelle piccole cose a noi, tuoi vicini di casa: quante volte hai aiutato anche la mia famiglia e hai fatto compagnia alla mia nonna quando era a casa? Tutto questo non finisce con la morte, queste cose rimarrano vive in te nella nuova vita presso il Padre e rimarranno come insegnamento per noi e soprattutto per i tuoi cari che hai amato. E il tuo Signore, che ti ha creato e che ti ha dato il dono della vita, ora ti accoglie nella sua casa e si prenderà cura di te. È il Dio che non vuole la morte, è il Signore che ci scruta e ci conosce nel profondo del cuore ed è il Dio che ci guida con la sua mano sulla via della vita. Per te si compie oggi la Parola di Gesù nel Vangelo di Giovanni: «Sono uscito dal Padre, sono venuto nel mondo, ora lascio il mondo e ritorno al Padre». E la possiamo ripetere anche noi, facendo eco a Gesù, questo pomeriggio, qui riuniti attorno a te. Qui, con te, che oggi sei uscita dalla tua vita, ma non dalla vita vera, perchè partecipi già della vita di Dio, per l'eternità. La morte quindi è il ritorno a Dio, un viaggio che ci riporta a casa, che ci fa rientrare in famiglia.

Certo, in questo momento, a guardare questa bara, sembra che la morte abbia vinto sulla vita e che la distruzione di una malattia che non perdona abbia avuto il sopravvento. Sembra… ma la fede ci dice che il dolore si trasforma in speranza e che la vita vince sempre sulla morte…altrimenti Cristo sarebbe morto e sarebbe risorto invano. La speranza, che poi è certezza nella fede. Certezza che gli affetti più intimi di te, Tiziana, dei tuoi cari e di tutti noi, non vanno perduti o cancellati e non si sotterrano insieme a questa bara. . «Sono uscito dal Padre, sono venuto nel ma ora lascio il mondo e ritorno al Padre». Sì, Tiziana, è proprio così. Sei uscita dal Padre che ti ha amato infinitamente, sei venuta nel mondo, in questo mondo, dove la gente ti ha conosciuto e amato, ora questo mondo lo lasci per ritornare al Padre che ti sta aspettando a braccia aperte, per darti la ricompensa e il premio che hai meritato con la tua vita.

Buona strada e buon viaggio verso la Casa del Padre, verso la tua casa.

LETTURE.
2Cor 4,14-5,1 «L’uomo interiore si rinnova di giorno in giorno».
Sal 138 (139) «Signore, tu mi scruti e mi conosci».
Gv 16,20-25.27-28.33 «La vostra afflizione si cambierà in gioia».

Stampa