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SantaFamigliaAccompagnare...non mandare!
«Gesù a dodici anni salì al Tempio con i suoi genitori»

La casa di Nazareth è la scuola dove si è iniziati a comprendere la vita di Gesù, la scuola del Vangelo. Qui si impara ad osservare, ad ascoltare, a meditare, a penetrare il senso, così profondo e così misterioso, di quella semplice, umile, bella manifestazione del Figlio di Dio. Forse anche impariamo, quasi senza accorgercene, ad imitare.

Magi1L’Eucaristia: una manifestazione
e una Epifania della nostra fede.

Solennità dell’Epifania del Signore: Gesù si manifesta a tutte le genti e il mondo intero, rappresentato dai Magi, lo adora e lo riconosce quale Re, Dio e Uomo. Egli è la «Stella» che guida tutti i popoli, portatrice di gioia, che spinge alla ricerca della fede. Ma la Stella indica anche una strada rischiosa: il viaggio dei Magi è infatti l’emblema della fede intesa come ricerca. I Magi sono simbolo di tutti i popoli della terra che cercano Dio. Chiediamo anche noi il dono di saper riconoscere le «stelle» che l’Emmanuele, il Dio con noi, pone sul nostro cammino. Chiediamo di saper vivere nella continua ricerca di Lui, «Stella del mattino» che non conosce tramonto. Solo così potremo essere a nostra volta stelle che brillano nel cielo dell’oggi, per indicare agli altri la vera Luce che è venuta nel mondo. 

In molte regioni d’Italia la festa dell’Epifania è contrassegnata dalla consuetudine dei doni ai bimbi ed agli adulti. I bimbi immaginano che vengano loro portati nottetempo da un benefico personaggio fantastico, che ognuno immagina come vuole e che ha finito per prendere il nome di «Befana».

SSNomeGesLa venerazione per questo Santo Nome
è pari alla sua augusta grandezza?


«Passati gli otto giorni prescritti dalla legge, il bambino fu circonciso. E gli fu dato il nome di Gesù, come l’aveva chiamato l’Angelo prima ancora che fosse concepito nel seno materno» Lc 2,21.

«Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi in cielo, in terra e nell’inferno» e la liturgia, ripetendo oggi solennemente le entusiastiche parole dell’Apostolo e fissando il frutto spirituale della festa, invoca nell’Oremus della Messa la grazia «che noi, che veneriamo il suo Santo Nome in terra, possiamo deliziarci in cielo del suo stesso aspetto».

StefanoprotomartireIl vero perdono è un atto soprannaturale.
«Signore, non imputare loro questo peccato» At 7,60.

Il nome Stefano, nella lingua greca, vuol dire «coronato», il Santo che oggi festeggiamo, aveva quindi già nel nome il suo destino di gloria. Sulla testa del martire viene messa una corona di spine, come fu posta sulla testa di Cristo, la quale penetrando nella carne ne riga di sangue il volto, togliendogli ogni apparenza di bellezza, ma dopo la morte quello stesso volto risplenderà di una luce abbagliante nelle sfere più alte del cielo. Quello che sappiamo di Stefano riguarda gli ultimi giorni della sua breve vita ed è contenuto negli Atti degli Apostoli. Dopo la sua elezione a diacono, non si limitò a compiere le mansioni pratiche inerenti al servizio delle mense, ma si rese attivo nella predicazione, e pieno di grazia e di fortezza quale era, convertì molti a Cristo.

Nome: Santo Stefano.                   Titolo: Primo martire.
Nascita: 5 dopo Cristo.                  Morte: 34 dopo Cristo, Gerusalemme.

Stefano fu il primo a dare la vita per Gesù Cristo. Ebreo e convertito alla fede dalla predicazione di S. Pietro, mostrò subito un meraviglioso zelo per la gloria di Dio. Fu eletto dagli Apostoli primo dei sette diaconi. Pieno di grazia e di fortezza, predicava e confermava la predicazione coi miracoli.

Autobus ATV

Giorni Feriali
Linea 70 (fermata Piazzale del Cimitero)
Linee 11-12-13-51 (fermata Chiesa di San Paolo) - 300m a piedi
Giorni Festivi
Linea 94 (fermata Piazzale del Cimitero)
Linee 90-92-98 (fermata Chiesa di San Paolo) - 300m a piedi