«L’Eucaristia è davvero uno squarcio di cielo
che si apre sulla terra» Giovanni Paolo II.
Oggi è la Solennità del Corpus Domini, la Solennità dell’Eucaristia. Una festa molto antica che risale all’anno 1264. Papa Urbano IV istituì questa Festa, che portava il Santissimo Sacramento per le strade, con la processione del Corpus Domini. Oggi abbiamo ancora l’occasione di riflettere sul grande mistero dell’Eucaristia, un sacramento che, potremmo dire, realizza il massimo del significato nella minima consistenza: un frammento di pane contiene la pienezza della divinità. Ci vuole molta fede per credere che quel pezzo di pane costituisca la primizia della salvezza e che, partecipando al Sacramento, noi partecipiamo già della salvezza... Entriamo in punta di piedi in questa Festa. Già nel Medioevo, San Tommaso d'Aquino, tra i più appassionati e autorevoli esperti di teologia eucaristica, metteva in guardia dal rischio di rendere solo una cosa materiale l'ostia consacrata, quasi che l'ostia fosse una reliquia del corpo del Signore. Il culto eucaristico, purtroppo, fin dagli inizi, non scoraggiò, ma, al contrario, favorì queste convinzioni popolari: basta guardare la forma dei primi ostensori, concepiti esattamente come i reliquiari di Martiri e Santi. Il fatto di vedere custodita in una teca cilindrica trasparente l'ostia consacrata, contribuì all'insorgere di un'idea sbagliata a proposito dell'Eucaristia; e si cominciò a credere che la particola fosse una vera e propria reliquia del corpo di Gesù. Ma «il cielo» interviene sempre! I famosi miracoli eucaristici di Bolsena nel 1263 e di Torino nel 1453, ispirarono la Chiesa ad istituire la Solennità del Corpus Domini, perché ogni domenica, sull’altare di ogni Chiesa del mondo, si compie un vero ed autentico miracolo. Tocchiamo qui un tema estremamente delicato e complesso: la «presenza reale»...